Abbiamo vinto o abbiamo perso?

Abbiamo vinto o abbiamo perso?
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A fronte della terribile morte di George Floyd in tutto il Mondo si è smossa la coscienza collettiva.

Ci sono state manifestazioni in buona parte di Europa e anche oltre. Nonostante il grande cattivo che ci perseguita da qualche mese a questa parte, si è riuscito a dar voce a un problema enorme, e presente da così tanto tempo, che chiederne la fine è veramente l’unica cosa degna da fare.

Durante queste manifestazioni, sono state prese di mira statue che rappresentano uomini che hanno contribuito ad ampliare le pagine di storia. Alcune sono state buttate giù dai loro piedistalli, altre sono state prese di mira con graffiti e foto riproducenti il numero di persone morte per un sistema che troppe volte ha chiuso un occhio davanti agli abusi di potere razzisti.

In Italia si è presa di mira la statua del giornalista Indro Montanelli. Ricordo ancora le lezioni di storia del giornalismo. Se anche i libri di storia ne parlano sei necessariamente costretta ad ammettere che, almeno nel suo lavoro, era un grande. Riconosciuto per le inchieste, per il contributo che ha dato allo stesso giornalismo italiano, tralasci il credo politico che ti può far storcere il naso e dai per scontato essere un uomo ligio al dovere e sicuramente una brava persona.

Però durante le manifestazioni per l’assassinio di un uomo che non hai mai conosciuto, ma per cui hai pianto e urlato per la rabbia, scopri che quell’uomo, Indro Montanelli, che tanto si esalta nei libri di Storia, ha commesso atti che ti fanno rivoltare lo stomaco.

Il video della rivelazione

Sono incappata nel video di Youtube, un video dove intervistano Indro Montanelli. Appare sereno e felice di parlare del suo lavoro sino a quando Elvira Banotti lo mette all’angolo con domande che cercarono di attivarne l’umanità, umanità perduta visto che nel video è palese quanto poco gli sembrasse strano comprare una ragazzina di dodici anni in veste di moglie in Eritrea. Una ragazzina che sicuramente avrebbe preferito fare altro, anziché portare biancheria pulita a un uomo di venticinque anni che, in quanto marito ne poteva abusare fisicamente.

Ho cercato di smorzare lo schifo, perché solo quello mi scaturisce una cosa del genere, per analizzare razionalmente l’accaduto.

Il periodo storico è quello che è, la cultura dell’epoca in Africa era quella arretrata che ci si aspetta in un popolo che non sapeva cosa fosse lo studio e l’accrescere culturalmente per cambiare ideologie e pensieri.

I soldi con i quali Montanelli ha acquistato la bambina sicuramente hanno fatto comodo ai genitori, ma se da un lato vige una cultura diversa dalla nostra in cui l’ignoranza dei diritti civili e la parola pedofilia non sanno nemmeno da dove venga fuori, dall’altro lato abbiamo un uomo culturalmente preparato, un uomo che era in grado di capire quanto fosse sbagliato approfittare di una bambina per dare sollievo a un prurito sessuale.

Ingiustificabile epilogo

Non ne sono venuta a capo. Non sono in grado di scindere Italia ed Eritrea come faceva lui, sentendosi a posto con la coscienza per aver abusato di una ragazzina.

Io sono quella che ha pianto per Zohra Shah che a otto anni è morta per aver liberato dei pappagallini mentre lavorava per dei mostri in Pakistan. Cultura diversa direte, ma no.

I due sono stati arrestati e saranno processati. La bambina avrà giustizia, ne sono certa, visto l’impatto mediatico. Lo stesso impatto però non ha sortito alcun effetto all’epoca.

Certo, ci sarà stato chi si è ribellato o indignato eppure quella statua era lì fino a qualche giorno fa, quella statua campeggiava irta verso il cielo sbeffeggiandosi di tutti quei diritti che l’uomo rappresentato non ha rispettato.

Da quello che ho capito la statua tornerà nuovamente al suo posto. Personalmente penso che abbiamo perso l’occasione, ancora una volta, per affermare quanto poco sia importante se nel privato sei un mostro, basta che in società tu abbia dato un contributo storico.

Come si può esaltare e scindere il lavoro di un uomo da quello che è l’uomo stesso? Io non lo so, ma so preferirei ci fosse qualcuno che rispetta i bambini e le donne e non un pedofilo.

a cura di
Iolanda Pompilio

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