La didattica a distanza è…

La didattica a distanza è…
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Hai uno o più figli in età scolare? Ok, puoi proseguire nella lettura di questo articolo, mettiti comoda/o, benvenuta/o nel disagio.

Se invece la risposta è no, puoi passare tranquillamente ad uno degli altri articoli di TheSoundCheck, c’è veramente di tutto, musica, attualità, arte, cinema, TV, letteratura, recensioni,… Vai vai, non ti perdi nulla, anzi, a dire il vero un po’ ti invidio.

Ecco, se ne sono andati, siamo rimasti solo noi genitori. Abbracciamoci forte, manca poco, dai.

Ma partiamo dall’inizio. Era da poco iniziato questo 2020, un anno bisestile ricco di aspettative, speranze e progetti. Anche Paolo Fox ci aveva parlato di questo 2020… SPAZIALE!

Avevamo da poco ricevuto le pagelle del primo quadrimestre, voti altissimi che spingevano ad interrogarmi se veramente fossero i miei figli. Ma soprattutto educazione, comportamento, apprendimento tutto meraviglioso. 

Poi arriva il virus, le minacce dalla Cina, l’Italia è il primo paese europeo ad essere contagiato, con il passare dei giorni i contagiati salgono. Arriviamo a fine febbraio, come un fulmine a ciel sereno l’annuncio che avrebbe sancito l’inizio della fine! Nostra, ovviamente.

scuole chiuse open
Coronavirus, chiusure di scuole e università, manifestazioni e locali pubblici fino all’8 Marzo

“Cosa vuoi che sia, una settimana di vacanza, ci sta”, penso tra me e me.
Iniziano gli incastri, il lavoro, i nonni che fanno da baby sitter.
La scuola è chiusa, nessuno si preoccupa più di tanto e sembra veramente che fra una settimana tutto possa finire a tarallucci e vino. Le ultime parole famose.
I contagi aumentano, il 7 marzo arriva la notizia che ha iniziato ad impensierire veramente noi genitori. 

sole 24 ore
“Coronavirus, il decreto del governo: scuole chiuse fino al 3 aprile”.

In quel momento, abbiamo iniziato a capire che eravamo letteralmente spacciati.
Sapevamo già come sarebbe andata a finire, non ci ha spaventato neanche l’annuncio di metà marzo… 

“Coronavirus, Azzolina: chiusura delle scuole verso la proroga”.

Ormai non ci interessava più, eravamo già nel tunnel. Come in quale? Quello della DAD, la Didattica a Distanza!

repubblica - azzolina
Ma cos’è la Didattica a Distanza (comunemente chiamata DAD)?

Il decreto del Presidente Del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 all’art 1., comma g) dice:
“I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.

In pratica la Didattica a distanza è una nuova modalità di didattica che permette a studenti ed insegnanti di proseguire il loro percorso non in aula.

DAD ASPETTATIVA

1. Le tecnologie, le competenze ed i canali di comunicazione disponibili sono dalla nostra parte. Gli studenti possono vivere un’esperienza fantastica, ancora meglio di studiare in una classe tradizionale! 

2. La DAD consente allo studente di studiare ed all’insegnante di insegnare anche da casa, comodamente seduti sul divano, scandendo i proprio tempi sempre nel rispetto dei programmi temporali. 

3. La DAD consente a studenti ed insegnanti di inserire agevolmente la formazione all’interno delle altre innumerevoli attività quotidiane, insomma, una figata!

DAD REALTÀ
1. Le tecnologie, le competenze ed i canali di comunicazione? Questi i primi 30 minuti di lezione?
  • “Ciao Maestra!”
  • “Mi senti?”
  • “Io sento a scatti”
  • “Ciao Daniel”
  • “Ciao Fede”
  • “Bambini, avete fotocopiato la pagina del libro?”
  • “Maestra, io non ho potuto fare i compiti perché non mi va internet da due giorni”, “Ok Martino, però ti vedo collegato ora! …….. Martino? Martino?”
  • “Francesco, perché non hai la videocamera accesa?”
  • “Francesco, spegni il microfono”
  • “Maestra, può ripetere per favore?”
  • “Ragazzi, basta rimuovere dalla chiamata Skype!”
  • “Maestra? Ciao? Maestra? Mi vedi?”
  • “Ciao Daniel”
  • “Ciao Fede” (sì, salutano due volte, lo so, sono molto amici)
  • “Ragazzi, i microfoni”
  • “Bimbi, chi ha il volume alto?”
  • “Ciao Marco”
  • “Ciao Manuel”
  • “Ragazzi, avete la connessione che non va bene”
  • “Ragazzi, dovete mettere le cuffie, perché l’audio esce dal PC ma rientra…”
  • “Maestra non ho sentito!”
  • “Maestra, con la penna blu o con la penna rossa?
  • Rumore di uno sciacquone
2. Scandendo i proprio tempi sempre nel rispetto dei programmi temporali?

È uno scherzo, vero? La scuola negli ultimi tre mesi è durata 90 giorni e 90 notti. Tre mesi h24! Al mattino ti svegli, devi controllare la piattaforma dove i maestri pubblicano i compiti. Per me ci spiavano, la sera appena andavamo a dormire loro caricavano le istruzioni nelle BOARD.

Al mattino i compiti, poi ricordati di fare le foto ai quaderni, perché devi mandarle alle maestre via messaggio privato. E ricorda di controllare se la maestra risponde. Il pomeriggio ci sono le lezioni e la correzione dei compiti. Due ore di svago a questi bambini gliele vogliamo concedere? A volte farebbero meglio di tanti compiti, perché li abbiamo privati della cosa più importante: LA SOCIALITÀ, intesa come contatto, rapporto, unico e puro che questi bambini avevano prima.

Dodicimila notifiche in una giornata! WeSchool, Classroom, Edmodo, Gsuite, Moodle, Schoology, non sono religioni, ma piattaforme che tutti voi avrete sicuramente sentito nominare in questi mesi. E per le lezioni live? Google meet, Zoom, GoToMeeting, Skype, Jitsi meet,………. basta, mi fermo qui.

3. “Inserire agevolmente la formazione all’interno delle altre innumerevoli attività quotidiane?”.

Scusate ma chi ha tempo di fare altro? Ah già, il lavoro! Ci eravamo dimenticati che questi genitori forse dovrebbero anche lavorare. Che sbadati.

Facciamo un bilancio sulla DAD?

Probabilmente per alunni più grandi è una figata pazzesca, ma per bambini delle elementari secondo me, la didattica a distanza è veramente un danno mostruoso.

Aspettiamo le pagelle, chissà che un voto non ci sia anche per noi genitori. Sono certo che sia stata un’esperienza nuova e problematica anche per gli insegnanti, ma sono ancora più certo che chi ci ha rimesso di più siano stati i bambini.

Una settimana all’alba!

a cura di
Alex Bianchi

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Alex Bianchi

Alex Bianchi nasce a Rimini il 3 gennaio del 1978. Una laurea in Statistica e Informatica per l'Azienda presso l’Università degli Studi di Bologna, tanta esperienza in marketing e comunicazione (che è un modo carino di dire che ha una certa età). Giornalista pubblicista dal 2018. Due figli, ovviamente la musica, il calcio ed il basket completano la sua giornata! Ore di sonno? Sempre troppo poche. Ci sarà tempo per dormire!

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