Le uscite del 23 febbraio: l’editoriale
Ah, abbiamo davvero superato Sanremo e finalmente possiamo ascoltare nuove uscite discografiche che non siano qualcosa di ascoltato su quel palco? Molto bene
Sembra incredibile vero? E invece eccoci qua con una scelta dei pezzi usciti questo venerdì che a me sono piaciuti che nel mio caso significa “quelli che mi hanno fatto viaggiare con il pensiero”.
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Drum N’ Jack – Lisa
Su note pop punk viene raccontata la storia di Lisa, una ragazza con un passato importante fatto di perdite, dolori, rapporti difficili. Ma è anche una storia di rinascita in cui Lisa, ormai diventata donna guarda sé stessa con amore. E forse ora ama il proprio riflesso nello specchio. Azzeccatissimo lo stile primi anni 2000 per un racconto che ci fa tornare proprio alla nostra adolescenza.
Alfonso Cheng – Stavo Bene
“Stavo bene” è il nuovo singolo di Alfonso Cheng ft. Alberi Alti, una citazione e un omaggio ai Fine Before You Came, come afferma lo stesso artista. I due artisti si uniscono per dare vita ad un sound ibrido, tra post-punk, break-core, hyper Lofi con sfumature 8bit.
Andrea Missiroli – Calanchi
Secondo disco del pianista forlivese Andrea Missiroli e primo edito da TSCK Records. Un secondo lavoro che racconta di storie, di generazioni, di persone e di amore verso le cose semplici della vita. Un concetto che in questi ultimi anni è più che mai importante, dove per non perderci ma ritrovarci, le piccole cose sono quelle che contano.
Bernardo Sommani – Temporale
Prodotta assieme a Diego Caroppo e Michele Mazzocchi, i musicisti che lo accompagnano sul palco, con l’obiettivo di mantenere il sound più fedele possibile al live, Bernardo Sommani ha deciso che in fondo, il temporale è bello (e io concordo). Riff che ricordano uno stile anglosassone e ritmo incalzante, fanno da sfondo al racconto di una tempesta che è anche interiore.
Arianna Pasini – Colla
Allora, Arianna, era tua intenzione commuovermi? Questo pezzo è intimo, generoso, delicato. Emozionante. Una voce dolce e malinconica, un racconto struggente di un amore che non vuole finire perché prendere le distanze è troppo difficile. Anche qui ho viaggiato tanto con la mente. Grazie.
Rhesina – Impero di Carta
Chiudiamo con il pezzo che probabilmente avrò in testa tutto questo fine settimana. Sonorità “dei miei tempi” quelli in cui ascoltavo gli Evanescence e in cui davvero sentivo che tutto attorno a me era solo un castello di carta in un tempo e uno spazio in cui non riuscivo a sentirmi a mio agio. Credimi, credimi, credimi. Io vi credo.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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