The Wombats – Estragon, Bologna – 12 maggio 2022

The Wombats – Estragon, Bologna – 12 maggio 2022
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Si è svolta giovedì la prima delle due tappe del tour dei The Wombats in Italia. La band ritorna dopo diverso tempo per far divertire e scatenare il pubblico italiano.

The Wombats sono una band inglese in attività ormai da 20 anni con pochi album, ma buoni, all’attivo. La band è conosciuta in tutto il mondo per aver suonato su palchi importanti e aver accompagnato band storiche. Il gruppo è formato da Mattew Murphy (voce, chitarrista e tastierista), Dan Haggies (batterista), e Tord Øverland-Knudsen (bassista). Sono inoltre collocabili come genere vicini all’indie-pop e la new wave.

Curiosità: The Wombats sono chiamati così perché durante la vita studentesca si rivolgevano tra di loro come “wombat” (vombato, un marsupiale australiano) quando commettevano errori stupidi. Hanno adottato il nome per il loro primo concerto a Liverpool per poi usarlo definitivamente da quel momento fino a oggi.

Atto iniziale

All’apertura di concerto si è visto un Estragon quasi vuoto, con un pubblico di qualche decina di persone, tanto da poterlo osservare come mai prima d’ora. Purtroppo perché i Vistas, band scozzese in apertura, hanno saputo come intrattenere i pochi presenti. Spesso si dà poca fiducia allo show di apertura perché si pensa che ci siano artisti raffazzonati. A volte questo risulta vero, mentre altre ci permettono la scoperta di artisti interessanti.

L’unica critica sollevabile è l'”ingessatura” del cantante, risultato poco mobile sul palco e quindi poco coinvolgente dal punto di vista del linguaggio del corpo. Consigliamo comunque l’ascolto di “Dayglow“,”15 Years” e “Sucker” tra i pezzi proposti dalla band, se avete fame di scoprire nuova musica.

Nell’attesa…

The Wombats si fanno attendere per oltre quaranta minuti ma nel frattempo la buona musica, una buona birra, la rivelazione della scenografia e degli strumenti fanno passare il tempo. Da sottolineare la solidarietà espressa all’Ucraina tramite piccoli pannelli orizzontali sparsi per tutto il palco colorati con la bandiera ucraina.

Ascolta l’ultimo album “Fix Yourself, Not the World” su Spotify.
Arrivano i The Wombats

L’Estragon nel frattempo si è riempito in vista dell’inizio del concerto principale, ma non esageratamente rispetto al livello della band in questione. I ragazzi decidono di partire carichi con “Flip Me Upside Down” brano intro del nuovo disco per movimentare la situazione.

Molti pezzi eseguiti dai The Wombats sono stati abbastanza energici come “Wildfire“, “Let’s Dance to Joy Division” o “Kill the Director” e talvolta anche adatti al pogo. Al pubblico questo però non è importato, iniziando a pogare sia nei momenti propizi sia in alcuni dei più casuali, giusto per scatenarsi e dimostrare la voglia di divertirsi.

Questa carica però ci è piaciuta ed è stata protagonista per tutta la durata del concerto con il pubblico tra le prime fila che non si è risparmiato di certo. Il live ha saputo caricare ma allo stesso tempo infondere tranquillità, questa è la forza dei The Wombats; settare l’atmosfera in un mood “chill” e al momento giusto spezzarlo con la giusta energia.

Il concerto dei The Wombats è la classica rappresentazione concreta del concetto “minima spesa, massima resa”. Un concerto semplice di una band inglese capace e di un genere capace di far ballare chiunque.

Momento wtf

Il momento più divertente è stata l’entrata in scena di Mr. Wombat, la mascotte e simbolo del gruppo, durante “Ready for the High” arrampicandosi goffamente sul palco e poi simulando la tromba presente verso la fine del pezzo. Mr. Wombat ha poi ben pensato di essere un elemento di disturbo del cantante che nonostante le “molestie” ha saputo destreggiarsi e portare a termine con successo il brano.

Tiriamo le somme

Anche da profani o minimi conoscitori della band saprete come divertirvi a un loro concerto. Purtroppo risultano una band un po’ sottovalutata e la capienza raggiunta, almeno a Bologna, l’ha dimostrato. In circolazione da più di 20 anni con il 90% della popolazione che avrà sentito almeno una volta una loro canzone nella vita, anche di sfuggita, non è accettabile accoglierli in pochi.

Nonostante ci fosse metà Estragon vuoto, il calore si è sentito soprattutto con i pezzi più vecchi risultati molto più sentiti rispetto a quelli appena usciti seppur “If You Ever Leave, I’m Coming with You” sia stata cantata tanto quanto un pezzo iconico come “Greek Tragedy“.

Tra l’altro il prezzo del biglietto è misero rispetto poi allo spettacolo che hanno saputo portare. Vi diamo dei validi motivi: i tre della band sono proprio bravi (ndr, aggettivo banale ma adatto) dilettandosi in diversi strumenti, le canzoni acquisiscono sicuramente più valore rispetto alla versione studio, e non è da tutti, e la vaga somiglianza del bassista con Ed Sheeran.

I The Wombats hanno portato un po’ di colore a un giovedì come un altro in quel di Bologna, sicuramente rendendolo un giorno da ricordare per i presenti. Sperando che abbiano sentito l’accoglienza tanto quanto il pubblico ne ha dimostrata, noi auspichiamo ritornino per portare nuova musica ma soprattutto nuovi poghi.

La scaletta

Flip Me Upside Down
This Car Drives All by Itself
Moving to New York
Cheetah Tongue
Ready for the High
Techno Fan
Pink Lemonade
Everything I Love Is Going to Die
Wildfire
Kill the Director
People Don’t Change People, Time Does
Jump into the Fog
Worry
Lemon to a Knife Fight
Lethal Combination (acustico)
Tokyo (Vampires & Wolves)
If You Ever Leave, I’m Coming with You
Greek Tragedy
Method to the Madness
Let’s Dance to Joy Division
Turn

a cura di
Luca Montanari

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