Elio canta e recita Jannacci – Roccabianca (PR) – 18 dicembre 2021
Nella nebbiosa serata di sabato 18 dicembre scorso presso il teatro Arena del Sole di Roccabianca (Parma), ad apparire in scena è proprio Elio (del gruppo Elio e le Storie Tese) a cantare e recitare in onore al poetastro Enzo Jannacci nello spettacolo intitolato “Ci vuole orecchio”.
Un insolito luogo quello del teatro di Roccabianca, ornato da potenti statue raffiguranti personaggi delle grandi opere teatrali, per ospitare il grande genio di Elio accompagnato da musicisti professionisti con vari strumenti.
Al pianoforte Seby Burgio, al sassofono Sophia Tomelleri, Aldo Mantovani al trombone, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso e Martino Malacrida alla batteria. L’ensemble formerà la carovana di viaggio di Elio che ci ha accompagnato durante tutta la serata.
Perché Jannacci? E perché proprio Elio?
Jannacci è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana. Più di tutti ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni 60 e 70. L’ha trasfigurata in una sorta di teatro dell’assurdo di un realismo toccante dove compaiono personaggi picareschi ai confini del surreale.
Un autore che ha saputo unire sentimenti apparentemente inconciliabili come allegria e tristezza, la tragedia e la farsa e la gioia e la malinconia. E credo che nessun artista in vita come Elio con la sua eccentricità realistica, di cui è suo fan da sempre, potesse incarnare al meglio questo grande autore.
Infatti, nonostante il grigiore che aleggiava dalle finestre, la serata ne è invece uscita di tutti i colori! Grazie anche all’azzeccata scenografia coloratissima di Lorenza Gioberti richiamante gli anni ’60, anni d’oro del nostro Jannacci, e all’ironia di Elio e la sua forte espressività che lo caratterizza.
In effetti, ogni tema delle canzoni presentate assumeva da subito una veridicità e riconoscimento del pubblico in sala, che non tardava a sorridere o a ricanticchiare i ritornelli o morale dei brani.
L’idea dello spettacolo
“Ci vuole orecchio” non è un omaggio, ma una ricostruzione del mondo nosense comico e struggente di Jannacci. È un viaggio dentro le sue epoche e le situazioni scomode che la vita ci presenta ogni giorno, perché la vita è così: imperfetta. E chi meglio di noi italiani può descrivere ironicamente il proprio paese e le sue contraddizioni?
Fra le contraddizioni del traffico di Milano, un’entità a sé stante che caratterizza ormai la città conferendole quell’aurea quasi di importanza legata al business e che ne trasforma i vari momenti della giornata a causa proprio della sua presenza. Un traffico che in realtà si è stufato della sua medesima presenza, poiché in effetti non è altro che “un’enorme rottura di coglioni cancerogena”.
Malessere interiore o insalatina avariata?
Elio non fa mancare poi una riflessione coscienziosa sul malessere interiore che spesso ci sovrasta in giornate di quotidiana realtà. Sarà la moda, saranno le conoscenze di persone che vanno e vengono per Milano con la propria attività come la conoscenza di una modella coreana, o una visita alla Basilica di S. Ambrogio per redimersi dai peccati.
Poteva essere un reflusso dovuto ad un’insalatina di pesce avariata cenata la sera prima, o la cocaina sul catamarano dell’imprenditore Flavio Briatore, oppure poteva essere la fine di un matrimonio che cerca il suo equilibrio ma che in realtà ti lascia vuoto e in mutande, così tanto da non ritrovarsi nemmeno da ripulire oggetti di cimelio inutili come l’argenteria del regalo di nozze.
I nuovi poeti contemporanei: i writers!
Potevamo poi esimerci da una riflessione sui nuovi poeti contemporanei stilnovisti del XIX° secolo? I writers! Certo che no! Nell’epoca di elogio a Banksy e di murales in giro per le metropoli, Elio legge alcuni dei messaggi su questi muri che compaiono giorno dopo giorno, quasi volessero tracciare il filo rosso di una storia, di cui spesso il tema è l’amore.
Vari dibattiti di domande e risposte, e affermazioni sgrammaticate che lasciano riflettere il lettore: ma in un’epoca così tendente al digitale, non facevano prima a chiamarsi?
Elio e la sua band
Un Elio che con la sua band di musicisti ha saputo tele trasportarci in un’altra epoca, ma con problematiche del tutto attuali che ci fanno riflettere, ci mettono un po’ in subbuglio lo stomaco come quell’insalatina di mare avariata.
D’altronde Elio è così, un cantautore che arriva diretto con i suoi pensieri, come una nota musicale limpida e pulita che senti uscire da uno strumento e di cui non puoi fare a meno che ascoltare ammaliato, per poi sapientemente riportarci giù nella realtà dei fatti.
La vita è un mix di suoni che si intersecano, ma che se ben interpretati, possono anche suonare piacevoli: in effetti ci vuole orecchio per saperli ascoltare!
a cura di
Francesca Bandieri
Foto di
Mirko Fava
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