“Il teatro comico” – Teatro Rossini – 21 gennaio 2022

“Il teatro comico” – Teatro Rossini – 21 gennaio 2022
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Venerdì 21 gennaio la commedia di Carlo Goldoni ha aperto la stagione di prosa 2022 del teatro comunale “Rossini”

Una riflessione sulla società odierna, e non solo, è Il teatro comico di Carlo Goldoni. L’opera, rivista e diretta da Eugenio Allegri, ha dato il via, venerdì 21 gennaio, alla stagione di prosa organizzata dal Comune di Gioia del Colle (BA) in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
L’intento principale de Il teatro comico è far riflettere sul mestiere dell’attore, sulle sue difficoltà, sul teatro e sulle sue poetiche. Esempio di metateatro, l’opera in tre atti rappresenta, infatti, l’allestimento di uno spettacolo, per la precisione le prove del terzo atto della farsa Il padre rivale del figlio . Nello stesso si ritrovano stereotipi, tormenti ed ambizioni della comunità teatrale di ogni tempo e la compagnia diviene metafora della comunità.

Teatro realista vs commedia dell’arte

Così mentre il personaggio di Orazio, il capocomico, interpretato da Giulio Scarpati, invita i suoi attori a osservare e studiare gli altri, a non insuperbirsi se il pubblico li applaude, appare chiaro che la riflessione è rivolta a tutta la società. Dove ritroviamo prime donne come Placida, detta Rosaura, Lelio un poeta dilettante ed Eleonora, virtuosa di musica. Questi ultimi si ingegnano pur di conquistare un posto nella compagnia/società.

Le maschere Arlecchino, Brighella, Colombina e Pantalone, tipiche della “commedia all’improvviso”, nella quale gli attori non avevano un copione scritto, convivono e si adattano alle innovazioni del teatro realista di Goldoni.

“Oso pensare signori miei che in futuro qualsiasi sorte toccherà a questa nostra meravigliosa Venezia, a questa straordinaria nazione italiana anche di fronte della più terribile delle catastrofi, entrambe non vorranno mai rinunciare al teatro. A comprenderne la necessità per coloro che lo animano, ma anche per coloro che ne fruiscono. E all’occasione che ogni artista ha di procurare ristoro allo spirito degli uomini, se mai questi dovessero smarrirlo e a propria volta smarrirsi.

E se è pur vero che finora il teatro è servito a comparare sè stesso con il mondo, non vi è dimostrazione migliore delle peripezie vissute in questa nostra giornata di lavoro, simile a quelle di ogni persona che vive in questo nostro tempo, per poter dire con certezza a noi stessi e ai nostri pregiatissimi uditori che non c’è più bisogno di comparazione, non vi è più necessità di somiglianza, non vi è più finzione che non sia essa stessa verità. Poichè il nostro teatro non solo si pregia di mettere sulla scena il mondo, il nostro teatro, signori, è il mondo

Orazio (Carlo Goldoni)

Il teatro del ‘700 come espressione del bisogno di leggerezza dei giorni nostri

Con l’avvento della pandemia di Covid-19, improvvisamente, abbiamo perso le nostre certezze e i nostri riferimenti, così cose dette nel ‘700 da Goldoni risultano oggi attualissime. Forse perché il commediografo veneto, considerato il padre della commedia moderna, ha raccontato l’umanità come lo stesso Scarpati ha dichiarato in un’intervista la scorsa estate. Umanità che oggi più che mai ha bisogno di leggerezza, necessità ampiamente soddisfatta dalla messa in scena goldoniana.

Il pubblico, che ha accolto la compagnia veneta con un caloroso sold out, si è trovato a vivere un’esperienza di teatro “interattivo”. Il capocomico e alcuni attori hanno annullato, per quanto possibile, le distanze, recitando anche in platea, come accade durante le prove di uno spettacolo.

L’allestimento è stato messo in scena dai PPVT (produttori teatrali professionisti veneti), una realtà in cui si sono consorziate, solo per questi spettacoli, sei imprese di produzione venete, un’esperienza che unisce non solo i singoli produttori, ma anche le loro risorse in un percorso unitario che rappresenta un unicum originale e inedito nel panorama regionale. Ai sei produttori si aggiunge l’importante collaborazione con il Teatro Stabile Veneto che partecipa come coproduttore.

Sold out e applausi a scena aperta per Scarpati e i suoi colleghi

La forza e la bravura di un gruppo coeso, nonostante la provenienza da diverse compagnie, sono stati riconosciuti dall’interminabile applauso/abbraccio finale del pubblico. La compagnia composta da Grazia Capraro, Aristide Genovese, Vassilij Mangheras, Manuela Massimi, Solimano Pontarollo, Irene Silvestri, Roberto Vandelli, Anna Zago, prosegue la tournee questo venerdì presso il Teatro Moderno di Savignano sul Rubicone (FC). Le scene e i costumi sono curati da Licia Lucchese, i video proiettati sul palco, arte e suono sono di Alessandro Martinello e l’aiuto regia di Alessia Donadio.

a cura di
Mariangela Cuscito
foto di
Lucia Ponte

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Mariangela Cuscito

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