“Prima persona singolare”, la voce dell’Io di Haruki Murakami

“Prima persona singolare”, la voce dell’Io di Haruki Murakami
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Ci sono autori acclamati, scrittori di best sellers conosciuti in tutto il mondo che chiunque, anche chi non legge un libro nemmeno per sbaglio, ha almeno sentito nominare. Tra questi big della letteratura mondiale Haruki Murakami, nel corso degli anni, si è guadagnato il suo posto.

Le opere di questo autore sono sempre pervase da un velo di magia e da profonde riflessioni su alcuni temi cardine della vita umana che, a tratti, mi ricordano i lavori del maestro Miyazaki.

In Prima persona singolare, però, Murakami non si affida alla voce di uno dei suoi personaggi ma ci accompagna nella narrazione utilizzando un pronome personale per lui inedito: Io.

Negli otto racconti della raccolta l’autore, partendo da alcune vicende personali, accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta del suo passato. Ma dove finisce la realtà ed inizia la fantasia?

Murakami in questi racconti non rinuncia all’elemento magico e onirico che ritroviamo, a volte, nei suoi romanzi. E così nelle sue pagine realtà e finzione si incontrano eppure non fatichiamo a credere che tutto quello che lui ci sta raccontando sia accaduto davvero. Ogni cosa, anche la più assurda, sembra trovare la giusta dimensione.

Storie di musica e di donne

Episodio dopo episodio veniamo introdotti nella vita di Murakami che, aprendo il libro dei ricordi, ci svela qualcosa sul suo passato.

Ci parla di alcune donne, figure fondamentali nella sua produzione, che ha conosciuto e con cui ha condiviso qualcosa.

In Su un cuscino di pietra, Murakami si ricorda di una ragazza, scrittrice di poesie, con cui ha condiviso una notte di passione quando aveva poco meno di vent’anni. In With the Beatles, la narrazione si apre con il ricordo di una compagna di liceo di cui l’autore non ha mai saputo il nome. Carnaval, racconta dell’amicizia nata tra Haruki e “la donna più brutta che abbia mai conosciuto” (mi spiace per gli amanti del politically correct), un legame fondato sulla passione di entrambi per l’opera di Schumann.

Un altro aspetto fondamentale in tutti i racconti è la musica, centrale in ogni opera di Murakami. Lo sapevate che Norwegian Wood ( uno dei suoi romanzi più popolari) deve il suo titolo a una canzone dei Beatles?

Nel racconto Charlie Parker plays bossa nova, possiamo leggere alcuni estratti del primo testo di Murakami che venne pubblicato: la recensione di un album di Charlie Parker. Peccato che quell’opera non sia mai esistita.

Non dovrei essere io a dirlo, ma credo che la storia fosse verosimile in ogni dettaglio e l’articolo veramente ispirato.

La musica è sempre presente nelle pagine di questa piccola antologia: a volte siamo a un concerto, altre in un negozio di dischi a New York, altre ancora in un cocktail bar che trasmette musica jazz in sottofondo. Da ogni pagina, da ogni racconto traspare l’amore che l’autore nutre per quest’arte.

Haruki Murakami (Fonte Pinterest)
La scimmia che voleva amare

Uno dei racconti più curiosi dell’opera è quello intitolato Confessione di una scimmia di Shinagawa. Murakami dopo un bagno nelle terme del ryokan in cui alloggia si ritrova nella sua stanza a bere birra e a dialogare con una scimmia parlante. L’animale gli racconta della sua vita, del fatto che trovi attraenti le donne umane e si impossessi del loro nome per soddisfare i suoi sentimenti e poi ci parla di amore.

Sai cosa penso? Che l’amore sia il combustibile di cui abbiamo bisogno per andare avanti nella vita. L’amore a un certo punto può finire, certo. Oppure non portare a nessun risultato. Ma anche se si spegne, anche se non è più corrisposto, possiamo sempre conservare il ricordo di aver amato qualcuno, di essere stati amati.

Piuttosto loquace per essere un macaco, non trovate?

Io, Haruki Murakami

Prima persona singolare è un libro scritto con lo stile inconfondibile di Murakami. Una piacevole passeggiata sul viale dei ricordi per conoscere un po’ meglio questo autore che con la sua penna ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo.

I ricordi diventano racconti e ci presentano davanti agli occhi interrogativi ed enigmi a cui Murakami non fornisce nessuna risposta. Probabilmente il perchè ce lo spiega nel racconto la Crema della vita dove un vecchietto dice al giovane Haruki che “il tuo cervello è fatto per riflettere su problemi difficili“.

Otto racconti scritti sul filo della memoria. Otto storie che ci aiutano a conoscere un po’ meglio un grande autore. Otto vicende in cui Haruki Murakami, ci prende per mano e si racconta utilizzando la Prima persona singolare.

a cura di
Laura Losi

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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