Fast Animals and Slow Kids – Estragon Club, Bologna – 20 dicembre 2024
Sold out all’Estragon Club di Bologna per i Fast Animals and Slow Kids, per gli amici FASK. I ragazzi di Perugia sono cresciuti, vi raccontiamo come è andata…
La prima volta che vidi dal vivo i Fast Animals and Slow Kids (aka FASK) era il 2017. Avevo trent’anni, avevo (quasi) tutti i capelli, ero a Rimini e mi sentivo quasi fuori posto. Un po’ perché in quel festival forse saranno stati in 12 a riconoscere la maglietta di “Dirt” degli Alice In Chains che indossavo, un po’ perché io ero quasi coetaneo dei ragazzi sul palco, ma più grande di almeno 8-12 anni rispetto ai giovincelli che mi trovavo intorno.
Ieri la situazione è stata diversa. Anzitutto dicembre è un mese leggermente diverso da quel luglio di 7 anni fa, in più il contesto non è un festival all’aperto, ma un concerto ad-hoc dei FASK in una location al chiuso, l’Estragon Club di Bologna, per l’esattezza. Capelli più radi sopra la mia calotta cranica, chioma di certo più corta e ordinata quella sulle teste dei (quasi non più) ragazzi di Perugia sul palco. Ma procediamo con ordine.
GattoToro
Un simpatico ragazzotto con solo voce, chitarra e tanta ironia. GattoToro ha il compito di ingannare l’attesa prima del main event e propone un set acustico fatto di canzoni dall’ironia tagliente, a volte un po’ becera (per me è un aspetto positivo) e tanta vita vissuta. I più attenti si saranno accorti che lui è Gabriele Tura, voce e frontman de Le Endrigo e che per questo progetto un po’ più “suo” si lascia andare ancora di più rispetto al progetto musicale madre.
40 minuti circa interessanti che, anziché passati a far fila tra bar e bagno, il sottoscritto li ha piacevolmente trascorsi restando incollato con gli occhi e le orecchie verso il palco. Bravo ragazzo, hai guadagnato un estimatore.
Loro sono i Fast Animals an… vabbè, lo sapete
Ore 21:35, ultimo sorso di birra trangugiata con fervore e le luci si spengono. Il palco sembra proprio la hall di un albergo, tanto per rimarcare come questo tour sia in supporto al nuovo album dei FASK, “Hotel Esistenza”. Mentre la band prende posizione, iniziano a sentirsi le prime note, i primi battiti di batteria. Aimone Romizi entra in scena da una porta della scenografia, dà il benvenuto e si inizia con “Una vita normale”.
L’Estragon è bello pieno, si parla di sold out, e il pubblico dei Fast Animals and Slow Kids è più eterogeneo di quanto ricordassi. Coetanei ultratrentenni, qualcuno con qualche anno di più e molti altri che sono a un passo dall’ennesima bestemmia per un 18 mancato per un soffio all’Università.
Dalle retrovie il colpo d’occhio è molto bello, con tante mani alzate, tanti corpi che saltanto, tante grida di approvazione. Anche sul palco l’energia è palpabile, uno scambio di entusiasmo tra fan e band che risulta vincente. Piccola nota a margine: bella e ben contestualizzata l’idea di far salire sul palco, vuoi per cambio chitarre o per “consegna” di tamburi ad Aimone, i tecnici vestiti da personale d’hotel vintage. Dettaglio non da poco, che riesce a saldare ancora di più quell’atmosfera quasi onirica dello stage.
Il tempo vola
Il tempo vola, arrivano i saluti, i bis e i ringraziamenti commossi. Ad un orecchio nemmeno troppo allenato salta subito l’evoluzione della band tra i brani più vetusti e quelli di “Animali notturni” e, soprattutto, del nuovo “Hotel Esistenza”. È un dato di fatto, a ognuno può piacere o può far storcere il naso. La cosa fondamentale per la riuscita di uno show, tuttavia, è che queste diverse anime riescano a trovare un amalgama ideale per coesistere in quell’ora e mezza lì, sul palco, per loro e per il pubblico. Missione compiuta.
a cura di
Andrea Mariano
foto di
Mirko Fava
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