“Materia (Pelle)”: il dna musicalmente colorato e contaminato di Marco Mengoni

“Materia (Pelle)”: il dna musicalmente colorato e contaminato di Marco Mengoni
Condividi su

Dopo dieci mesi dall’uscita di Materia (Terra) Marco Mengoni il 7 ottobre ha pubblicato il secondo capitolo di questa trilogia, che prende il sottotitolo di Materia (Pelle)

“Materia (Pelle)”, il nuovo capitolo della trilogia, è un viaggio all’insegna dei colori dell’esplorazione di mondi, di popoli, di culture e sentimenti diversi con cui conversare, è un album cosmopolita.

Questo bisogno di conoscere nasce da un qualcosa di estremamente profondo per Mengoni come ha dichiarato in una recente intervista:

“Conoscere l’altro chi è lontano o diverso da me, è qualcosa di cui non posso fare a meno, ho scoperto da poco che per 35% sono italiano e il resto di altre etnie”.

Il Dna di Pelle

“Materia (Pelle)” è contemporaneità, contaminazione, miscelati dalla diversità e dallo scambio.

Il Dna di Mengoni rispecchia il DNA di Pelle, in quanto c’è una contaminazione di suoni e culture provenienti da varie parti del mondo.

Diversità, conoscenza e scoperta ingredienti necessari per arricchirsi come fonte di rigenerazione per noi stessi e per ogni parte della nostra pelle. Mengoni è un artista che non ha paura di cambiare pelle come ha dimostrato anno dopo anno nella sua crescita e carriera musicale. Scopriamo insieme la tracklist di Materia (Pelle).

La tracklist

“Materia (Pelle)” è disponibile sia in formato vinile che cd, contiene tutti inediti con un omaggio a Sergio Endirigo con un suo brano mai edito donandogli dalla figlia, “Caro amore lontanissimo”. Inoltre in “Materia (Pelle)” abbiamo il piacere di ascoltare tre featuring: “Attraverso te” con La rappresentante di Lista, “Chiedimi come sto” con Bresh e “Ancora una volta” con Samuele Bersani.

Ecco a voi la traklist

I colori del Dna di Materia (Pelle)

“Materia (Pelle)” oltre a un viaggio lo possiamo intendere anche come una tavolozza di tanti colori che si contaminano tra loro dando vita a varie sfumature e a un arcobaleno che colora il viaggio di “Materia (Pelle)”.

I colori di questo viaggio abbracciano suoni, culture e questi li possiamo associare agli elementi predominanti di “Materia (Pelle)”: il bianco lo possiamo associare all’origine, al punto di partenza di questa ricerca; il ricordo è il nero con sfumature rosse e in alcuni casi con il bianco e il grigio, la leggerezza con il blu, il carpe diem con il verde, l’empatia con il rosa, la consapevolezza con il giallo e l’attesa con il bianco con sfumate dai colori pastello.

Alla scoperta di alcune canzoni dell’album

In città” siamo catapultati nell’atmosfera frenetica della metropoli Milano, città che ha un ruolo importante nella vita di Mengoni. Il cantautore è un osservatore attento racconta la voglia di trovare un qualcosa diverso senza paura e per citare una strofa vorrei raggiungere il sole e non avere paura di scottarmi.

“In città” è un inno al carpe diem, alla leggerezza del vivere il momento, silenziando il resto e accendendo solo l’istinto che va al ritmo delle sirene della città. Il sound in cui le percussioni la fanno da padrone ti danno la carica di muoverti e di lasciarti andare alla musica che accarezza la pelle e di ballare magari alzandoti dal divano o dal scrivania con una bella biretta.

Attraverso te

In collaborazione con “La Rappresentante di Lista“, è il primo feat di “Materia (Pelle)”. Questo brano è scritto dalla frontwoman dei La rappresentante di Lista e in principio doveva cantarlo solo Mengoni, ma durante la sessione di registrazione tra le due voci nasce una sinergia tale da pensare che era necessario comunicare insieme il messaggio del brano.

L’evolversi di una relazione, abbattimento delle barriere, gli scudi e le paure e anche qui ritorna la pelle, attraverso il fondersi con la pelle dell’altro con contaminazione e mescolando i diversi colori che attraversano una relazione e tutto questo viene musicalmente rappresentato dall’armonia di tante chitarre e percussioni brasiliane, pandorie e kalimba.

In una recente intervista Veronica Lucchesi ovvero la frontwoman dei “La Rappresentante di Lista” ha dichiarato le seguenti affermazioni in merito al featuring con Marco Mengoni.

“‘Attraverso te’ è una canzone che parla di relazioni, che ragiona sulle architetture emotive che costruiamo ogni volta che entriamo in relazione con qualcuno e dell’importanza dell’altro nel costruire la propria identità, nel superare le proprie paure, nel vincere l’indifferenza fredda di questa società in cui viviamo. Collaborare con Marco a questo brano è stato prezioso”

No stress

È stata una delle hit di successo dell’estate 2022 scritta da Marco Mengoni, Davide Petrella e Zef che ne firma anche la produzione.

Si presenta leggero e allegro rispecchiando la stagione in cui ha decretato il suo successo, dietro a questo spirito divertente troviamo un messaggio ben chiaro come ci consiglia il titolo, ovvero no stress, meno frenesia, meno velocità in una corsa senza tempo, ma è necessario fermarsi e perché no sentirsi alieni in questa società che corre senza sosta, viversi il qui e ora senza pressioni e tempi scanditi dalla società ma vivere con i propri tempi.

Il sound iniziale ricorda quello degli anni 90, anche qui troviamo contaminazioni di sound provenienti da tutto il mondo, con dance floor, sound latini, con una miscela mediterranea, europea, R&B e jazz.

Tutti i miei ricordi

Qualche settimana fa è uscito il nuovo singolo “Tutti i miei ricord”i che conquista la vetta della classifica Ear One. Il secondo singolo estratto dal disco è il più trasmesso in radio della settimana.

È un brano scritto dallo stesso Mengoni, Alessandro La Cava, Roberto Casalini e Dario Faini, che ne firma anche la produzione. Il brano si contrappone con un contrasto vincente ovvero il brano è intenso riflessivo, malinconico, è un’analisi di ricordi belli e brutti di una relazione, non è accompagnato con una melodia ballad come ci si potrebbe immaginare ma troviamo un arrangiamento opposto al testo e quindi un sound ritmato e coinvolgente. Nel video c’è una mescolanza di colori, di pelle in contatto, toccandosi a tempo ma paradossalmente nel fuori tempo della relazione.

Chiedimi come sto (feat Bresh)

Il secondo featuring di “Materia (Pelle)” con Bresh, un connubio che si intreccia bene con le voci un connubio qui ci si abbandona la parte dance, per una ritmica urban, quante volte al giorno abbiamo la sensazione di non essere ascolti a questa domanda cosi semplice ma difficile allo stesso tempo.

“Sono stato davvero molto contento di poter fare questo pezzo, Chiedimi come sto è un inno alla follia che c’è in ognuno di noi e credo che tutti possano sentirsi rappresentati. Marco è inoltre una delle più grandi voci che abbiamo in Italia e questa collaborazione è per me una grande occasione di cui sono felice e orgoglioso”

Bresh

Migliore di me

Dal sound dall’incipt iniziale si capisce che è un brano intimistico in cui Mengoni racconta attraverso un flusso di coscienza se stesso, senza maschere dopo la fine di una storia, si rende conto di errori e di ciò che si vorrebbe ma non si ha il coraggio. Con se stesso è severo, si tratta come un nemico con severità poi arriva la consapevolezza di cambiare tutto ma allo stesso tempo una frenatura di sentirsi non il migliore della coppia. Sound dolce all’inizio per poi cambiare con un registro più ritmato contaminato con un che di orientale.

Il ritornello suonato con Kora è contaminazione musicale con un’orchestra di 30 elementi con l’aiuto delle mani di amici, collaborazioni e conoscenti.

Neruda

Come si intuisce dal titolo è un omaggio al poeta, questo rappresenta per la carriera del cantautore viterbese il terzo attestato di stima della sua carriera dopo i brani dedicati a Frida Kahlo e Muhamad Ali.

Brano con un’impronta latina, spagnoleggiante, me lo immagino la colonna sonora di un film tipo Ciclone 2.0 rivisitando la ballata sul tavolo delle le protagoniste del film del regista fiorentino in una versione più beach a piedi scalzi con un bicchiere di sangria con il vento che accarezza la pelle, eliminando i pensieri e spogliandosi dallo strato della pelle più dura ovvero quello dei nostri pensieri più profondi ma come canta Mengoni nel brano “ma il vino a questa festa no, non aiuta”

Caro amore lontanissimo

Oggi in tutti i cinema esce “Colibrì“, il nuovo film di Francesca Archibugi che ha come parte della colonna sonora “Caro amore lontanissimo”, un brano inedito di Sergio Endirigo consegnatogli da Claudia, figlia del cantautore, in merito a questo dono Mengoni ha dichiarato le seguenti affermazioni di seguito riportate:

“Caro amore lontanissimo” è una canzone di Sergio Endrigo, inedita, fino ad ora. È stato un onore ricevere questo regalo… l’ho cantata con tutto il rispetto, la stima e l’amore che mi legano ad Endrigo. È una canzone piena di grazie e il mio più grande grazie va, ancora una volta, a Claudia Endrigo che ha permesso si realizzasse tutto ciò”

Musicalmente parlando troviamo un brano totalmente diverso dagli altri presenti dall’album, rappresenta in qualche modo il ritorno a casa dopo un lungo viaggio in giro per il mondo alla scoperta di nuove culture e contaminazioni ma poi si ritorna sempre a casa, così con un “Caro amore lontanissimo” che è casa ed è un brano realizzato con orchestra e voce, registrato in presa diretta alle Officine Meccaniche di Milano, rispettando l’originalità del testo.

Unatoka Wapi

Questo brano è considerato da Mengoni il manifesto del disco. “Unatoka Wapi” tradotto dal swahili all’italiano vuol dire “Da dove vieni?”. Questa domanda è l’emblema delle origini, della partenza. Troviamo sonorità africane, ascoltando l’album e nella fattispecie questo brano ci si rende conto che c’è un’attenzione ai dettagli e uno studio dello stesso Mengoni aiutato poi da esperti del sound africano come Cristiano Crisci.

Ancora una volta

Ancora una volta è il terzo featuring di Marco Mengoni in “Materia (Pelle)” e con Samuele Bersani, suo grande amico in merito a questa collaborazione il cantautore viterbese ha dichiarato:

“Considero la presenza di Samuele nel brano come un prezioso regalo, il più bello di tutti, inaspettato

Un brano dolce dalle parole alla melodia, le due voci si fondono completamente con delicatezza e immediatezza, troviamo trombe, chitarre elettriche, flauto e gli archi che completano il tutto.

Lo consiglio?

“Materia (Pelle)” sì, lo consiglio. Approcciatevi a questo album senza aspettative e senza paragoni con “Materia (Terra)”, o con i progetti discografici del passato di Marco Mengoni perché qui ci avviciniamo ad altri mondi sensoriali e di ascolto e di scrittura.

“Materia (Pelle)” non è un album di primo impatto, non si appiccica addosso sulla pelle, ha bisogno di più ascolti, all’inizio puoi trovarti spaesato nel senso che non trovi una correlazione tra il sound ritmato e le parole. Trovi un messaggio profondo e come accompagnamento un qualcosa lontano anni luce, ma se vogliamo è il bello di questa sperimentazione di Mengoni e proprio quello di contaminare suoni e parole distanti tra loro perché con la musica si capisce ancora di più che non esistono diversità che non possono unire creando qualcosa di unico.

Il tour 2023 di Marco Mengoni

In attesa della terzo e ultimo capitolo della trilogia, vi ricordiamo che Marco Mengoni è attualmente in tour nella maggior parte dei palazzetti di Italia, tutti sold out confermando il successo dell’estate scorsa negli stadi di Roma e Milano.

Non siete riusciti ad acquistare i biglietti? Non temete settimana scorsa sul suo profilo Instagram di Mengoni sono state pubblicate le nuove date.

Date tour negli stadi-Marco Mengoni

Buon ascolto Amicos.

Ad Maiora.

a cura di
Francesca Cenani

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Marco Mengoni, la “Materia”- terra: recensione
LEGGI ANCHE – Marco Mengoni-Mediolanum Forum, Milano-7-ottobre-2022
Condividi su

Francesca Cenani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *