Se anche tu ti senti una “Penisola”, ho il disco che fa per te

Se anche tu ti senti una “Penisola”, ho il disco che fa per te
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“Penisola” è il titolo del primo disco di Bartolini, il cantautore romano che negli ultimi tempi è riuscito a catturare la nostra attenzione e quella delle piattaforme digitali con soli pochi singoli. Tutti incredibilmente interessanti.

Brani come “Lunapark” e “Non dirmi mai”, sono andati a comporre quello che a tutti gli effetti è il suo primo full lenght.

Dal pop all’indie di stampo britannico, fino a quella punta di new romantic che lascia uno spazio importante al suono del synth. Tutte le sonorità di questo disco si intrecciano perfettamente canzone dopo canzone, andando ad abbracciare non soltanto i gusti del pubblico affascinato dal cantautorato italiano ma anche di coloro che nella musica odierna cercano uno specchio della società e di quello che stiamo vivendo. 

Siamo penisole. Mai così tanto come in questo periodo restiamo aggrappati alla speranza ma con il corpo nuotiamo in mezzo al mare. Da soli con le nostre mancanze ma comunque sempre connessi a qualcosa.  

Se fossi qui, vorrei abbassare la musica e sentirti parlare…

Ma “Penisola” non è solo un paragone con altre correnti musicali, sarebbe troppo facile. “Penisola” è anche – e soprattutto – la voce di Bartolini, le parole che utilizza, il modo in cui le pronuncia, l’importanza che la sua cadenza riesce a dare ad alcuni termini.  Da generosi synth a semplici voci e chitarre a cui seguono pianoforti e calde linee di basso: la cornice perfetta a testi incredibilmente narrativi.

Undici brani in cui non mancano certamente i riferimenti a ormai noti artisti della scena italiana (come Calcutta o i Canova) ma dai quali riesce comunque a prendere le distanze grazie a una forte e continua sperimentazione melodica

a cura di
Giovanna Vittoria Ghiglione

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Giovanna Vittoria Ghiglione

Giovanna, classe 1992, è un’instancabile penna incallita. Per lei, le cose importanti passano tra inchiostro e carta: tutto il resto è noia. Impulsiva come Malgioglio davanti a un negozio di pashmine floreali, ha sempre trovato nella scrittura il rimedio più efficace contro gli errori della vita: scrivere significa pensare e pensare – purtroppo – non è da tutti. La musica ha sempre giocato un ruolo primario nella sua vita e scriverne è diventato presto un obiettivo da raggiungere. E se è vero che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, a lei non piace proprio tutto: è passata, negli anni, da grandi classici della scena Pop dell’adolescenza, al Rock degli anni ‘90, fino all’Hip Hop – che sin da bambina ha amato grazie alla danza. Autentica sostenitrice della morte dell’Indie, oggi non ha un genere preferito nonostante le statistiche di Spotify evidenzino una grande tendenza Pop.

2 pensieri su “Se anche tu ti senti una “Penisola”, ho il disco che fa per te

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