“Hello World” è il nuovo attesissimo album dei Pinguini Tattici Nucleari, disponibile dal 6 dicembre nei formati fisici e su tutte le piattaforme digitali
“Chissà dove si buttano tutti i sogni rotti, lasciati ad annegare soli dentro l’età” canta Riccardo Zanotti, nonostante sembri evidente che i sogni della band di Bergamo siano grandi e, almeno in parte, realizzati: il nuovo album è già un successo, lanciato dai singoli “Romantico ma muori” e “Islanda”, prodotto con la stessa ricetta vincente dei precedenti ma con maturità, consapevolezza e alcune novità nelle tematiche.
Da bravi “hit makers” il sound è pop, contemporaneo ed accattivante, con brani fatti per essere cantati a squarciagola in auto con gli amici ma anche ascoltati da soli sotto le coperte quando si ha solo voglia di piangere.
Questo gruppo di ragazzi ha la capacità di essere nerd ma cool, di raccontare con semplicità tematiche importanti, di scrivere testi che contengono sempre qualche citazione ad effetto (cosa che potrebbe far storcere il naso a qualcuno) e soprattutto di essere popolari e scanzonati ma anche molto profondi.
“Hello World” apre ad una narrativa meno personale ma più universale, affrontando temi quali l’evoluzione tecnologica, come nell’originale “Nativi digitali”, l’elaborazione del lutto in “Your dog”, il consenso e l’educazione affettiva in “Piccola volpe”.
Moderni cantastorie
Zanotti è un abile cantastorie e non a caso i pezzi che più portano il marchio di fabbrica dei Pinguini Tattici Nucleari sono vere e proprie fiabe in musica.
Una menzione particolare è da dedicare al brano “Migliore”, dedicato a Giulia Tramontano e a suo figlio Thiago, che con dolcezza e delicatezza racconta il tragico epilogo delle loro vite ed i loro sogni infranti.
Un altro brano destinato a diventare uno dei più amati dai fan della band è “Amaro”, capace di spezzare il cuore e far rimpiangere anche amori mai vissuti come le precedenti “Pastello bianco” e “Ridere”.
Tutti i brani sono ben predisposti per essere suonati live, è facile immaginare “Bottiglie vuote” risuonare negli stadi ma anche i pezzi che molto probabilmente chiuderanno ed apriranno i concerti: “Titoli di coda”, perfetto epilogo dell’album e la title track “Hello world”.
Quest’ultima è un incipit che già racconta molto del senso di tutto questo lavoro: se all’inizio si è soli a cantare nel buio, adesso c’è la consapevolezza di cantare in un coro, parafrasandone il testo.
Crediamo quindi sia un album che ha le carte in regola per piacere a tutti, tranne forse chi si chiama Vincenzo, con la band che dovrà fare i conti con l’ennesimo successo e, per citare “Burnout“, andare dal terapista anche per curare i soldout.
TRACKLIST
1. Hello world
2. Per non sentire la fine del mondo
3. Islanda
4. Burnout
5. Nevica
6. Your dog
7. Amaro
8. Alieni
9. Fuck you Vincenzo
10. Romantico ma muori
11. Piccola volpe
12. Nativi digitali
13. Bottiglie vuote
14. Migliore
15. Titoli di coda
a cura di
Arianna Spennacchio
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