Emma – Sbagliata ascendente leone: una storia di musica, famiglia e resilienza

Emma – Sbagliata ascendente leone: una storia di musica, famiglia e resilienza
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Il 29 novembre, in esclusiva su Prime Video, esce il documentario “Emma: sbagliata ascendente leone”, che porta il nome dell’omonimo brano anch’esso in uscita lo stesso giorno, in cui la cantante racconta sé stessa in prima persona. Noi di The Soundcheck abbiamo avuto il piacere di assistere all’anteprima al The Space Cinema Odeon di Milano.

fonte: press kit

Il docufilm, diretto dal duo registico BENDO (Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra), nasce da un’idea di Emma Marrone che racconta sé stessa in prima persona. Un resoconto sincero della donna, del suo coraggio e delle sue fragilità, che sono anche la sua più grande forza. Un ritratto inedito dell’artista, del suo talento e della sua forte determinazione. Dentro e fuori dal palco.

Girato nell’arco di due anni e mezzo, “Sbagliata Ascendente Leone” mostra tutte le sfumature di Emma, attraverso emozionanti confessioni, testimonianze del passato e scene di vita quotidiana, che svelano le ragioni che stanno dietro scelte, prese di posizione e aspetti di Emma, spesso al centro di polemiche e giudizi. Un viaggio tra le diverse tappe del percorso che l’hanno resa l’artista che è oggi, in tutta la sua umanità. (fonte: press kit)

Oltre la musica

Siamo abituati a vedere Emma portare la sua energia e la sua musica sui palchi, l’abbiamo vista in veste di giudice a X-Factor e anche in quella di attrice nella serie di Gabriele Muccino “A casa tutti bene”, ma non l’abbiamo mai vista mettersi a nudo e raccontarci la sua storia dall’unico punto di vista che conti: il suo.

In questo docufilm, infatti, non vediamo solo la parte artistica di Emma ma anche quella umana. Il tempo trascorso con la famiglia e gli amici e come si comporta con loro nella vita di tutti i giorni, quando si sente semplicemente Emma.

Ma quello che colpisce di più è sicuramente la resilienza di questa donna. Il modo in cui è riuscita e riesce sempre a rialzarsi dopo ogni caduta, a superare ogni ostacolo che la vita le mette davanti come, per esempio, la malattia che ha dovuto affrontare e sconfiggere più volte.

Nel film Emma parla di come la sua vita sia stata piena di “sliding doors”, ovvero di momenti in cui è stata messa di fronte a un bivio e ha dovuto scegliere la strada migliore da percorrere. Anche questo mostra la caparbietà e la capacità di mantenere il controllo della propria vita, anche quando sembra impossibile farlo.

fonte: press kit
Il lato artistico

Non mancano, però, momenti in cui diamo un’occhiata più da vicino a tutto ciò che concerne l’ambito artistico di Emma. Possiamo, infatti, assistere ad alcuni pre e post concerto e al suo rapporto con artisti del calibro di Loredana Berté, Vasco Rossi e con la sua mentore Maria De Filippi.

In aggiunta a tutto questo riusciamo a dare una sbirciatina al processo creativo che si nasconde dietro la scrittura delle canzoni, in particolare all’ultima.

Attraverso questo racconto si entra a fondo nella vita di Emma e si impara a conoscerla meglio e a rispettarla come artista e come persona. Inoltre credo che molte persone potranno sentirsi ispirate dal carattere e dalla forza della cantante, che legittimano anche il successo avuto.

Senza l’animo indomabile che la contraddistingue, Emma avrebbe probabilmente avuto molte più difficoltà a raggiungere tutti i suoi obiettivi, e questo film ne è la prova.

Che siate fan o meno della cantante Emma farete molta fatica a non apprezzare e rispettare la persona che NON si nasconde dietro l’artista.

fonte: press kit
Domande della stampa

Al termine della proiezione Emma è entrata in sala e ha risposto ad alcune domande da parte dei membri della stampa, ma prima ci ha tenuto a fare un breve discorso introduttivo.

“Grazie per essere venuti a vedere questo documentario. In realtà dovete dirmi voi com’è perché non l’ho ancora visto. Perché per me l’atto si consuma nel momento in cui faccio le cose e non amo riguardarmi. In questo progetto ci ho messo il cuore e ho cercato di raccontare me stessa. […] Ho raccontato anche tanti miei modi di fare e questo spero che arrivi a tutte le persone che guarderanno il film. Perché è un po’ come nella vita reale, quando una persona riesci a conoscerla meglio il tuo giudizio cambia. Ho voluto dedicarlo a mio papà, perché è quello che mi rimane.”

Le domande sono state davvero tante, perciò ne abbiamo selezionate solo alcune.

Una delle cose che emerge dal film è anche il lato più caciarone, avete fatto vedere tutta quella parte o vi siete censurati? E poi volevo chiedere se stai lavorando al disco.

Non è stato censurato niente, perché la censura sta facendo molto male all’arte. È vero che sto lavorando all’album, avevo iniziato a lavorarci, poi è successo quello che è successo e mi sono allontanata per godermi i miei momenti con la mia famiglia e ho ripreso da poco. Ci sono tante canzoni pronte ma in questo momento devo imparare a camminare da zero. Non me l’aspettavo, ma sono riuscita a scrivere molto in questo mese. Spero di riuscire a tornare presto sulla scena, ma ho sempre pensato che la qualità fosse molto importante, quindi fin quando non avrò un prodotto degno dei miei 12 anni di carriera piuttosto starò zitta.

Dal film l’impressione è quella di una ragazza vincente e determinata, quindi perché il titolo “sbagliata”, secondo me è il contrario, tu sei “giusta”. Poi ti volevo chiedere se, visto che stai lavorando al disco, stai pensando di andare a Sanremo.

Il titolo è molto ironico, non penso di essere sbagliata, ma molte persone come me si sentono così. Quindi è una rivincita per tutte quelle persone. È bello essere sbagliati. Nonostante, come ho detto, io abbia scritto molto in questo periodo e se continuo così probabilmente uscirò con un doppio album, non andrò a Sanremo.
Perché non ho un progetto in mano al momento e non voglio correre pur di andarci. Se l’album fosse stato pronto forse sarei andata, perché è diventato un buon modo per promuovere il nostro lavoro, dato che in italia lo spazio per la musica è diventato sempre più ristretto, noi artisti abbiamo bisogno di Sanremo.

In un’intervista hai detto che hai il controllo di tutto nella tua vita, ma in alcuni momenti del film sembra che tu non abbia il controllo della tua emotività. È un’impressione sbagliata oppure è così?

È così. Per quanto io provi a controllare tutto non ci riesco sempre.
Sono un’artista, quindi sono naturalmente empatica, è normale che a volte l’emotività prenda il sopravvento, l’importante è che ci siano persone che ti aiutino a indirizzarla. Altrimenti non potrei scrivere le canzoni che ho scritto e salire sul palco e donarmi senza scudo alla gente. È una dualità che c’è dentro di me.

Quanto è stato doloroso o divertente fare questo film e quanto avevi voglia di confessare certe cose pubblicamente?

Non è stato doloroso, è stato liberatorio e divertente. Ho scelto di fare questa cosa dopo aver fatto un grande lavoro di auto accettazione, quindi più che dolore ho avuto un senso di liberazione. Spero che anche le persone che lo guarderanno avranno la stessa sensazione. Non ho mai avuto scheletri nell’armadio e anche se li avessi avuti sono convinta di non averne più neanche uno ora. Così magari le battutine diminuiranno e la gente imparerà a scrivere di alcuni temi con un po’ più di rispetto.

(Domanda The Soundcheck) Per le persone che si sentono sbagliate, ma anche in generale c’è un po’ di difficoltà nel comprendere di chi potersi fidare nella vita di tutti i giorni. Tu hai parlato di quanto sia complicato comprenderlo nell’ambito musicale, però la mia domanda è: come sei riuscita a capire di chi poterti fidare al di fuori di questo ambito e quindi quando eri semplicemente Emma?

Nel mio lavoro la risposta è evidente, lavoro con le stesse persone dal primo giorno, non ho fatto cambiamenti perché credo nella costruzione delle cose. Sono un’animale fedele. Nella vita mi ritengo piuttosto sveglia. Ho la faccia da ciccio bello, ma in realtà sono una faina. Arrivo da posti dove devi imparare a farti le ossa, poi ho anche delle persone che mi consigliano, però quando tu pensi di volermi fregare ti ho già annusato da metri di distanza. Ti lascio la sensazione che mi stai ammaliando ma in realtà ho già preparato la ghigliottina.

Non ci resta che consigliarvi la visione del docu-film ricordandovi che esce il 29 novembre su Prime Video insieme alla nuova canzone “Sbagliata ascendente leone”.

a cura di
Edoardo Iannantuoni

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