Umanamente Inumani: Donno ci racconta il suo ultimo singolo “Alieni”

Umanamente Inumani: Donno ci racconta il suo ultimo singolo “Alieni”
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Disponibile dal 13 dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali, il nuovo brano del cantautore lombardo è una sorprendente riflessione sulla condizione umana

A volte è necessario abbattere il muro delle nostre certezze per vedere le cose in maniera più nitida. Un cambio di visuale in grado di soddisfare quel bisogno di cambiamento che è intrinseco all’animo umano. Chi ci dice che dèi, alieni e altre entità non siano la proiezione più grande di noi stessi? E’ questa la domanda, capace di toccare tanti dei grandi misteri dell’umanità, da cui Donno ha deciso di partire per la composizione di “Alieni“.

Nel suo ultimo inedito, presentato a tre mesi di distanza dall’uscita di “Chiara“, il cantautore lombardo si immerge in una profonda riflessione personale sull’essere umano da un punto di vista di collettività e individualità sociale.

“Siamo noi gli alieni di questo mondo / Sempre noi gli dèi scesi dall’Olimpo / Siamo noi l’essenza di ogni dubbio / Sempre noi la risposta di tutto quanto

Donno, “Alieni” (2022)

Il brano racconta il nostro bisogno millenario di delegare a qualcun altro, anche a entità che stanno al di sopra di noi, la responsabilità di eventi importanti apparentemente al di fuori della nostra portata. Abbattere il muro delle nostre certezze e scavare a fondo nelle nostre coscienze per comprendere al meglio la realtà che ci circonda, tanto nei suoi aspetti postivi quanto in quelli negativi. È questo messaggio che Donno vuole lanciare a tutti noi con la sua ultima canzone.

Donno, “Alieni” (2022)

Un invito ad aprire le huxleyane “porte della percezione” accompagnato da suggestioni sonore che attingono a piene mani dalla musica degli anni ’80, in particolar modo dalle atmosfere New Wave e Synth Pop di gruppi come Depeche Mode e Tears for Fears.

Un sound risultato di un lungo viaggio musicale, intrapreso dal cantante lombardo nel 2009 quando, nella natia Luino, sulle sponde del Lago Maggiore, fonda il suo primo progetto di inediti, A Million Ways, con forti influenze Post-Hardcore e Metalcore. Nel corso del tempo Donno, oltre ad avvicinarsi agli studi di naturopatia, scienze olistiche e medicine tradizionali antiche, ammorbidisce sempre di più il proprio sound di riferimento, passando dall’Alternative Rock e Grunge del suo secondo gruppo, Il Distacco, fino alle attuali sonorità Pop e Indie. Un traguardo musicale cristallizzato con il suo album di debutto solistaDei e malanni” pubblicato nel 2021.

I suoi ultimi due singoli, “Chiara” e “Alieni”, anticipano il secondo album in studio, in arrivo nei prossimi mesi.

Ciao Donno, è un piacere averti qui a The Soundcheck. “Alieni”, il tuo ultimo singolo, è una canzone in cui si aprono varie riflessioni sulla condizione dell’essere umano. Qual è stato il momento in cui hai deciso di trasformare in musica tutti questi pensieri?

Diciamo che non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di scrivere questa canzone. Posso dire che l’ho scritta durante il periodo delle feste natalizie del 2020. Un anno particolare insomma dove è accaduto di tutto. È stato un momento di grande riflessione e le parole mi sono uscite molto spontaneamente. Partendo dalla celebre frase di Eraclito “Tutto quanto scorre” la musica è stata una conseguenza del testo in questo caso. Ho voluto riprendere sonorità del lato oscuro degli anni ‘80 attingendo dai Depeche Mode e “Shout” dei Tears for Fears trasportandole ai giorni nostri.

Nella tua musica alterni brani che affrontano temi universali ad altri molto più intimi e introspettivi. In quale di questi due registri ti senti più nella tua comfort zone?

Temi universali o introspettivi e intimi per me non hanno nessuna differenza. Sono entrambe introspettivi ed intimi, solo che i temi universali sono delle riflessioni di sé da un punto di vista esterno e ampio, mentre per l’altro caso parto da me o da un singolo individuo che poi si riflette all’esterno. Mi trovo in entrambe i casi a mio agio e a disagio allo stesso tempo! Dipende tutto da cosa scopro di me mentre scrivo.

Nelle tue canzoni, così come nella tua vita, c’è anche un costante richiamo all’ancestralità umana. Da cosa deriva questo fascino verso i tempi antichi?

I tempi antichi a parer mio sono e saranno la più grande scoperta futura che si possa fare! Quanti misteri ancora oggi irrisolti ci sono? Quante conoscenze perdute avevano? Loro erano molto più in sintonia con il creato, con il mondo, sapevano cose che noi oggi neanche possiamo immaginare, o semplicemente avevano dei punti di vista diversi e un punto di vista diverso arricchisce sempre! L’antichità è come la grotta di Aladino, c’è una lampada con all’interno un genio pronto a dare conoscenza del mondo ma soprattutto di sé stessi. Basta solo trovarla e sfregarla! Io ci provo.

Nel corso degli anni sei passato dall’aggressività del Metalcore al sound decisamente più morbido del Pop e, nel caso di “Alieni”, della New Wave. Ci potresti raccontare le fasi di questo percorso sonoro?

Sono una persona prima di tutto curiosa: amo esplorare e avventurarmi in territori inesplorati o poco battuti. Per me la musica è un viaggio, cerco di assaggiare più sapori possibili! Nel corso degli anni ho sperimentato tanto e la bussola che mi ha indirizzato è quella delle emozioni e delle percezioni. In base all’età e ai momenti di vita che vivevo e affrontavo mi rendevo conto che c’erano canzoni o generi musicali che il mio corpo richiedeva, come una medicina. Mi sono lasciato trasportare da questo unendo la curiosità per ciò che non conoscevo o che conoscevo poco.

Il mio viaggio musicale da musicista è partito dal Metal e dall’Hardcore nell’adolescenza dove la rabbia nei confronti del mondo era il “must” crescendo sono passato ad un Hardcore più vicino al Rock, viaggiando poi verso un Rock più introspettivo e psichedelico, arrivando poi al mio percorso da solista affrontando il Pop, l’Indie e nel caso di alieni alla New Wave o comunque è un sound dove l’elettronica è molto presente. Per me è sempre una questione di emozioni, sensazioni, esperienze che sto vivendo e curiosità.

Ci sono stati degli ascolti che hanno determinato questi cambiamenti?

Sicuramente Thrice, Radiohead e Bring Me the Horizon sono stati gli artisti che più hanno stimolato la mia curiosità per la sperimentazione. Adoro gli artisti che variano molto da album ad album, che ti fanno percepire i cambiamenti nella loro vita, il movimento.

Hai pubblicato due singoli, “Chiara” e “Alieni”, nell’arco di pochissimo tempo. Ci dobbiamo aspettare qualche altra sorpresa nei prossimi mesi? Tra quanto potremo sentire il seguito del tuo primo album “Dei e malanni”?

Penso proprio che prima del seguito di “Dei e malanni”, che vi assicuro ci sarà presto, arriverà almeno un altro singolo! “Chiara” e “Alieni” sono due brani molto diversi e lo saranno anche i brani futuri. Il secondo album sarà un disco molto variegato.

a cura di
Luca Barenghi

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Luca Barenghi

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