Dinosauro: come reagire ad un’estinzione intellettuale ed emotiva
Il progetto Dinosauro nasce dall’esigenza di raccontare una storia fatta di tanti pezzi, tutti fondamentali, per reagire ad un’estinzione intellettuale ed emotiva. Dinosauro è un progetto che prima di tutto ha bisogno di una voce più che di un volto.
La produzione musicale dei brani è affidata di volta in volta a musicisti e produttori diversi nessuno a caso per dare i giusti colori alle parole scelte per raccontare un pezzo di una storia più complessa.
Il nome del progetto è Dinosauro perché i dinosauri sono un retaggio del passato di tutti, ci affascinano sempre ma, ancora c’è chi ha il dubbio che siano esistiti. La verità è che si sono estinti. Un bel segnale nei confronti di un mondo che ci piace sempre meno.
Il secondo singolo si intitola America, fuori su tutti i Digital Store il 10 luglio per Management Russo, distribuito da Artist First. America congiunge la poetica ineducata e piena d’amore della Beat Generation al sound Dream pop più contemporaneo. Tutto sembra estremamente semplice e ben incastonato, nonostante la musica e le parole siano scolpite su moltissimi strati di complessità impercettibili che hanno rappresentato il percorso reale dell’intera canzone.
L’artista prende liberamente spunto da una lettura del 1981, specificatamente una raccolta di lettere che Emanuel Carnevali aveva inviato a Benedetto Croce e Giovanni Panini, in cui vi era l’immenso interrogativo circa la forma della sua stessa poetica e sulla missione della sua urgenza espressiva.
Il libro si chiama “Voglio disturbare l’America” e Dinosauro cercava, al momento della stesura, chi disturbare con ciò che aveva da dire. La sfida maggiore consisteva nel dare a delle immagini, con un livello di astrazione decisamente importante, un lasciapassare verso l’universo empirico del reale, senza trascurarne il sound deciso e una forma canzone canonicamente pop.
La cover del singolo e tutte le grafiche annesse sono state realizzate da Lorenzo Lanni, arrangiamento e produzione da Unison Apollo (musicista, dj, producer), mix e master, prod definitiva e voci realizzate presso Sinusoude Studio da Marco Testa.
Raccontaci come nasce il tuo ultimo singolo America
Nasce, come tutte le canzoni di Dinosauro di notte e da un testo che in quel momento diventa il luogo dove spiegarmi quello che non capisco. Poi in questo caso ho affidato la produzione artistica ad Unison Apollo e siamo andato in studio lavorando a 6 mani insieme a Marco Testa che ha realizzato mix e master.
Com’è nata l’idea di questo specifico sound?
E’ nata suonando, facendoci prendere dall’idea di un sound globale, abbiamo ascoltato molto in quei giorni musica sullo stile di M83, Kavinsky e Public Enemy. Non saprei dire come è nata, il sound è la parte più filosofica della musica, è spesso inconscio.
Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi brani in uscita?
Sicuramente qualcosa di meno orecchiabile, America è molto pop e quindi immediato, nei prossimi brani soprattutto da un punto di vista lirico avevo bisogno di spiegarmi meglio, ci sono tante parole, hanno una deriva più rap ma, per fortuna ci sono i ritornelli a far riposare il cervello.
Se dovessi raccontare il momento esatto in cui hai capito che la tua vita sarebbe stata in parte invasa dalla musica, quale momento racconteresti?
Ci sono tanti piccoli eventi e scelte che ti portando a credere sempre di più che la musica è parte della tua vita e almeno per me è stato un percorso graduale complesso per quanto consapevole. Se devo pensare al momento più simbolico c’è una foto che lo racconta, era quasi 10 anni fa, eravamo a Siena con Cane sulla Luna (un progetto che spacca), lui mi spiegava io mi innamoravo, forse è per questo che siamo ancora amici per la pelle.
Album o playlist? E perché?
Album, perchè mi sembra più rispettoso con chi ha concepito quel prodotto artistico. Un disco ha una missione diversa di una sola canzone, rappresenta un periodo e non solo un momento. Le playlist vanno bene per le feste in piscina, quando parte Maracaibo siamo tutti felici.
Miglior artista del 2020?
Run the Jewels, è un duo Hip pop, hanno fatto un disco che spacca, è tutto bellissimo.
a cura di
Giulia Perna
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