IrreAle: “Il nostro disco è nato da una forte esigenza narrativa”

IrreAle: “Il nostro disco è nato da una forte esigenza narrativa”
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Il 12 novembre è stato pubblicato “Sono lì”, l’album d’esordio di IrreAle, band composta da Irene Burrati (voce e co-fondatrice della band) e da Alessandro Usai. Nella stessa giornata l’album è stato presentato al Teatro 89 di Milano.

L’album è disponibile in tutti i negozi, sulle piattaforme streaming e in digital download.

Lo stile dell’album “Sono lì”

Sono lì”, si compone da undici brani, scritti a quattro mani da Irene e Alessandro.

Tracklist dell’album “Sono lì”

In “Sono lì” sono presenti sonorità acustiche e musica strumentale che accompagnano le storie e le riflessioni sulla difficoltà e sul coraggio di vivere e di condividere, messaggi ben presenti nell’album.

Incuriositi da questo progetto musicale non abbiamo perso l’occasione di intervistare Irene.

Ciao Irene, benvenuta a The Soundcheck, come nasce il nome Irreale? Come hai conosciuto l’altra parte che compone “Irreale”, ovvero Alessandro Usai? Cosa vi ha spinto a unire la vostra musica e la vostra arte?

IrreAle è il nome dei due realizzatori dei brani. Ire, melodie e testi e Ale, le armonie. Insieme questi due nomi hanno dato vita ad una parola per noi molto rappresentativa, IrreAle per l’appunto. Io (Irene) e Alessandro Usai, ci conosciamo da molto tempo, fin dai tempi della scuola e collaboriamo assiduamente nella musica da ormai 8 anni. Il progetto IrreAle è iniziato circa tre anni fa quando sono arrivate le prime canzoni e le prime idee. Abbiamo così deciso di provare a metterle insieme.

Il 12 novembre è uscito il vostro album d’esordio “Sono lì”, undici brani che contengono diverse influenze musicali, com’è nato? Qual è stato il suo processo? Che messaggio volete che arrivi?

Alex ha composto le armonie e mi ha subito proposto di scrivere le melodie, a fianco delle quali sono arrivati i testi. I due processi creativi a volte sono stati consequenziali ma spesso uno influenzava l’altro e viceversa.

Dopo la prima stesura di “Sono Lì” sono arrivati tutti gli altri pezzi, in maniera naturale e sempre con lo stesso processo creativo di fiducia, sempre scaturiti da tutte le esperienze di vita che intanto vivevamo. Di seguito abbiamo coinvolto a poco a poco quei musicisti amici e più affini alla nostra idea e abbiamo deciso di registrare e di credere nel progetto.

Il disco è nato da una forte esigenza narrativa, provare a mettere nelle canzoni parte del nostro vissuto. Le riflessioni che ci hanno ispirato sono quelle della vita e delle esperienze attraversate. Ogni traccia è una riflessione su qualcosa di realmente visto e interiorizzato; il nostro messaggio primario è la sincerità di espressione, lontano da ogni obiettivo non strettamente artistico.

La copertina dell’album la trovo semplicemente stupenda, con un impatto molto romantico e vintage, dove il solo guardarla ti porta esattamente “lì” con la mente, il fil rouge di tutto l’album. Nasce da una vostra idea o da un’idea dei creativi, raccontateci un po’?
Cover di “Sono lì”

L’immagine della copertina è nata da una mia idea: portare Irreale in un luogo bucolico, personale e senza tempo. Poi i creativi, grafici e fotografi bravissimi, hanno saputo realizzarla alla perfezione.

L’album conterrà anche i brani “Sono Lì” e “Il Vento che Respira”, anticipati dai videoclip girati in studio di registrazione, una strofa del singolo “Sono lì” recita così

“ una luce si fa luce nella stanza un bagliore di cui sento la presenza”
le tue braccia da riempire sono i fantasmi da svelare
sono lì e sentirai un altro te e io mi fermo qui.

Mi viene da chiedervi che rapporto avete con la parola luce, una parola così potente, evocativa e che sprigiona fiducia, soprattutto in questo periodo post emergenza pandemia, è assolutamente terapeutico vedere quella luce che ci trascina dal buio per riportarci alla luce della ribalta della normalità. Voi dove lo trovate quel bagliore di che vi da carica, qual è la vostra luce musicale e/o nella vostra vita?

La luce, come nel pezzo che hai citato, è esattamente quel bagliore di fiducia che anche in una stanza buia può sempre apparire. É necessario, anche davanti alle cose più faticose, conservare una profonda fiducia nel futuro. É esattamente così che viviamo la vita in generale e ogni prospettiva musicale.

Nel brano “Non è tempo” di“ Sono lì” troviamo la seguente strofa


Non ho tempo per le cose che sto fermo ad aspettare.
Questo è il tempo di pregare stare in silenzio e non parlare
Questo tempo di sdraiarsi a contemplare di fermarsi a respirare
Questo è il tempo di osservare e coltivare
Questo è il tempo di gioire e non sapere di cercare la rugiada

Brano “Non è tempo”

Voi che tempo musicale e di vita state vivendo? E che messaggio volete fa arrivare con questo brano?

Questo brano è stato scritto circa due anni fa, in un periodo in cui sia musicalmente, sia per questioni globali, sia soprattutto per questioni personali non era tempo per poter andare avanti e avanzare. Un momento in cui era necessario riflettere su tutti gli stati interiori e aspettare. Credo che il brano racconti proprio la pazienza di saper attendere e anche assaporare l’immobilità e ogni stato interiore, perché tutto ciò che accade serve profondamente alla nostra crescita.

Facciamo un giochino per i brani restanti non citati, tutti o alcuni, a vostra scelta, che compongono “Sono lì”, attribuite una parola chiave per ognuno, uno strumento musicale, un colore e figurativamente un’immagine che lo rappresenti?

“Pitzinnos” è un quadro dai colori pastello che figura una barca guidata da due bambini.

“Nanna Ninna” è come una coperta che ci avvolge e ci fa sentire al sicuro.

“Perla Mama” è il disegno che ti ha fatto tuo figlio e che ritrovi in mezzo ad un vecchio libro.

“Aquilone” è il talento che spicca il volo.

“Il vento che respira” è un mulino a vento.

“Terradalba” è la stanza di un antiquario dove con pazienza si possono trovare cose preziose.

“Anche se” è un quadro con una donna che si specchia.

Cosa vi aspettate dall’uscita dell’album e dalla presentazione live dei brani contenuti in “Sono lì” presso lo Spazio Teatro 89 di Milano?

Per la presentazione ci aspettavamo una serata molto emozionante e intensa e, almeno per noi, così è stato. Per l’uscita dell’album speriamo possa essere ascoltato con attenzione dagli addetti ai lavori e da un più ampio pubblico, anche se sappiamo quanto non sia semplice.

Qual è il sogno che vorreste realizzare nel 2022?

Vorremmo portare il nostro disco in molte parti d’Italia, facendo diversi live che ci permettano di far conoscere la nostra musica.

Vi consigliamo di ascoltare “Sono lì” e speriamo di vederli presto live in giro per l’Italia.

Ad Maiora!

a cura di
Francesca Cenani

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