Luigi Strangis: “Voglio la gonna” è un disco energico di libertà e amore
Luigi Strangis, cantautore e polistrumentista ventenne, vincitore dell’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi, il 14 ottobre ha pubblicato il suo primo album “Voglio la gonna” dopo l’ep di successo dell’estate scorsa.
Alla scoperta di Luigi Strangis
Luigi Strangis ha 21 anni ed è di Lamezia Terme. Inizia a suonare la chitarra a 6 anni, ad oggi suona anche pianoforte, batteria, percussioni e contrabasso.
A 15 anni anni grazie al suo essere poliedrico inizia a produrre i suoi primi pezzi ma la svolta arriva con Amici di Maria De Felippi nell’edizione 2021-2022 in cui riesce a farsi notare e a vincere il programma riscuotendo successo in termini di vendite e premi.
Il primo ep: “Strangis”
Dopo la vittoria ad Amici Luigi Strangis il 3 giugno 2022 pubblica il suo primo ep intitolato “Strangis”. Questo lavoro lo porta non solo in giro per l’Italia con in store e live ma anche con alle spalle vendite importanti in quanto vince ben 2 dischi d’oro, sia per l’ep che per il singolo “Tienimi Stanotte”, il tutto pubblicato dalla nuova etichetta discografica 21Co e distribuito da Artist First.
Il primo album: “Voglio la gonna”
“Stai bene su tutto” è il primo singolo estratto dal nuovo lavoro discografico “Voglio la gonna”, di seguito la tracklist dell’album:
Nelle ultime settimane Luigi Strangis è andato in giro per l’Italia per l’in store tour e ora lo aspettano due date live importanti (prodotti e distribuiti da Vivo Concerti) il 16 novembre all’Alcatraz di Milano e il 20 novembre all’Atlantico di Roma.
A Luigi Strangis piace sorprendere e infatti è approdato al cinema con “Il talento di Mr. Crocodile”, film nel quale dà la voce al personaggio del coccodrillo che nella versione orginale è doppiato dal cantautore canadese Shawn Mendes.
Incuriositi dai suoi progetti musicali e dall’evoluzione che sta prendendo la sua carriera ho avuto il piacere e l’opportunità di intervistarlo. Buona lettura!
Ciao Luigi, benvenuto su The Soundcheck! Il 14 ottobre è uscito il tuo primo album “Voglio la gonna” un vero e proprio inno all’essere liberi di essere se stessi e di esprimerlo come meglio si vuole. Come nasce il concept di questo nuovo progetto musicale? Se ti dicessi di associarlo a un aggettivo e a un colore quale sceglieresti?
L’aggettivo a cui associo “Voglio la gonna” è energico. Il colore, invece, a cui assocerei il disco è il verde nella speranza che questo messaggio di libertà possa arrivare a tutti. Il messaggio, cioè, di poter scegliere chi vuoi essere, che vuoi fare di mestiere. Insomma, liberi di essere tutto quello che vuoi.
L’album nasce tra una data di in store, di live, di day off, film e di tante cose per questo il disco è molto energico.
Oltre la libertà, protagonista dell’album, l’amore in tutte le sue sfaccettature, la cosa che mi ha colpita del disco è la sua natura episodica, come se si trattasse di una serie nel quale c’è una musa. Questa scelta è stata casuale nel progetto di scrittura? O è avvenuta dopo la composizione?
Si, è una cosa voluta perchè avevamo tanto materiale e poi da lì abbiamo scelto quello che poteva essere un percorso, anche perché parlare di amore è molto sdoganato quindi volevamo trattare di amore in maniera non dico personale ma si in realtà è personale!(ride).
Si, c’è questo filone tra i pezzi perché c’è la voglia di far ascoltare tutto l’album e non solo per forza un pezzo, il bello è proprio quello di raccontare una storia attraverso tutto il disco.
Qualche settimana fa in occasione dell’uscita del nuovo singolo “Stai bene su tutto” sei tornato ad Amici dove nella scorsa edizione ne sei uscito da vincitore non solo del programma ma anche in termini di vendite e soddisfazioni. Che esperienza è stata quella di Amici? Era il tuo sogno da bimbo? Cosa hai provato?
Tornare è stato molto emozionante soprattutto stavo dall’altra parte, quindi mi era davvero difficile parlare in quel momento.
Io da piccolo ho sempre sognato di fare musica in generale. Mi interessava trovare il modo di farla veramente e questa è la cosa più bella.
Quello che mi porto dietro da questo programma è tanta consapevolezza musicale, tanta consapevolezza umana, credo di essere cresciuto in parte lì dentro, mi hanno dato tante cose. Ho lavorato con tante persone, è una scuola che ti porta a diventare un professionista, ti danno gli strumenti per diventarlo.
Domenica 23 ottobre hai finito il tuo giro di instore in giro per l’Italia. Cosa ti porti a livello emozionale dell’incontro con i tuoi fan? Hai un anedotto simpatico o emozionante che ti è successo in uno degli in store e che ti piacerebbe raccontare?
Proprio in quella data sono stato invitato a un compleanno da una ragazza, è molto simpatica come cosa anche se mi viene difficile andare un po’ a tutti.
In generale è bello quando mi raccontano le loro storie, scambiamo due parole, questo mi fa capire chi mi ascolta e cosa prova ed è bello regalare loro un sorriso, musica o qualsiasi altra cosa.
Sabato 22 ottobre hai calcato il tuo primo red-carpet al festival del cinema di Roma in occasione della presentazione del film “Il talent di Mr Cocodrile” diretto da Wall Speck, Josh Gorden con Javier Bardain che esce il 27 ottobre e sarai la voce del coccodrillo – cantante. Com’è arrivato questo progetto inedito per la tua carriera? Che esperienza è stata doppiare, poi cantare sotto altre vesti e calcare il red carpet?
Sono stato chiamato e non ci credevo più di tanto. Poi la proposta è diventata realtà ed è stata un’esperienza nuova che mi ha insegnato un po’ di cose. Ho voluto sperimentare la mia voce con la giusta attenzione perchè ci sono delle dinamiche diverse perchè si tratta di un film. Non dico che fosse completamente nuovo ma quasi.
Il red carpet è stato carino, non mi aspettavo tutto questo sinceramente. La cosa più forte che ho provato è stata quando ho visto tutto il film in sala e quello mi ha lasciato un’emozione, non riuscivo a capire se ero io o meno, è stato molto carino.
Ipotizziamo che ci sia la macchina del tempo e che ti darebbe l’opportunità di andare in un’epoca passata quale sceglieresti e con chi canteresti?
Cavolo questa è difficile (sorride), ma penso che vorrei essere un ventenne nel 1982 per poter cantare con Mercury sul qualche suo palco.
A novembre ti aspettano 2 date live importanti: il 16 novembre all’Alcatraz di Milano e il 20 all’Atlantico, cosa ti aspetti e con quale approccio le attendi?
Mi sto preparando suonando tanta musica, ci sono i pezzi del nuovo album e dell’ep, all’interno del live ci saranno anche momenti acustici molto intimi, molto personali. Per sintetizzare il tour sarà davvero energico, molto rock ma anche intimo.
Cosa vorresti dire ai meravigliosi lettori di The Soundcheck?
Un saluto a tutti gli lettori di The Soundchek e vi mando un bacione.
Grazie Luigi e come chiudo sempre le mie interviste,
Ad maiora.
a cura di
Francesca Cenani
Seguici anche su Instagram!