Cinque canzoni per conoscere i Violent Femmes

Cinque canzoni per conoscere i Violent Femmes
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I Violent Femmes, la band di Gordon Gano, formatasi nel 1980 a Milwaukee, non è sfuggita all’onda anomala del punk, ma ha avuto il merito di ridefinirla a modo proprio, con contaminazioni di psichedelia e folk.

Sembra qualcosa di sgangherato, non è così? In effetti lo è, ma anche Gordon Gano è uno dei frontman più strambi che ci siano in circolazione.

Il primo album dei Violent Femmes, omonimo, esce nel 1983 ed è certamente uno dei degli esordi più brillanti di quell’anno. La voce sgraziata di Gano va contro ogni regola del bel canto e l’uso degli strumenti è rudimentale, ma il risultato finale è unico.

Negli anni i Violent Femmes avranno anche perso il piglio sfascione e avventuroso, ma hanno continuato a comporre canzoni spregiudicate e ribelli, consacrandosi definitivamente nella leggenda.

Oggi vi racconterò un po’ la storia della band, partendo da cinque pezzi dai quali iniziare, se ancora non li conoscete.

Memory

Canzone del 2016, tratta da We Can Do Anything. Lo dice il titolo dell’album: Possiamo fare di tutto. E infatti, in questo disco, i Violent Femmes sembrano voler citare se stessi e tornare a Blister in the Sun. In effetti, si tratta di una canzone scritta in quei giorni, ma tagliata dal loro primo album. Perderla sarebbe stato un peccato, visto che è un bel pezzo.

E, visto che la band è ad un nuovo inizio, quale modo migliore per partire se non ricordare il passato prima di dirigersi verso il futuro?

When Everybody’s Happy

Brano tratto dal disco New Times del 1994, il primo senza lo storico batterista Victor DeLorenzo sostituito da Guy Hoffman. In questa canzone i Violent Femmes provano a spiegarci che succede quando tutti sono felici, e decidono di farlo in modo abbastanza doloroso.

Out the Window

L’album da cui è tratto questo brano è Why do birds sing?, del 1991. In questa canzone sono racchiuse le tante anime dei Violent Femmes: rock, pop, country, folk. Il tutto messo insieme a modo loro.

No Killing

Da The Blind Leading The Naked, del 1986. Questo disco ha un suono meno storto dei precedenti e strizza l’occhio alle radio. Molto del merito va alla produzione del chitarrista-tastierista dei Talking Heads Jerry Harrison. No Killing è uno dei pezzi più belli dell’album, grazie ad un giro di basso indimenticabile.

Gone Daddy Gone

Dal capolavoro della band, l’omonimo Violent Femmes del 1983. Questo è senza dubbio uno dei loro pezzi più famosi, che avrete avuto occasione di ballare mille volte a feste e in locali rock.

Avevo detto cinque pezzi, lo so, ma non poteva mancare la Bonus Track. Quindi faccio una menzione d’onore per un pezzo che mi sta particolarmente a cuore.

Good Feeling

Sempre dall’album del 1983. Negli anni ho imparato a distinguere il mondo in due categorie: chi pensa che Good Feeling sia una delle più belle canzoni d’amore (tristi) mai scritte e chi non capisce nulla di musica.

a cura di
Daniela Fabbri

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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