Road to Indie Pride. I Fast Animals and Slow Kids e l’importanza del viaggio che apre la mente

Road to Indie Pride. I Fast Animals and Slow Kids e l’importanza del viaggio che apre la mente
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I Fast Animals and Slow Kids, formatasi a Perugia nel 2008 sono una band coinvolgente ed energica che si è ritagliata il proprio spazio (un grande spazio) in un panorama musicale italiano sempre in fermento.

Dal 2009 la band composta da Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti, si fa notare nel panorama indipendente italiano grazie ad una serie di ottimi e fortunati lavori che vedono la collaborazione e produzione di artisti italiani del calibro di Andrea Appino che produce il loro album Cavalli nel 2011.

Con l’ultimo lavoro Animali Notturni pubblicato a maggio 2019 sempre per Woodworm come per i precedenti Hỳbris (2013), Alaska (2014) e Forse non è la felicità (2016) salgono in vetta alle classifiche e vengono definitivamente consacrati dal pubblico come una delle band di punta del panorama italiano.

Per l’edizione 2017 di Indie Pride sono saliti sul palco anche i FASK ed abbiamo raccolto la loro importante testimonianza.

La prima volta in cui ho assistito ad un vostro concerto ero nelle retrovie del palco tra gli addetti ai lavori del Bay Fest. Un’energia unica, puro divertimento che avete poi confermato anche durante il nostro incontro nel backstage a fine performance. Quanto è importante per un gruppo divertirsi per produrre dell’ottima musica?

È decisamente importante, probabilmente è il trucco che sta dietro ad ogni bella canzone e ad ogni bel concerto. Con il tempo, se si ha la fortuna di riuscire a trasformare questa passione in un lavoro, le cose si fanno per forza di cose più serie ed è per questo che, almeno per noi, è fondamentale cercare di mantenere un contatto con ciò che ci ha spinti per la prima volta ad imbracciare uno strumento e a chiuderci in sala prove: del sano cazzeggio tra amici. 

Il nuovo album “Animali notturni” racchiude tra le strofe melodie dolci e un pochino malinconiche. Suonano come un giro di boa, una acquisita consapevolezza della propria età e dei temi che di conseguenza cambiano. E cambiano in meglio. Lavorare a questo album è stato diverso rispetto ai precedenti?

Sicuramente la fase di registrazione è stata davvero molto diversa rispetto alle precedenti, siamo andati in un vero e proprio studio di registrazione (invece di registrare da soli in una casa dispersa fra le colline Umbro-Toscane) ed abbiamo lavorato con un produttore esterno (Matteo Cantaluppi). Per quanto riguarda la fase di scrittura invece non è cambiato poi molto, scriviamo sempre le canzoni in sala prove, dove vige la democrazia più totale e burocratica che crediamo si sia mai vista in una band. Probabilmente però, a differenza degli altri dischi, per “Animali Notturni” abbiamo deciso di fare a meno di molti filtri che ci eravamo auto imposti quando eravamo più giovani, ci siamo sentiti più liberi e quindi abbiamo puntato alla massima libertà espressiva.

Come mai avete deciso di partecipare a Indie Pride e cosa ricordate del giorno della vostra partecipazione? Quali sono state le emozioni provate?

Indie Pride secondo noi è una manifestazione bellissima e necessaria. Quando ci fu chiesto di partecipare accettammo senza pensarci due volte, anche se eravamo in un periodo di pausa dal tour. Fu un concerto speciale, stavamo suonando per una causa in cui crediamo molto e siamo sicuri che lo si potesse percepire anche dall’esterno.

Dal giorno della vostra partecipazione a Indie Pride, secondo voi ci sono stati del cambiamenti nella politica e nella società attuale? E se ci sono stati, quali sono?

A volte, anche se fa strano dirlo, abbiamo quasi l’impressione che la società stia migliorando, che la mente di tutti si stia aprendo sempre più rispetto a determinati temi ma è probabilmente un ragionamento fallace dettato solamente dalla nostra cerchia di conoscenze e dal mondo artistico da cui fortunatamente proveniamo. È infatti fin troppo chiaro che ancora nel 2019 c’è tanta, troppa, gente lontana da tutto ciò e l’ascesa di questo politica così estrema, estremizzata, con tutto il suo seguito di bestiali irrazionalità, in Italia e in altre parti del mondo, è proprio il segno evidente di questa emergenza socio-culturale.

Cosa consigliate di fare nel quotidiano per continuare a combattere contro le discriminazioni?

Mettersi nei panni degli altri, avere una mentalità aperta, viaggiare, difendere ciò in cui si crede e le persone che si hanno accanto. Unirsi, proteggersi ed amarsi.

a cura di Sara Alice Ceccarelli

foto di Silvia Beck

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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