BMA 23 – I cinque finalisti di Bologna Musica d’Autore
Per il BMA 23 Giargo In Arte, Evra, Giovanni Ti Amo, Moise, Still Charles: Cinque realtà musicali ben distinte, diverse, che rispecchiano differenti modi di vedere e vivere la musica
Giornata soleggiata e sferzata da un’aria gelida, stridente con le temperature cui ci stavamo abituando. Fortunatamente gli studi di Fonoprint ci hanno accolto col solito calore umano e musicale. Lo scorso 5 aprile, infatti, si è tenuto lo showcase dei cinque finalisti di BMA 23, l’edizione 2023 di Bologna Musica d’Autore.
Ogni band, ogni artista ha avuto a disposizione circa 15 minuti per presentarsi al meglio e per eseguire una selezione di brani che meglio li rispecchiano. A conlcudere la giornata, l’esibizione di lyl, vincitrice del BMA nel 2021, che in quest’occasione presenta il suo primo album “Tana”, proprio lì dove tutto è iniziato, proprio lì, negli studi Fonoprint, dove ha avuto luogo la registrazione di quest’opera prima.
Prossimo passo: 3 maggio all’Apollo Milano. Ma procediamo con ordine.
Giargo In Arte
Il primoa esibirsi, propone un’offerta musicale molto densa, fatta di innesti un po’ jazzati, con un groove che di tanto in tanto strizza l’occhio a un certo tipo di funk e soul e… innesti rap. Già, perch? Giargo In Arte è anzitutto un rapper, coadiuvato da musicisti di tutto rispetto. Per certi versi “troppa carne sul fuoco”, con un’urgenza di dimostrare l’ecletticità che sì, si nota, si capisce e si percepisce, ma che ogni tanto sfugge dalle redini. Tuttavia, nel complesso è da tenere sotto la lente di ingrandimento: un’ottima prima impressione in questa esibizione in occasione del BMA e la sensazione che può dare ancora tanto.
Evra
Voce calda, potente, piena, di cui ha pieno controllo. Ascoltandola e guardandola, aveva un che di familiare. Alla fine, l’illuminazione: Evra ha partecipato fino alla fase dei bootcamp dell’edizione 2016 di X Factor. Accompagnata solo dalla chitarra acustica, le capacità canore sono ancora più evidenti. Tutto questo, accompagnato da una più che buona capacità di scrittura dei testi, personalmente è l’artista che maggiormente ha colpito il sottoscritto.
Giovanni Ti Amo
Classe 1999, propone un genere che che oscilla tra il pop contemporaneo (con campionamenti e richiami ai must del pop italiano anni 80 come la Berté) e il cantautorato. Complice forse un po’ l’emozione, di tanto in tanto la sua prestazione vocale non è precisa né perfetta durante questo showcase del BMA 23. Sicuramente potrebbe ritagliarsi un suo spazio nel panorama auttale, dato che legge bene l’esigenza musicale di un certo pubblico.
Moise
Una sferzata di pop-rock / pop punk adolescenziale. Per i più navigati, possono ricordare un po’ Le Bambole Di Pezza. Testi molto espliciti, che non hanno bisogno di doppie interpretazioni (anche se ogni tanto un po’ ripetitivi). Hanno il giusto piglio e quache margine di miglioramento: la proposta musicale è interessantte.
Still Charles
Torniamo su lidi simili a quelli di Evra. Voce e arrangiamenti tirati all’osso per creare atmosfera intima e riflessiva. Qualità indubbia, è il nuovo cantautorato che avanza, quello che strizza l’occhio al pop odierno ma da cui elimina gli orpelli barocchi e riprende solo gli elementi essenziali. Non male.
Il prossimo passo
Il 3 maggio il BMA 23 farà tappa all’Apollo di Milano. Il viaggio per queste cinque realtà musicali giovani, prosegue.
a cura di
Andrea Mariano
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