Monelle Chiti: quell’influencer che non ti aspetti

Monelle Chiti: quell’influencer che non ti aspetti
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Un giorno di settembre mi imbatto su Instagram in una bella ragazza, Monelle, che mi incuriosisce tantissimo. Con un bellissimo feed che spazia dalla moda all’alimentazione, dal lifestyle ai suoi animali preferiti, i gatti, Monelle racconta per immagini la propria vita, lavorativa e non, con simpatia e freschezza.

Monelle Chiti nasce a Fucecchio in provincia di Firenze il 24 Luglio 1983 e dopo gli studi in fotografia si trasferisce a Milano dove collabora con svariati gruppi musicali e riviste di settore potendo così vantare pubblicazioni su Il Corriere della Sera, Rolling Stone, Glamour e Il Mucchio, tra le altre.

Dalla fotografia musicale inizia a specializzarsi anche in fotografia di still life unendo poi anche il lavoro di scrittura con l’apertura del proprio blog.

Un bel giorno ci siamo incontrate “virtualmente”. Ed è stato un bell’incontro.

Dai concerti allo still life a livello fotografico c’è molta differenza. Come ti approcci a questi due generi?

Ho iniziato fotografando persone da quando ero una ragazzina, i concerti poi sono stati il passo successivo.Tra le due cose il concerto è molto più difficile da fotografare perché le luci cambiano di continuo, le persone sono sempre in movimento e la cosa più importante (e difficile) è cogliere l’attimo. Sostanzialmente più conosci il gruppo più riesci a fotografarlo meglio. Io la maggior parte delle volte ho la fortuna di fotografare artisti che seguo e mi piacciono quindi la cosa diventa più semplice. Lo still life, invece, è molto più facile perché se una foto non ti viene come vorresti aggiusti il set e scatti di nuovo. La cosa importante è avere buone idee e belle luci. Io mi trovo bene in entrambe le situazioni, i concerti però mi danno sicuramente un’emozione in più.

Il mondo della musica e quello della moda sono sempre stati interconnessi. La musica che ascolti come influenza la tua fotografia?

Come hai detto tu la musica e la moda sono sempre state collegate in qualche modo. Io vado ai concerti da quando ho 16 anni e da quel momento fino ad oggi è stato un normale processo di evoluzione perché da grande non ti vesti più come quando andavi a scuola. Quando ero alle superiori ascoltavo musica pop e, stranamente, non davo molto importanza al look. Poi ho iniziato ad ascoltare gli Oasis che sono stati il gruppo che mi hanno fatto passare dall’ascoltare gruppi come le Destiny’s Child a sentire i Foo Fighters. Può essere paradossale perché sempre di gruppi mainstream si parla, ma il look e l’estetica cambiavano molto da genere musicale ad un altro. Crescendo poi ho iniziato a seguire tutta la musica rock italiana, mi verrebbe da dirti indipendente (giusto per differenziare la cosa da chi ascolta Ligabue), ma poi si entrerebbe in un discorso troppo lungo. Dai 20 anni fino ad adesso, crescendo e diventando adulta, il genere preferito è rimasto quello ed anche il look, adoro vestirmi di scuro, anche perché fotografare sotto i palchi vestita total white non è proprio il caso. Ad ogni modo penso che la musica che ascoltiamo influenzi molto il modo di vestire.

Mi hai detto che sei approdata alla scrittura solo successivamente alla fotografia. Secondo te quali punti in comune ci sono tra le due e quali le differenze?

Dipende quale lavoro si va a fare. Io ho iniziato fotografando, il blog e la scrittura sono arrivati dopo, ma è stata tutta una conseguenza di quello che volevo fare, ovvero un lavoro legato alla comunicazione e così è stato. In realtà ho sempre scritto molto, pensieri, parole, riflessioni ma non li ho mai fatti vedere a nessuno, certe cose le ho sempre scritte solo per me. Quando poi ho deciso di aprire il blog il fatto di dover raccontare e spiegare cosa c’era dietro una foto o un progetto editoriale ha unito le due cose, idem il fatto di iniziare a raccontare parte della mia vita, i miei viaggi, il mio rapporto con la moda ecc. La fotografia è comunque molto più spontanea e diretta, la scrittura invece richiede sempre più tempo. La cosa in comune direi che sono entrambi due arti molto belle in grado di legare le persone e per quanto mi riguarda scrivere mi è sempre piaciuto, ma la cosa è stata sempre ben lontana da scrivere un libro o delle poesie, il mio scopo è sempre stato quello di raccontare tramite le immagini cosa stavo facendo.

Fotografi tante cose, fai molti viaggi e hai molti interessi, ma tra queste qual è la cosa che ti diverte di più?

Sicuramente fotografare ai concerti e conoscere artisti, il loro punto di vista mi interessa sempre molto, non solo sulle mie foto ma anche sulla vita in generale. Sono una persona curiosa e scambiare quattro chiacchiere con chi fotografo, oltre al fatto di essere interessata a conoscere persone in generale, mi fa capire meglio chi ho davanti. Per me entrare nel mood dell’artista o avere con lui un minimo di feeling mi permette di essere appagata spiritualmente e lavorativamente; sono una ragazza molto d’impatto e se una persona umanamente non mi fa impazzire non riesco neppure a fotografarla con grande voglia. Capisco che sia strano, ma per me è così perché è una cosa che va oltre la professione. La fotografia musicale purtroppo è solo lavoro e niente più, tipo “fotografo qualcuno e vado a casa”, tanti colleghi non sanno neppure che nome ha il musicista che fotografa, magari conosce solo il nome della band e spesso, tra l’altro, non guarda neppure tutto il concerto. Ma questo è un altro discorso. Inoltre anche viaggiare mi diverte moltissimo, più che mi diverte diciamo che è la cosa che più amo fare, anche se non ho sempre tempo per fare tutti i viaggi che vorrei.

Tra tutto quello che fai ti rimane del tempo per te stessa? Qual è la cosa che preferisci fare e che dedichi solo a te stessa?

La cosa più bella del fare un lavoro come il mio è il fatto di poterti gestire il tuo tempo. Prima di fare la blogger e la fotografa ho lavorato anni in molti uffici, il fatto di stare ore davanti ad un pc non mi pesava, ma il non poter uscire a camminare quando volessi o essere vincolata dagli orari altrui mi ha fatto decidere di cambiare vita e lavoro. In tutto quello che faccio il tempo per me stessa spesso è incluso, perché nel momento che fai quello che vorresti, lavorativamente parlando, ti sembra di non lavorare mai. Quando vado al cinema, anche se è per lavoro, è come se fosse un mio momento di relax personale. Idem quando vado ai concerti o quando scelgo nuovi outfit per gli shooting fotografici. Tante volte non distinguo più lavoro e passione perché ho avuto la fortuna di poter unire le due cose. Ad ogni modo quello che preferisco fare e che dedico solo a me stessa sono andare a camminare e guardare film e serie tv. Sono entrambe cose che ho scoperto da adulta, camminare mi rilassa, mentre la sera se non lavoro ad concerti o sono a cena con amici, sono sicuramente davanti al televisore a guardare film o serie in streaming. 

Da gattara a gattara vorrei dirti che amo il fatto che tu abbia creato una sezione apposta per i tuoi gatti su Instagram ed anche sul blog. Mi racconti un po’ il tuo rapporto con i felini?

Partiamo dal fatto che amo gli animali da sempre, tutti gli animali, tranne i rettili ed i parassiti, i primi mi spaventano, i secondi mi fanno schifo. Sono cresciuta in campagna circondata da tutti gli animali che possono venirti in mente: cani, gatti, galline, conigli, canarini, tartarughe e persino cavalli. Io li ho avuti tutti. Sono figlia unica e con i miei genitori, per molti anni, non ho avuto un bel rapporto e credo dipenda anche da questo che ho sviluppato un rapporto speciale con gli animali perché mi tenevano compagnia, ci parlavo, erano una sorta di fratelli e confidenti. Perché chi ama gli animali non è possibile che non ci parli. Con i gatti la cosa è sempre stata più spiccata perché mi sono sempre piaciuti molto, il loro essere indipendenti, il dare confidenza solo ad una cerchia di persone, il fatto di essere all’aspetto morbidi e carini ma anche furbi e scaltri all’occorrenza. Diciamo che io mi sono sempre sentita come loro, forse è questo che ci lega molto. Attualmente ho tre mici ed in effetti sono molto “sociable”, tant’è che spesso la gente mi chiede più di loro che di me. A volte sono molto fastidiosi ed impertinenti, altri sono da strapazzare di baci. Ecco vedi, questa sono esattamente io.

In ultimo vorrei chiederti se hai qualche sogno nel cassetto, qualche cosa che ancora non hai realizzato ma che ti piacerebbe tanto fare.

Negli anni sono diventata scaramantica, non chiedermi perché. Ovviamente ci sono ancora moltissime cose che vorrei fare, ma le svelerò solo quando saranno confermate. Comunque l’obiettivo più grande resta sempre lo stesso: svegliarmi tutte le mattine e sentirmi felice ed in salute. Non c’è assolutamente niente di più importante nella vita che stare bene, ne’ soldi, ne’ fortuna, ne’ amore. Sembra stupido e scontato, ma dopo un incidente al ginocchio ho rivaluto bene i valori della vita. Se hai la salute tutto il resto passa in secondo piano. E se stai bene con te stesso tutto il resto sarà più facile. Io perlomeno la vedo così.

Spero di ritrovarti presto, Monelle, così mi dirai se qualche tuo sogno l’hai finalmente tolto dal cassetto.

E in bocca al lupo, anche se non ne avresti nemmeno bisogno.

Potete trovare Monelle sulle pagine del Blog, su Facebook e Instagram

a cura di

Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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