“18 giorni accanto a te”, un dramma un po’ scontato

“18 giorni accanto a te”, un dramma un po’ scontato
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“18 giorni accanto a te” è il secondo romanzo dell’autrice Veronica Madia, edito da Argentodorato. Attenzione, l’articolo contiene spoiler!

Carrie e Faith, sono due bambine quando si conoscono per la prima volta. Dopo diversi anni la loro amicizia viene bruscamente interrotta, quando Carrie si trasferisce con la sua famiglia in un’altra città. Le due amiche inizialmente mantengono un rapporto epistolare, ma poi tutto ciò svanisce in poco tempo. Entrambe rimarranno però sempre legate dal bellissimo ricordo del tempo trascorso insieme fino a che, anni dopo, si rincontreranno all’università. Qui la loro amicizia riprenderà esattamente dallo stesso punto in cui si era fermata. Le emozioni, gli eventi, e le storie sono ora assai diverse rispetto al passato, ma qualcosa accade. Un incidente divide per sempre i destini delle due ragazze e, al tempo stesso, li intreccia l’uno all’altro. Il titolo del libro: 18 giorni accanto a te, indica l’arco temporale che intercorre tra l’incidente e la morte di Faith.

Veronica Madia
Veronica Madia (fonte: Google)
I personaggi principali

Carrie e Faith, sono i personaggi principali, di questo romanzo, due caratteri opposti e complementari. Faith è una ragazza timida, equilibrata nelle sue decisioni, introversa. Carrie al contrario è estroversa, impulsiva, smossa continuamente da un entusiasmo quasi esasperato, così come esasperati saranno i suoi sensi di colpa durante tutta la seconda parte del racconto, in seguito all’incidente.

Megan, la madre di Faith è un personaggio secondario, la cui importanza sarà però fondamentale per tutta la seconda parte del romanzo, rappresenterà il primo punto di riferimento per Carrie, dopo la perdita di Faith. Tra le due nascerà infatti un racconto di aneddoti, che prende forma tra le sale dell’ospedale dove le due donne si ritrovano a far i conti con una cruda realtà: la perdita di una figlia da un lato, e di una migliore amica dall’altro.

Carrie

Il personaggio di Carrie nella vicenda svolge un ruolo fondamentale in quanto protagonista, arriviamo a conoscerla poco a poco, inizialmente empatizziamo con lei, ma verso la fine, veniamo quasi avvolti da un senso di distacco in quanto il personaggio è immerso talmente tanto nei sensi di colpa, da risultare quasi pesante. Tratto esasperato a tal punto da portare il lettore a chiedersi, come la madre di Faith possa tollerarla. I dialoghi con Megan risultano infatti quasi surreali, se teniamo conto dell’età del personaggio.

Così come i pareri, basati sul nulla, che Carrie ha nei confronti di altri personaggi secondari. Pensieri avventati, a tratti opprimenti, ed alle volte apparentemente privi di logica. Il modo di porsi a terzi da parte di Carrie, sembra essere tipicamente adolescenziale, un po’ superficiale e, alcune volte, invadente. Sono proprio questi aspetti che, ahimè, fanno perdere credibilità al personaggio.

La storia

La storia nel complesso è banale, si tratta di scene viste e riviste, non solo nei libri ma anche in qualsiasi film con una trama mediocre. Due amiche, un trasloco, un incidente, la morte, ed un finale che da metà libro tutti ci aspettavamo. Potremmo riassumere con un: “si, ma boh, probabilmente avrebbe potuto funzionare meglio se la vera protagonista del racconto fosse stata Faith, il cui carattere è costruito in maniera nettamente migliore. Il libro della Madia, in realtà, credo possa funzionare, ma solo per un pubblico adolescenziale.

a cura di
Marta Canu

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Marta Canu

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