Jungle Cruise, poca pubblicità per tanto contenuto!

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Dopo “La casa dei Fantasmi” e “Pirati dei Caraibi”, “Jungle Cruise” è l’ultimo film della Disney, ispirato a una delle iconiche attrazioni dei suoi parchi.

Con il costante calo di qualità della saga con star Johnny Depp anche le mie aspettative erano ai minimi storici. Mi sono dovuto ricredere! Il film, in sala dal 28 Luglio e appena 2 giorni dopo disponibile sulla piattaforma Disney plus, è veramente divertente.

Cosa ne penso?

Questo film stupisce, davvero, e in positivo. Avevo noleggiato questo film con un paio di amici senza grandi aspettative, mi son dovuto ricredere. Le due ore che dura, sono state piacevolissime, le scene d’azione sono ben fatte e le battute sono nella maggior parte divertenti.

Il film, diretto da Jaume Collet-Serra, è passato abbastanza in sordina da una pubblicità non aggressiva quanto ci ha abituato la Disney. Invito tutti a vederlo, fate come me chiamate 3/4 amici (così da dividere il costo) a casa e noleggiate il film, oppure andate in sala perchè merita d’essere visto. Ciò che il marketing non ha fatto facciamolo fare al passa parola.

Trama?

Non ne voglio parlare troppo nel dettaglio così siete costretti a guardarlo, vi posso dire che non è nulla di estremamente complesso, non è la trama il punto di forza, ma neanche il punto debole.

Quali sono quindi i punti di forza di questo film?

L’Atmosfera:

La pellicola è riuscita in un impresa difficile, cioè raccontare una storia d’avventura, con personaggi intelligenti e capaci ma anche divertenti, tipica dei primi film dei “Pirati dei Caraibi” con un occhio a “Indiana Jones“. Può sembrare difficile e quasi impossibile ma la cosa che lo fa funzionare sono stati:

I Personaggi;

Loro sono sicuramente la parte più memorabile di “Jungle Cruise“. Emily Blunt nei panni della dottoressa Lily Houghton è un esempio di femminismo non forzato. Nei vari scontri e puzzle che deve affrontare non “vince” perché donna, ne perché aiutata, ma perché è capace, colta e intelligente un esempio di forza da seguire. E’ un “Professor Jones” ben più riuscito di Shia LaBeouf. Anzi, siamo sicuri che non sia lei la figlia legittima?

Emily Blunt e The Rock, una chimica che contina anche dopo il ciak

The Rock, è capace molto spesso di portare su quelle enormi spalle film mediocri che senza di lui avrebbero floppato al botteghino, senza questo peso in questa pellicola Dwayne è capace di esprimersi al meglio. Non è quindi il solito duro, ne un muro di muscoli senza cervello, è invece un abile Capitano di nome Frank Wolff.

Lui, come gli altri attori, sembra aver preso il ruolo in mano e essersi divertitio a interpretarlo. La sua performance in questo action movie fa ben sperare per “Black Adam“, in uscita l’anno prossimo, diretto sempre da Jaume Collet-Serra e con protagonista, appunto, Dwayne Johnson.

Fammi indovinare Tedesco?

Uno dei personaggi più riusciti è sicuramente il principe Joachim, interpretato magistralmente da Jesse Plemons. Negli ultimi anni i “cattivi” Disney sono diventati sempre più macchiette, stereotipati e i cui confronti con i personaggi principali sono di poca rilevanza.

Il Principe ci dimostra che non ha paura di “sporcarsi le mani”

Sulla carta questo cattivo è lo stereotipo classico, uno di quelli con cui non ti sbagli, un principe tedesco che vuole un oggetto x per vincere la guerra, quante volte l’abbiamo visto? Centinaia.

Ma questo principe ci fa davvero paura, eccentrico si, ma decisamente temibile e spietato, basta la prima scena in cui viene introdotto per farcelo capire. Con semplici e precise azioni riesce a mettere in difficolta i nostri eroi, e senza ripensamenti è capace di togliere la vita a chi lo intralcia. Sicuramente uno dei più memorabili Bad Guy degli ultimi anni.

Ultimo, purtroppo, anche per importanza il fratello della dottoressa, MacGregor, interpretato da Jack Whitehall. Ha vari momenti durante il film in cui splende, ma ricopre spesso il ruolo della fanciulla in pericolo. Questo bisogno di essere salvato, non è pesantissimo si, ma potrebbe essere erroneamente associato al fatto che sia omossessuale, ciò non è mai detto chiaramente anche se risulta evidente da un dialogo.

Quindi a quando il prossimo?

Bho! Purtroppo l’unica nota dolente di questo film è il finale. Autoconclusivo, lascia pochi spazzi per un sequel, tutti i nodi vengono al pettine. Forse Disney non credeva nel progetto, ma è un vero peccato, perché questo “Jungle Cruise” è decisamente piacevole, per famiglie e non solo, un film d’azione che non ricade nella cafonata e con personaggi che rimangono impressi per caratterizzazione.

a cura di
Federico Zanoni

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Federico Zanoni

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