Una mamma contro G.W. Bush: una storia di grande umanità

Una mamma contro G.W. Bush: una storia di grande umanità
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Vincitore di due Orsi d’Argento alla Berlinale 2022 e distribuito da Wanted Cinema, Una mamma contro G.W. Bush è il nuovo film del regista tedesco Andreas Dresen che uscirà nelle sale il 24 novembre.

Dopo una candidatura agli EFA come Migliore Attrice per Meltem Kaptan, due German Films Awards 2022 per i due protagonisti e un’anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione “Best of”, l’11 novembreUna mamma contro G.W. Bush” è stato proiettato in anteprima al cinema Farnese di Roma e noi abbiamo avuto il piacere di partecipare.

Locandina del film
Tratto da una storia vera

Una storia vissuta che ha indignato il mondo si trasforma sullo schermo in un’avvincente e coinvolgente commedia d’azione.

Rabiye Kurnaz vs George W. Bush” (titolo originale del film) è considerato uno dei film-rivelazione di questa stagione. Tradotto con il titolo italiano di “Una mamma contro G.W. Bush” che ne sottolinea il carattere storico e brillante, il film è basato su un’incredibile storia vera che nel 2006 ha anche ispirato la canzone “Without Chains” di Patti Smith.

lo scempio dei diritti umani compiuto negli ultimi venti anni a Guantanamo, di cui bisogna continuare a parlare fino a che il famigerato centro di detenzione non verrà chiuso.

Amnesty International

Il film

La narrazione dunque, ambientata subito dopo gli attentati dell’11 settembre, tratta la vicenda di una simpatica casalinga turco-tedesca che vede suo figlio Murat di 19 anni venire ingiustamente accusato di terrorismo e internato nella famigerata prigione di Guantanamo Bay a Cuba.

Lo stile dramedy della pellicola, frutto della brillante sceneggiatura di Laila Stieler, ha la capacità di far sorridere pur scavando in una realtà dai contorni molto drammatici e di risonanza mondiale. La regia non ha uno stile particolare, rimane molto semplice e basilare, il tutto per dare spazio e spessore alla performance della protagonista femminile.

Una meravigliosa protagonista

La protagonista di questa avvincente e toccante storia è proprio la madre di Murat, una donna di nome Rabiye (Meltem Kaptan, qui al suo felice debutto sul grande schermo) che pur di difendere e riabbracciare il figlio, inizia una clamorosa battaglia legale internazionale.

Aiutata da un avvocato idealista (interpretato dall’attore Alexander Scheer), Rabiye riesce ad essere ascoltata fino ad arrivare a fronteggiare il presidente degli Stati Uniti presso la Corte Suprema a Washington.

La bellezza e la potenza del personaggio di Rabiye sta proprio nella sua semplicità: una madre proletaria che tenta il tutto e per tutto pur di difendere i diritti umani del proprio figlio, una madre che parla al cuore delle persone e che grazie alla sua immensa umanità, raccoglie attorno a se un vasto movimento di opinione.

E così, mentre assistiamo alle svariate controversie della battaglia legale, non possiamo fare a meno di empatizzare con la protagonista: percepiamo la costanza e la determinazione di questa madre che è mossa solo e unicamente dal desiderio di rivedere e riabbracciare il proprio figlio.

Il film è in grado di trasportarci a pieno nella storia riuscendo a farci vivere ogni delusione e ogni vittoria vissuta da Rabiye. Per tutta la durata del film si ha la sensazione di lottare al suo fianco incessantemente, affinché Murat ritorni a casa, tra le braccia dei suoi cari.

Le mie impressioni

Sinceramente, per questo film non avevo aspettative, ma devo dire che ne sono uscita piacevolmente colpita.

Non voglio dire altro per non fare spoiler, ma basti solo dire che questo film è stato in grado di suscitarmi diverse e profonde emozioni, fino a farmi piangere di un pianto che potrei definire quasi liberatorio.

È proprio per questo che ne consiglio vivamente la visione: perché è vero. Non so se anche a voi susciterà le mie stesse emozioni, ma sono certa che non vi lascerà indifferente.

Guarda il trailer su YouTube

a cura di
Francesca D’Orta

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