Jesse The Faccio non vede l’ora di tornare sul palco con il nuovo album
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Jesse The Faccio, artista padovano che ha di recente pubblicato il suo nuovo album dal titolo Verde, tristemente non ancora portato in tour.
Il suo stile, ancora una volta a metà tra lo-fi d’influenza nord-americana e cantautorato italiano, vi conquisterà a primo ascolto. Lo abbiamo incontrato a distanza in questo periodo di quarantena e abbiamo parlato con lui di quarantena, episodi surreali e dei “vecchi” Moplen.
Ecco cosa ci ha raccontato
Ciao Jesse, bentornato. Com’è andata con Verde? Com’è nato il disco (così presto rispetto al precedente)? Cosa dovremmo assolutamente sapere prima di ascoltarlo?
Ciao! Con VERDE è stato tutto molto molto naturale, era un disco che avevo in mente praticamente subito dopo che è uscito il primo, per quello il breve tempo, era un esigenza lo sentivo necessario per me e per il progetto. Bisogna saper che è un disco di chitarre, influenzato dalle chitarre internazionali dagli anni ’90 ad oggi, ha un attitudine punk e se non vi piacciono i Fontaines D.C. non ha senso ascoltarlo (scherzo).
Com’è darsi al lo-fi e alle chitarre elettriche in un periodo in cui sembra tornato di moda il concetto di canzone pop e brani iper-produtti?
Per me è molto naturale, non è un’imposizione o una scelta imposta, tra l’altro adoro un sacco di dischi anche iper prodotti. Diciamo che a me piace quello ascolto tanto tantissimo lo-fi, l’approccio che mi viene proprio naturale è tipicamente lo-fi quindi perché no. Poi il rischio e la speranza di far ancora ballare e far star bene le persone con le chitarre (come nel resto del mondo già succede alla grande) è sempre una bella missione.
Se dovessi riassumere cos’è successo nel frattempo, da quel primo I Soldi Per New York, che cosa diresti? L’episodio più surreale del tour che hai vissuto?
Nel frattempo ho/abbiamo fatto veramente un sacco di date non me l’aspettavo sicuramente che da quel novembre 2018 sarebbe andata così! Ne son felice. Nel frattempo abbiamo pure fatto VERDE appunto quindi direi che per quanto riguarda il Jesse con il “the” tutto alla grande.
Di episodi direi che ce ne sono abbastanza ahah, alcuni non ricordo per ovvi motivi, due dei più caratteristici sono sicuramente quando abbiamo incastrato la macchina a Sala Consilina (Salerno) in una via in salita in mezzo al borgo. Bloccati alle 3 con l’aiuto dei regaz del posto siamo riusciti a liberarci alle 5.30, sveglia alle 8 e 11h di viaggio per recuperare la nostra unica data estiva in casa (Padova).
Secondo quando sempre diciamo ad una buon ora alla mattina arriviamo in albergo scopriamo con sorpresa che gli organizzatori del festival (non faccio appositamente nomi) non ci avevano prenotato la camera. Eravamo in almeno un 4 stelle, santo quel receptionist!.
L’importanza dei live per un disco come Verde è fondamentale. Come faremo senza vederti in giro in questo periodo di Coronavirus?
Assolutamente fondamentale è stato pensato per essere suonato live in maniera spiccicata al disco con ancora più pacca, nel mese di prove che avevamo fatto per prepararci al tour eravamo veramente molto soddisfatti. Aspetteremo tutti insieme di ricominciare ancora più carichi di prima, lo dico per non farmi prendere dalla depressione. Nel frattempo ci sono i social forse farò qualche diretta, non so ancora bene.
Per quanto quello di Jesse The Faccio sia un progetto solista, considerando anche i Moplen, è difficile non vederlo nel suo insieme. Chi sono i tuoi compagni di viaggio?
I miei compagni di viaggio sono diventati veramente tanti in questi ultimi anni, partiamo dai fondamentali Michele Novak “Nov” (chitarra/mgmt), Francesco Gambarotto “Gamba” (batteria e produzione), Tommaso Zoppello “Zoppo” (gioventù e basso), da poco alla crew di produzione si è aggiunto anche Mattia Zoccarato “Zocca” (amico da una vita e grande anima pazienza). Poi tutte le altre realtà che mi accompagnano passo passo, i famosi United States of: Mattonella Records, Dischi Sotterranei, Pioggiarossa Dischi, Vaccino Dischi, Panico Concerti, Conza Press. Alla fine siam parecchi.
Prossimi passi?
Aspettare che tutto questa situazione si risolva e per il meglio e tornare al più presto sui palchi portando questo nuovo lavoro. Divertirci di nuovo insieme.
A cura di
Beatrice Bianchi
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