Inaugurata a Bologna la mostra “Aldo Mondino. Impertinenze a Palazzo”

Inaugurata a Bologna la mostra “Aldo Mondino. Impertinenze a Palazzo”
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Dal 30 gennaio al 10 aprile 2023 la Fondazione Palazzo Boncompagni presenta, in concomitanza con ArteFiera Bologna, la mostra “Aldo Mondino. Impertinenze a Palazzo”, dedicata al grande maestro torinese del Novecento Aldo Mondino

“Impertinente” è il termine perfetto per descrivere la personalità artistica di Aldo Mondino. Ancor più impertinente, se vogliamo, è l’esposizione di alcune sue grandi opere in un contesto come quello di Palazzo Boncompagni. Tra tappeti di caffè, mosaici di cioccolatini e lampadari arabeggianti realizzati con sole penne Bic (sì, quelle di plastica trasparente con l’iconico tappo oblungo blu), si crea un interessante contrasto con quella che un tempo è stata dimora papale di Papa Gregorio XIII, fatta di affreschi cinquecenteschi e autorità austera.

Questo è “Aldo Mondino. Impertinenze a Palazzo”: una mostra che gioca coi contrasti, sia concettuali, sia di ambiente.

opere di Aldo Mondino nella sala delle udienze di Palazzo Boncompagni
Palazzo Boncompagni, seconda metà del XVI secolo – Sala delle udienze papali al piano terra, opere di Aldo Mondino. Foto: Marcela Ferreira
Impertinenza concettuale

L’autorevolezza quasi severa della sala delle udienze di Palazzo Boncompagni si scontra con l’ironia dissacrante, creando un paradossale connubio perfetto con quello che è, appunto, lo spirito di Mondino: dissacrare, rendere leggero ciò che comunque ha un peso artistico e non solo. Lo si capisce, oltre che dalle opere “fatte e finite”, anche da alcuni titoli di esse, come “la mamma di Boccioni” per una rappresentazione in bronzo e… palle da bowling; o “Scultura un corno”, quando in effetti si tratta di una scultura di cioccolato.

“Quando la nostra curatrice Silvia Evangelisti ha proposto di collocare nella sala delle udienze papali una scultura composta da cinque elefanti di cioccolato e un tappetto formato da chicchi di caffè dal titolo ‘Mekka Mokka’, ho pensato a quanto serio e profondo possa essere il gioco, quali emozioni e pensieri possa evocare”.

Paola Pizzighini Benelli, presidente della Fondazione Palazzo Boncompagni e Amministratrice unica di Magnolisa Srl

Mekka Mokka, 1988. 100 kg di caffè in grani e disegno su carta da spolvero, 220 x 140 cm. Archivio Aldo Mondino
Mekka Mokka, 1988. 100 kg di caffè in grani e disegno su carta da spolvero, 220 x 140 cm. Archivio Aldo Mondino

Altro termine per definire l’arte di Aldo Mondino è “concettuale”. Ironia della sorte, è una parola che l’artista mal sopportava perché era “stufo del clima supponente di certa avanguardia”. Solitamente usato più per dare un tono altisonante, in questo caso è tuttavia un appellativo che calza a pennello, dato che le opere dell’artista torinese – già amico di Maurizio Cattelan – rendono con vivida ironia la crudezza di taluni messaggi. È il caso di “Eldorado”, “Pounds” o “Trofeo”. Opere completamente diverse l’una dall’altra, ma che esplicano al meglio la ricerca di stupire e stupirsi, sia attraverso il paradosso, sia attraverso anche l’uso di materiali “effimeri” come, per esempio, la cioccolata.

“Quando hai capito che volevi fare l’artista?”

“Fu dopo il servizio militare. Un lunedì mattina dovevo decidere: o mi alzavo e andavo a lavorare in ditta con mio padre, o restavo a letto. Scelsi la seconda strada, e decisi di fare l’artista”.

Aldo Marino intervistato da Maurizio Cattelan

Palazzo Boncompagni, seconda metà del XVI secolo - La loggia e Viole d’amore di Aldo Mondino. Foto: Marcela Ferreira
Palazzo Boncompagni, seconda metà del XVI secolo – La loggia e Viole d’amore di Aldo Mondino. Foto: Marcela Ferreira
La mostra

In concomitanza con ArteFiera Bologna, “Aldo Mondino. Impertinenze a Palazzo” è visitabile dal 30 gennaio al 10 aprile 2023 presso Palazzo Boncompagni, nel cuore di Bologna. Per accedere alla mostra è necessaria prenotazione attuabile dal sito PalazzoBoncompagni.it

Ecco i dettagli e gli orari:

In occasione di ArtCity Bologna 2023

  • Dal 31 gennaio al 5 febbraio: 11.00 – 19.00
  • 4 febbraio (ArtCity White Night): 11.00 – 22.00
  • Dal 6 febbraio al 10 aprile la mostra è visitabile tutti i giorni, escluso il martedì: 10.00 – 13.00 ; 15.30 – 18.30 (slot di 30 minuti)

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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