Le donne oggi: tutta un’altra musica
Essere donna oggi è tutta un’altra musica.
Considerate la faccenda dal punto di vista che preferite: uomini e donne sono uguali, sono strani, sono alieni. Non è importante ai fini di questa lettura. Eppure, ritengo doveroso premettere che questo non è un articolo sessista, poiché frutto di riflessioni e considerazioni che hanno un unico punto di partenza, un focus specifico che è insieme soggetto e complemento oggetto: la profonda, miracolosa, preziosa diversità, quella che intercorre non soltanto tra uomini e donne, ma anche tra le donne di ieri e quelle di oggi.
Ve ne parlo adesso perché le donne non sono mai state così coraggiose e fiere, né mai hanno osato amare e amarsi con la stessa potenza degli ultimi anni. Non ne faccio certamente una questione quantitativa, poiché la storia, la scienza, l’arte e tanti altri ambiti mostrano e dimostrano l’audacia e l’incredibile capacità di resilienza avute da tantissime donne del passato, senza i successi delle quali io, probabilmente, non sarei qui a parlarvi e scrivere di tutto questo oggi.
È la presa di coscienza collettiva e individuale delle donne a mutare e crescere ogni giorno di più. E’ la paura di non essere all’altezza che ha ceduto gradualmente il posto alla certezza di poterci provare sempre. E’ una bilancia che spaventa un po’ meno di prima, aspettative e convenzioni sociali sempre meno asfissianti, ed è una porta che sbatte sonoramente in faccia al dolore, alla prevaricazione, alla violenza. Non sempre, non nel medesimo modo per tutte. Ma le donne di oggi sono diverse da quelle di ieri: il cuore è lo stesso, il battito pure, ma fa più rumore.
Insomma, essere donna oggi è qualcosa di diverso rispetto a prima, ed è per questo che voglio mostrarvi attraverso quattro canzoni scritte da donne.
Antonio – Levante
In un universo musicale dove le parole galleggiano sempre più facilmente nel vuoto cosmico e la comunicazione non mira più necessariamente ad un preciso interlocutore, Levante ha scritto un brano unico, aprendo uno squarcio di sé in cui niente rimane sottinteso: “Antonio” è il titolo, il cuore pulsante e il destinatario di questa incredibile canzone d’amore. Ascoltatela, sentitela, e vedrete chiaramente la potenza espressiva e il coraggio di cui è capace una donna che ama senza riserve, cantandolo al mondo intero.
“Antonio mi fai benissimo, bene così.
Ma non chiedermi perché è successo.
L’amore ti succede senza spiegazioni:
esci di casa dispari e ritorni pari, minore di tre”
Pornomania – Miglio
Sapevate che le donne dell’epoca vittoriana subivano severe e vincolanti restrizioni nell’uso degli strumenti musicali? Si, perché gonfiare d’aria le guance per suonare uno strumento a fiato o divaricare le gambe per suonare il violoncello erano considerate attività inammissibili per una donna a quei tempi: nulla di ciò che rievocava il tabù della sessualità femminile era concesso al “gentil sesso”.
Oggi, invece, le donne non sono solo gentili: sono una miriade di cose! Suonano qualsiasi strumento musicale, spaziando tra generi molto diversi e avvalendosi della piena libertà d’espressione. Oggi le artiste donne possono scrivere e cantare di tutto: anche d’amore, di sesso e di orgasmi, proprio come ha fatto la cantautrice Miglio nel suo ultimo brano “Pornomania”, un autentico e attuale manifesto musicale del diritto delle donne alla libertà d’amare e al piacere sessuale. Da provare e riprovare, da custodire gelosamente oppure da raccontare senza paura né vergogna: l’amore oggi dev’essere solo nostro, e di nessun altro.
“E così vieni, e così vieni
Io perdo il conto degli orgasmi.
Sui nostri movimenti
Veloci come i ritmi cosmici
Come se fossimo al lunapark”
Che cosa resta – Giorgieness
Ricordate la già citata “porta che sbatte sonoramente in faccia al dolore”? E’ proprio pensando a quell’immagine così potente che ho voluto includere in questo rocambolesco viaggio nei meandri dell’universo musicale femminile “Che cosa resta”, un brano con cui la cantautrice Giorgieness chiude a doppia mandata una porta, una convivenza, una storia passata, per non riaprirla mai più.
La relazione, ormai conclusa, viene metaforicamente paragonata ad una maglietta da sempre troppo stretta per essere indossata dall’ex partner. Ma l’armadio di una donna, così come la sua resilienza emotiva, non smette mai di sorprendere chi vi sbircia dentro. Questa canzone è un inno all’amor proprio: l’unico abito senza taglia, che sembra perfettamente disegnato per noi.
“Dimmi di noi, dimmi che cosa resta?
Dimmi di noi, dimmi che cosa resterà?
Quella maglietta ti è sempre stata stretta,
e forse anche la nostra convivenza”
Le ragazze di Porta Venezia – M¥SS KETA
Diverse e unite saremo inarrestabili: questo è il messaggio racchiuso in “Le ragazze di Porta Venezia”, brano pubblicato nel 2016 da M¥SS KETA. Perché ve ne parlo in questo articolo? Perché questa canzone ha visto la collaborazione e il sinergico contributo musicale e testuale di una squadra di artiste donne decisamente esplosiva: per il progetto M¥SS KETA ha, infatti, reclutato La Pina, Elodie, Priestess, Joan Thiele e Roshelle, ognuna delle quali ha arricchito la traccia con il proprio stile musicale, rendendola imprescindibilmente iconica al di là delle etichette e del pubblico a cui si rivolge.
E se ad un primo ascolto potrà sembrarvi solo una canzone orecchiabile, ascoltate meglio: “Le ragazze di Porta Venezia” non è solo un prodotto musicale ben riuscito, ma anche un invito a osare, a sfoggiare qualsiasi aspetto di sé senza timore, dentro e fuori. Che sia a Porta Venezia o in qualsiasi altra parte del mondo, oggi non c’è e non deve esistere limite né confine che possa contenere la bellezza, l’unicità e la libertà di una donna.
“Siamo le ragazze
di Porta Venezia
Guidate dalla brama
Mosse dall’inerzia
Panta della tuta
Piumino vita alta
Occhi a cilindretto
Pronte per la svolta”
Concludo questo articolo scrivendo che, probabilmente, quattro canzoni non bastano per mostrare, raccontare e omaggiare tutto quello che le donne sono oggi e che potrebbero essere domani. E questa, più che una considerazione, è una speranza.
a cura di
Annalisa Senatore
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