Cosmo – Atlantico, Roma – 23 aprile 2024
La prima delle due date romane di Cosmo, in tour con Sulle ali del cavallo bianco, è stata un’esplosione di energia ed emozioni travolgenti
Il nuovo tour
Cosmo è tornato in tour con il suo nuovo album uscito lo scorso 15 marzo, Sulle ali del cavallo bianco, undici tracce che “sono un trip psichedelico ma anche canzoni d’amore”, come ha definito lui stesso.
Disco che ha trovato l’entusiasmo di alcuni fan e le critiche di altri, principalmente per non essere quello che ci si aspettava, seguendo l’idea di una naturale evoluzione verso altri suoni, sempre se per naturale si intende assecondare i gusti del pubblico per fare ascolti. E invece no, Cosmo se ne sbatte e fa la musica che vuole.
Partecipare a un suo concerto dopo questa presa di posizione, cosa che sa fare molto bene per altro, si preannunciava un’esperienza a dir poco allettante. Se non vi va di leggere tutto l’articolo, fermatevi qua e prendete per buono che vale la pena andare a un suo live, fidatevi.
Se invece bruciate dalla curiosità e vi stanno simpatici gli alieni, continuate pure a leggere questa recensione scomposta. Qui si raccontano le cose più belle che sono successe nella prima serata delle due date a Roma, sold out, di Cosmo e il suo cavallo bianco.
Via i telefoni
“Che bello tornare a guardarsi negli occhi, erano anni che non succedeva, wow!”, Cosmo è sceso dal palco e queste sono alcune delle sue prime parole di interazione con il pubblico.
È partito subito a razzo, lui che è abituato a vivere ad anni luce da qui, tra raggi psichedelici e bianche ali luminose a fare da sfondo: apre con i beat martellanti di Come un angelo, il vortice di Gira che ti gira, la perdizione di Puccy Boom, la molleggiata La musica è illegale, per ritornare poi al nuovo album con l’ossessiva Ho un’idea. D’altronde la folla si era già scaldata con il djset della romana SIMONA BEAT e si può dire che non vedesse l’ora di partire al trotto.
Nessuna parola è però a caso, il patto che l’artista sta facendo con il pubblico in questo nuovo tour (e la stampa, eccetto i fotografi per ovvi motivi) è di bandire gli smartphone per permettere a tutti di vivere profondamente l’esperienza e l’energia del concerto. Evitare, insomma, di ritrovarsi in quella ormai tipica situazione di essere a un live, ma non esserci realmente, colpevole la distesa di schermi tra il pubblico, più concentrato a collezionare e mostrare sui social il momento invece di viverlo. Questo è l’obiettivo.
Il potente mezzo per riuscire nell’intento? Dei bollini adesivi con tanto di cavallo stilizzato sulle camere dei telefoni all’entrata, facilmente rimovibili. Viene da ridere? Bhè, quando hai un messaggio potente, sostanzioso, condiviso da inviare non serve la paura e la forza per farsi rispettare. Tant’è, che solo di rado qualche timido schermo è spuntato qua e là ritraendosi velocemente nelle quasi due ore e mezza di concerto.
Meditate gente, meditate.
Tutti nudi
In giro si legge un po’ ovunque, su ogni intervista e recensione, Sulle ali del cavallo bianco è un progetto intimista, è arrivato alla svolta riflessiva, la “maturità dell’artista”. Sì, è vero, ma direi anche di più: Cosmo è nudo più che mai.
Non tanto perché resta a petto scoperto praticamente tutto il live, ma per quello che trasmette, con le sue movenze scatenate e divertite senza sosta. Quindi sì, c’è tanto spirito e tanta anima in questo tour, ma i corpi, si percepiscono tantissimo anche i corpi. Sudati, liberati, elettrici, come si vuole: corpi. Presenti, vivi e senza filtri.
Nudi poi sono i testi di Talponia, L’abbraccio, Momenti e tutte le altre canzoni del nuovo album, suonate al completo, che si sono alternate con pezzi del passato come le versioni di Quando ho incontrato te e di Sei la mia città arrangiate per il concerto. In questo tour sono più nudi anche i suoni, con l’incursione della chitarra acustica di Alessio Natalizio qua e là.
Ma il momento più nudo di tutti è stata la chiusura, quella ufficiale prima, che prevede Il Messaggio come ultimo brano con cui salutare il pubblico al culmine del coinvolgimento e, soprattutto, quella a sorpresa anche per Cosmo: le luci ormai sono accese, i tecnici sono sul palco, ma buona parte degli spettatori è ancora lì a cantare “Ti amo, tutto qui, solo questo, io ti amo, ti amo, ti amo” in loop, tanto da farlo riuscire fuori per godersi lo spettacolo, emozionato e con l’asciugamano sulla spalla.
Il video ufficiale di quel momento si può vedere sul profilo Instagram @cosmo_marcojb.
Ma il punto è, con quello che è la nostra attualità, in cui sembra non esserci altro che barriere, indifferenza e violenza, com’è possibile che in un luogo così pieno di persone sconosciute ci sia stata tanta empatia? Ai concerti di Cosmo vanno solo gli alieni o siamo noi che ci siamo fatti trasportare su un altro pianeta?
Scaletta
- Come un angelo
- Gira che ti gira
- Puccy boom
- La musica è illegale
- Ho un’idea
- Talponia
- Quando ho incontrato te
- Regata 70
- Le voci
- Troppo forte
- Fuori
- Tristan Zarra
- Tutto un casino
- L’abbraccio
- Le cose più rare
- Momenti
- Sei la mia città
- E se
- Mango
- Animali
- Energia
- L’amore
- La verità
- L’ultima festa
- The Rhythm of the Night
- Sulle ali del cavallo bianco
- Il Messaggio
a cura di
Elisa Savelli
Seguici anche su Instagram!