Niccolò Fabi – Teatro EuropAuditorium, Bologna – 17 aprile 2023

Niccolò Fabi – Teatro EuropAuditorium, Bologna – 17 aprile 2023
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Niccolò Fabi arriva al Teatro EuropAuditorium di Bologna con il suo tour “Meno per meno”, accompagnato dall’Orchestra Notturna Clandestina, diretta dal Maestro Enrico Melozzi, dal suo fedele compagno Roberto Angelini e dal batterista Filippo Cornaglia: ad impreziosire il sound, le sequenze elettroniche prodotte da Yakamoto Kotzuga

niccolò fabi
Il teatro è forse il luogo più intimista che esista e, con tutta probabilità, il luogo prediletto di un artista come Niccolò Fabi.

Che sia una serata speciale lo si intuisce subito: la purezza di Niccolò Fabi emerge fin dalle prime battute, ancor prima che cominci a suonare. Con le luci principali ancora spente, illuminato solo dal debole bagliore di un faro caldo, il cantautore romano si posiziona all’interno di un cerchio luminoso, elemento preponderante della coreografia. Prima di prendere la chitarra, visibilmente emozionato, si rivolge al pubblico, al suo pubblico.

Fabi si concede qualche minuto per fare una sorta di annuncio ai naviganti, non con l’austerità – e la severità – di un comandante di bordo, bensì con la tenerezza e la serenità di uno splendido essere umano. Non si pone al di sopra al di sopra del proprio pubblico, ma ne chiede il supporto soprattutto per la prima parte di questo viaggio, «in particolare per i primi dieci minuti, i più delicati di ogni concerto».

Ho provato subito un’empatia speciale e osservando i miei vicini in platea, alzando lo sguardo verso le gallerie, credo che il sentimento fosse assolutamente condiviso. Fabi imbraccia la sua fedele chitarra e comincia ad incantare i presenti con le sue canzoni cantate interamente in acustico in questa prima parte del concerto.

Sarebbe solo sul palco, eppure non si ha mai la sensazione che manchi qualcosa: lo spazio scenico è pieno dei testi che non si fatica a definire poetici, della sua voce impeccabile e misurata, dell’accompagnamento ora della chitarra, ora del pianoforte.

In questo spazio poetico di Pascoliana memoria, c’è posto sia per canzoni come “La bellezza” o “Fuori o Dentro”, con le quale il cantautore sente di dover «far pace» dopo diversi anni, sia per classici moderni come la splendida “Una somma di piccole cose” o l’intensa “Io sono l’altro”.

Comincia la seconda parte del concerto e le versioni acustiche che avevano caratterizzato gli esordi, lasciano il posto ai raffinati arrangiamenti orchestrali di cui si caratterizza l’album “Meno per meno”. L’orchestra è un valore aggiunto che contribuisce a rendere ancora più evidente la magia dalla quale siamo circondati.

Il fil rouge tra le due parti dello spettacolo è ovviamente la voce (e la personalità) di Niccolò Fabi che riesce ad arrivarti dritta in gola sia accompagnata dalla sola chitarra, sia circondata da arrangiamenti elettroacustici. In questo clima onirico dal quale lo spettatore non vorrebbe assolutamente svegliarsi, scorrono, eleganti, canzoni come “Andare oltre”, “Ha perso la città”, “Una buona idea”.
Una menzione speciale la merita, a mio parere, la versione rivisitata di un altro classico moderno di Fabi, “Una mano sugli occhi”: perla di rara bellezza.


Dopo una meritata standing ovation, il cantautore romano si congeda dal Teatro Europa Auditorium con “Costruire” e “Lasciarsi un giorno a Roma”, cantate da tutto il pubblico presente.

Finito il concerto torno a casa e nel farlo mi sento fortunato: un artista speciale – una persona speciale – ha voluto condividere qualcosa con te, ti ha aperto il suo mondo interiore, che somiglia tanto al tuo, senza filtri.

a cura di
Donato Carmine Gioiosa

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Donato Carmine Gioiosa

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