Lamine: “Canto una canzone incazzata ma piena di vita”
Non è tardi è il nuovo singolo di Lamine, artista con un curriculum spettacolare alle spalle: due affermazioni di prestigio assoluto come il Premio De Andrè e l’1M NEXT. Che si sommano agli allori che Lamine, nome d’arte di Viviana Strambelli, ha già collezionato in una carriera ancora breve ma già travolgente.
Un brano forte, ricco di un’interpretazione intensa, ma anche inequivocabilmente pop. Una canzone che assomiglia molto a Lamine, progetto alternative pop nato come processo di ricerca personale, che nel 2019, in seguito allʼincontro con il produttore artistico Simone De Filippis approda a un sound visionario a cui segue lʼintroduzione di una band di altri tre elementi.
Non è tardi è un brano che ti ha regalato molte soddisfazioni. Che storia racconta?
“Non è Tardi” è un moto di rabbia, una rabbia bella e senza pietà, di quelle che ti fanno correre molto forte verso qualcosa che vuoi perché non ce la fai più e vuoi cambiare le cose per sempre. È una canzone incazzata ma vuole celebrare una vita vissuta appieno.
A cosa si ispira l’ambientazione del video?
Al Film di Wim Wenders: “Million Dollar Hotel”, alle scene sul tetto dei grattacieli in particolare.
Mi piaceva l’idea di costruire uno scenario cinematografico. Gli ambienti sono stati disegnati da Lucia Pignataro e Andrea Ciccorelli, peraltro bassista e disegnatore della band.
Parliamo dell’esperienza del Premio De André, com’è andata?
Direi che non poteva andare meglio, credo sia stata una delle cose più emozionanti della mia vita. Un attimo di respiro, un regalo, una carezza dopo anni di ricerca, di lavoro e benché sappia che questo è solo l’inizio ho potuto per un attimo godermi questo bel traguardo. L’abbraccio di Dori Ghezzi è stato tipo “Daje sorè ce la puoi fare, stasera però rilassati un attimo e goditela”. Le sono saltata al collo. Credo di averlo realizzato solo dopo
Sei stata anche tra le finaliste del 1 Maggio Next, come hai vissuto questa esperienza in una modalità insolita per il contest?
MI è mancato il calore del pubblico, in compenso mi sono risparmiata una bella dose di ansia.
Un’altra tua grande passione è il teatro, raccontaci qualcosa in più su quest’altra versione di te…
Il teatro è stato una sorte di Caronte verso la musica. Ci ho investito tutta la mia vita però adesso non potrei tornare indietro. È il primo grande amore ma nulla a paragone con quello che rappresenta per me la musica. Mi fa strano dirlo ma dal Teatro alla fine mi sono separata, dalla musica non riuscirei a separarmi neanche sotto tortura.
Come stai vivendo questi giorni e quale futuro immagini per la musica senza possibilità di fare concerti dal vivo per ancora tanti mesi?
Sto vivendo questi giorni come sempre ma con più coscienza politica forse. Lavoro agli arrangiamenti, alle produzioni delle canzoni. Non mi va di scriverle; credo sia una cosa fisiologica in questo momento. Per il futuro credo ci inventeremo qualcosa di geniale. Gli esseri umani nei momenti di crisi hanno sempre tirato fuori delle grandi idee. E in linea di massima evito di pensarci troppo. È già abbastanza impegnativo il presente.
a cura di
Giulia Perna
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