Il Giappone sotto l’ombrellone

Il Giappone sotto l’ombrellone
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Agosto. Caldo, afa e umidità. Un trittico ben noto a chi, come me, si ritrova a vivere in Pianura Padana. L’unica cosa che mi da la spinta vitale per affrontare questo mese difficile è il miraggio delle vacanze. Da anni, forse decenni, sogno di andare in Giappone ma, vuoi per la povertà vuoi per la pandemia, questo mio desiderio non si è ancora realizzato.

Tuttavia nell’ultimo anno la mia libreria si è arricchita di una serie di titoli di autori del paese del Sol Levante che, grazie alle loro storie, mi hanno fatta sentire un po’ in Giappone.

Nonostante siano scrittori molto diversi tra loro, per stili e tematiche, nelle loro opere ho trovato una sensibilità e una dolcezza che, a mio avviso, manca agli occidentali.

Tematiche come la morte, la malattia e la perdita vengono trattate in modo molto delicato. E’ come se gli autori entrassero in punta di piedi nelle vite dei loro personaggi.

Ho pensato di suggerirvi alcuni titoli da poter leggere, comodamente sdraiati su un lettino. Si tratta di tre romanzi, piuttosto brevi, che sono riusciti a toccarmi nel profondo.

Quindi non vi resta che armarvi di salvietta, occhiali da sole e ombrellone e prepararvi a leggere. Se non siete tra i fortunati che ad agosto potranno godere delle gioie della spiaggia, sarà sufficiente pizzarsi nel cortile (o su un terrazzo) e lasciarvi trasportare dalle vostre letture.

Kawamura Genki- Se i gatti scomparissero dal mondo.

Il nostro protagonista, il cui nome è ignoto, fa il postino e vive con il suo gatto Cavolo. La sua vita viene sconvolta dalla scoperta di un tumore al cervello incurabile: gli restano pochi giorni di vita. A questo punto fa la comparsa il Diavolo, ribattezzato Aloha, per la sua ossessione per le camice hawaiane. Il maligno gli fa una proposta: la sua vita verrà allungata di un giorno a patto che accetti di far scomparire qualcosa dal mondo. Tra dubbi e perplessità il nostro protagonista accetterà di stipulare questo patto…

Si tratta di una favola moderna in cui, attraverso le scelte del postino, siamo portati a riflettere su diversi aspetti della nostra vita: dalla superficialità che ci lega alle cose materiali all’importanza degli affetti che, troppo spesso, diamo per scontati. La trama, a prima vista piuttosto cupa, si sposa perfettamente con lo stile leggero dell’autore che, credetemi, vi farà innamorare.

“Mi pareva incredibile pensare che qualcosa che diamo per scontato avrebbe potuto scomparire all’improvviso. È probabile che episodi del genere accadano ogni giorno sotto i nostri occhi, senza che ce ne accorgiamo”.

Kaho Nashiki- Un’estate con la strega dell’Ovest

Mai è una bambina di 13 anni che vive in una grande città e che, a causa delle difficoltà nel rapportarsi con i compagni, non vuole più andare a scuola. Sua madre decide di mandarla a trascorrere del tempo con la nonna che vive in campagna: si tratta di una signora inglese, ormai vedova, che ha deciso di rimanere in Giappone per amore. Da sempre la bambina è convinta che la nonna sia una strega e, quando lei le conferma di avere dei poteri ne rimane affascinata. Mai inizierà il suo addestramento da strega fatto di piccole azioni quotidiane: sveglia presto, aiutare la nonna, fare i compiti e passare del tempo nella natura. In quel luogo, lontano dal caos la piccola inizierà il suo percorso di crescita e di guarigione interiore.

E’ una storia delicata, una sorta di romanzo di formazione. Mai, grazie ai consigli e agli insegnamenti della nonna riuscirà ad acquisire fiducia e sicurezza in se stessa (è in questo che consiste il suo addestramento). L’attenzione alle piccole cose, tanto cara alla cultura giapponese, viene descritta dall’autrice in modo delicato e dolce. Ogni parola, anche la più banale, sedimenta nel cuore del lettore e si rivela essere una perla di saggezza. Tutto il libro è pervaso da un alone di magia e mistero che ci tiene con il naso attaccato al romanzo fino all’ultima pagina.

Devi ripeterti che, qualunque cosa accada “Non è una ferita mortale”. In questo modo anche se in quel momento non ti sembrerà, da qualche parte nel tuo corpo e nella tua mente nascerà il seme di una nuova forza vitale che germoglierà con vigore.

Banana Yoshimoto- Il coperchio del mare

Mari, dopo essersi laureata a Tokyo, decide di ritornare nel suo paese natio, sulla costa di Izu, e di aprire un chiosco di granite. Qui trova il suo paese in preda al degrado e all’abbandono, molto diverso dalla ridente cittadina della sua infanzia. La madre della giovane, per fare un favore ad una cara amica, accetta di ospitare a casa Hajime, una ragazza che ha da poco perso la nonna a cui era molto legata, e che ha il volto completamente ricoperto di cicatrici. Mari non è entusiasta della cosa perchè è completamente assorbita dal suo lavoro eppure, con il passare dei giorni, tra le due si instaura un legame di forte amicizia. Il mare, a cui è dedicato il titolo del romanzo, con i suoi misteri e le sue meraviglie non è soltanto un testimone silenzioso delle vicende ma diventa il terzo protagonista della storia.

Banana Yoshimoto, con la sua delicatezza, ci racconta una storia di rinascita. Con la dolcezza, tipica del suo stile, fa sbocciare sotto i nostri occhi una bellissima storia di amicizia e un percorso di guarigione interiore. Una lettura dolceamara che ci fa capire quanto sia importante avere qualcuno accanto in grado di andare al di là delle apparenze e di accettarci per come siamo.

Se tutte le persone riuscissero a creare un contatto così profondo con le cose che succedono attorno a loro credo che il mondo forse…
il mondo forse risplenderebbe di un’unica grande luce, di un bagliore irresistibile generato da tutte le stelle unite, di un fulgore visibile anche nel buio più pesto.
Proprio come quando dalla punta del promontorio avevo visto il mio paese e la mia amata baia estendersi a perdita d’occhio. Proprio come quando, assottigliando gli occhi, avevo visto lo sfavillio dorato del mare in lontananza.

a cura di
Laura Losi

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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