“La vita intima” di Niccolò Ammaniti

“La vita intima” di Niccolò Ammaniti
Condividi su

Non potevo non leggere La vita intima, il nuovo romanzo di Niccolò Ammaniti. Uscito dopo 8 anni da Anna, il libro divenuto una serie TV nel 2021, che mi ha tenuta davvero, come spesso si dice, “incollata alle pagine”. 

Scrittore anche del bestseller Io non ho paura e vincitore del Premio Strega con Come Dio comanda, Ammaniti scrive in maniera coinvolgente e crea atmosfere che fai fatica a gestire, tanto sembrano realistiche.

Il nuovo romanzo, La vita intima, mi ha subito incuriosito, fin dal titolo.

La vita intima

La protagonista, Maria Cristina è una donna bellissima, moglie del presidente del Consiglio, la sua vita è apparentemente perfetta.

Il video che le viene inviato sul cellulare da una persona che aveva frequentato molti anni prima e che la ritrae insieme a lui in scene intime la travolge e genera in lei una paura che cambia tutto, anche la sua percezione della realtà.

La paura finisce dove comincia la verità

Le particolarità di La vita intima

Ciò che rende particolare il romanzo è il punto di vista: l’autore osserva la storia e ce la racconta. Fa anche diverse incursioni nel passato, per spiegare i fatti che sono avvenuti prima rispetto al momento in cui si svolge ciò che ci sta raccontando o per evidenziare meglio lo stato d’animo della protagonista a seguito degli eventi.

O forse, non è proprio così?

Maria Cristina la vediamo agire, pensare, soffrire e sembra che ci sia qualcuno che manomette la realtà, quasi facesse un esperimento con la sua vita, per vedere dove si può spingere. Come se ci fosse una telecamera che riprende le reazioni di una donna che ha perso sé stessa e la sua identità.

Lei è in balia di ciò che accade, non ha certezze se non due rapporti speciali: con la figlia Irene e con Luciano, la persona che fin da piccola ha considerato come un fratello.

Sono le sue uniche ancore, il resto le vortica intorno senza che lei riesca a fare nulla, fino a quando, finalmente, ferma la “giostra” e decide che è l’ora di farla girare lei stessa.

Maria Cristina è solo l’attrice della sua esistenza, nel teatrino della sua mente interpreta tutti i ruoli, la sportiva, la modella, la santona, la moglie dello scrittore, la moglie del premier, la vittima del revenge porn, la candida e galleggiante Ophelia nell’abusato quadro di Millais. Nulla è autentico.

La scelta del personaggio principale

Maria Cristina è lo stereotipo della donna passiva, dipendente, che sta al suo posto nella sua perfetta gabbia dorata e non reagisce mai. 

La osserviamo fin da subito dolorante per un colpo all’alluce causato dalla distrazione del suo personal trainer, ma quel dolore è nulla rispetto a quello che ha provato nella sua vita, dopo la morte del suo primo marito e di suo fratello Alessio.

Il dolore lo ha rinchiuso all’interno e ha ricominciato da capo senza farci i conti, e quello ha continuato a pulsarle dentro anche senza il suo permesso.

Prima di rinchiudersi in questa gabbia dorata però era una persona diversa, si intravede ancora la sua anima che chiede libertà, che urla senza voce. 

I diversi nomi che le vengono affibbiati non le rendono giustizia ma lei, quando si specchia negli occhi della gente che si aspetta un certo comportamento, non può che mantenere fede a quell’immagine, perché rovinarla vorrebbe dire perdere tutto.

Ma cosa perderebbe?

Guardando gli occhi di sua figlia e di Luciano sa perfettamente qual è il prezzo da pagare, e quando tutto sembra ormai davvero perduto, qualcosa scatta in lei. Finalmente la paura si trasforma e la verità trionfa. L’esperimento è riuscito?

Il finale ti lascerà a bocca aperta.

E ora se mi chiedi se ti consiglio di leggerlo, io ti dico di si senza alcun dubbio!

a cura di
Anna Francesca Perrone

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE-La Storia e Io: “Cenerentole Moderne”
LEGGI ANCHE-Rinascita, dove vita e morte si uniscono: una booklist
Condividi su

Anna Francesca Perrone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *