Il ritorno degli U2 in formato cover di sé stessi con “Songs of Surrender”

Il ritorno degli U2 in formato cover di sé stessi con “Songs of Surrender”
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Il 17 marzo scorso, non a caso nel giorno del patrono irlandese San Patrizio, è uscito il nuovo album degli U2 “Songs of Surrender” presentandoci ben quaranta fra i loro brani più celebri in nuove vesti

Care e cari fan della band dublinese, eccoci ad analizzare insieme questo nuovo album degli U2. Possiamo parlare di un greatest hits acustico? Un album di cover che celebra i successi del passato in un modo diverso, più personale? Un’autocelebrazione per tracciare una linea temporale fra passato di successi e futuro di consapevolezze e nuove prospettive?

Songs of Surrender

Un album dalle mille domande e un po’ inaspettato ai più affezionati, che forse avrebbero voluto qualche nuova produzione rock. Ma i fan più attenti non saranno stati più di tanto sorpresi, dato che avranno sicuramente letto un’intervista di The Edge – chitarrista e polistrumentista storico della band – insieme al bassista Adam Clayton che la creazione di questo album sia stata ispirata e avvenuta in seguito alla pubblicazione della biografia di Bono “Surrender: 40 songs, One Story” pubblicata lo scorso novembre 2022. Da qui anche l’ispirazione per il titolo dell’album “Songs of Surrender”.

U2 – foto credit -U2 Facebook official page

Tutto nasce dall’idea di voler dare nuova vita ai loro brani storici e renderli forse più rappresentativi della loro storia e riflessivi della loro maturità attuale che, con l’avanzare del tempo, acquisisce sempre nuove sfumature. Di certo i due anni post-pandemia e la situazione geopolitica burrascosa hanno portato un cambiamento a tante persone, inclusi personaggi e artisti famosi come gli U2.

È forse “Songs of Surrender” una sorta di grido della band che vuole comunicarci di “volere una pausa da questo vortice frenetico”? Una voglia di calma e riprendere in mano ciò che è veramente importante? È questa una ricerca nel ritorno alla semplicità? Ecco qui videoclip di lancio.

Cosa troviamo nell’album

Per chi di voi si fosse addentrato verso l’acquisto di questo cofanetto di “Songs of Surrender” (di cui il costo sicuramente vi avrà fatto sbarrare gli occhi, ndr), avrà notato che ognuno dei quattro dischi è rappresentato da un nome di uno dei membri della band come “titolo rappresentativo” delle tracce che contiene (un’azione, questa, che comprendo poco nel senso musicale, ndr).

U2 – foto credits U2 Facebook official page
Analizziamo i brani

Ma veniamo all’analisi delle canzoni. Come dicevo all’inizio, care e cari fan alla lettura e in ascolto dell’album, cerchiamo di comprendere il valore di questi nuovi riarrangiamenti dei brani. Se leggiamo qualche recensione online vediamo paragonare questo album allo stile di Johnny Cash con canzoni in acustico senza ulteriori strumenti o suoni elettronici.

Non so se oserei ripetere questa somiglianza fra il signor Cash e “Songs of Surrender”. Anzi penso proprio di no, forse solo nell’aspetto del “narrato” più che “cantato”. Di certo queste canzoni possono godere del vantaggio di essere reinterpretate davvero bene dagli stessi autori (non è scontato che una band sappia fare rielaborazioni credibili sulla loro stessa musica).

Come è altrettanto vero che il loro nuovo restyling non trasmette in tutti i brani la stessa potenza energica che avevano nella loro versione originale.

With or without U2 album?

L’album apre con la traccia “One” che ci prepara subito le orecchie alle stripped songs – canzoni spogliate da tutto, di cui protagonista è solo la voce di Bono, pianoforte e chitarra. Segue “Where the Streets Have No Name”, che seppur mantenga quella dolcezza e romanticismo che ha sempre caratterizzato il brano, dall’altra parte la nuova versione la rende più piatta, dandoci il senso che manchi un po’ qualcosa.

Lo stesso accade con “City of Blinding Lights” che inizia con le note un pianoforte in crescendo, che ricorda molto l’incipit della versione originale, ma senza raggiungere gli stessi risultati.

Una nuova veste per “Sunday Bloody Sunday”

Un’eccezione, non so se positivo o negativo, ma che merita una riflessione, è la versione di “Sunday Bloody Sunday”, che in questa esecuzione perde quell’energia di un “grido di lotta”, assumendo invece il mood più da un racconto che il nonno canta e suona in acustico ai nipoti in memoria degli avvenimenti di lotte storico-religiose irlandesi. Bene la rivisitazione, ma tornerei a quella originale, grazie!

U2 Sunday Bloody Sunday – Songs of Surrender album version

La prima sensazione nell’ascoltare la maggioranza di questi brani ci porta a chiederci due cose: come mai molti sembrano avere incipit simili, più appiattiti? Perché alcuni pezzi sono memorabili e altri suonano da musica di sottofondo da lounge bar?

Top 3 dei brani rivisitati dell’album

Dopo tanti dubbi, dobbiamo riconoscere però la buona riuscita di alcuni brani come “I Still Haven’t Found What I’m looking for” che appare molto più riflessiva e introspettiva. Una profondità che scava. Non da meno il celebre pezzo “With or Without You” che è spoglio da tutto, con presente solo la voce di Bono e una timida chitarra che crea tensione, passione e carnalità che ti penetrano dentro.

Ma la top 3 fra i 40 brani presentati la vince decisamente “Song For Someone”, che già nella versione originale era una poesia che ti pervade i pensieri e che dovrebbe vincere il nobel delle emozioni (se mai esistesse, ndr). Ve la lasciamo di seguito.

U2 Song For Someone – Song Of Surrender album version

Si potrebbe dire che gli U2 hanno egregiamente saputo realizzare le cover dei loro stessi brani, mostrandoci un nuovo lato di loro (e forse non richiesto dai fan? Ndr).

In alcuni casi ci sono riusciti, in altri meno. Potremmo definire “Songs of Surrender” un album che lascia riflettere, un po’ in tutti i sensi e controsensi.

“SONGS OF SURRENDER” TRACKLIST
1- The Edge 

  1. One  
  2. Where The Streets Have No Name  
  3. Stories For Boys  
  4. 11 O’ Clock Tick Tock  
  5. Out Of Control  
  6. Beautiful Day 
  7. Bad 
  8. Every Breaking Wave  
  9. Walk On (Ukraine) 
  10. Pride (In The Name Of Love)

2- Larry

  1. Who’s Gonna Ride Your Wild Horses 
  2. Get Out Of Your Own Way 
  3. Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of 
  4. Red Hill Mining Town 
  5. Ordinary Love 
  6. Sometimes You Can’t Make It On Your Own 
  7. Invisible
  8. Dirty Day 
  9. The Miracle Of Joey Ramone 
  10. City Of Blinding Lights

3- Adam 

  1. Vertigo 
  2. I Still Haven’t Found What I’m Looking For  
  3. Electrical Storm 
  4. The Fly 
  5. If God Will Send His Angels   
  6. Desire 
  7. Until The End Of The World  
  8. Song For Someone 
  9. All I Want Is You 
  10. Peace On Earth

4 – Bono 

  1. With Or Without You 
  2. Stay 
  3. Sunday Bloody Sunday 
  4. Lights Of Home 
  5. Cedarwood Road 
  6. I Will Follow 
  7. Two Hearts Beat As One 
  8. Miracle Drug 
  9. The Little Things That Give You Away 
  10. 40

a cura di
Francesca Bandieri

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Francesca Bandieri

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