Bridgerton: il gossip durante il 1800
Bridgerton è la nuova serie tv approdata da pochissimo su Netflix, precisamente il giorno di Natale, diretta da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes (conosciuta al mondo per essere la mamma di Grey’s Anatomy, Scandal e How to get Away with a Murderer) ed è tratta dai romanzi best – seller di Julia Quinn.
La serie è un mix perfetto tra Gossip Girl e Orgoglio e Pregiudizio, ambientata nell’alta società londinese del 1800.
La stagione del “cerca marito”
La storia racconta quello che succede nell’elite londinese, protagoniste diverse famiglie aristocratiche, durante la stagione del “cerca marito” per le figlie femmine arrivate all’età adatta. È risaputo che all’epoca una volta raggiunta l’età giusta era premura delle madri e dovere dei padri assicurare alla propria figlia un marito rispettabile e una posizione privilegiata.
Da questa premessa, la protagonista di questa prima stagione è la famiglia Bridgerton, in particolar modo Daphne Bridergeton (Phoebe Dynevor) che fa il suo debutto in società, accompagnata dalla madre Violet e del primogenito della famiglia Anthony Bridgerton.
Il “diamante londinese”, così apostrofata dalla Regina, inizia il suo percorso barcamenandosi tra diversi pretendenti e la competizione con le altre ragazze.
Anche le famiglie che fanno da sfondo ai Bridgerton non passano inosservate e le loro storie si intrecciano perfettamente a tutto il resto.
Il tutto si muove attraverso una frenesia e un’eccitazione incontrollata in una Londra piena di sfarzi e balli.
Quando il Gossip fa da padrone
Come ogni epoca che si rispetti anche qui il Gossip è in un certo qual modo protagonista delle varie vicende che si susseguono.
La penna, in questo caso, che dà voce ai vari pettegolezzi e scandali della società è una certa Lady Whistledown, la cui identità viene celata sotto questo pseudonimo, ed è la famosa Julie Andrews (Mary Poppins) a prestarle la voce, e a fare da voce narrante per la serie.
E tutti, compresa la Regina, sono attenti ad ogni cosa che la nostra Lady Whistledown scrive (qui il richiamo a Gossip Girl risulta lampante e palese).
Difatti, in base a quello che la nostra Lady ignota scrive, cambiano le carte in tavola e i modi di agire soprattutto dei diretti interessati.
E come si può immaginare i pettegolezzi nel 1800 costavano caro e dichiaravano la rovina di un possibile matrimonio “conveniente”.
La modernità nel 1800
In Bridgerton non traspare soltanto la leggerezza, ma se si colgono i particolari, quello che si nota sono anche molte sfumature moderne e contemporanee.
Il cast è molto eterogeno, la storia tra il Duca di Hastings (Regé‑Jean Page) e Daphne mette subito in evidenza la particolarità del riuscire ad esprimere i propri sentimenti, cosa che nel 1800 non era molto concesso, la maggior parte delle volte ci si sposava per far quadrare i conti economici e quasi mai per amore.
Daphne incarna la perfezione, ma con il sogno di sposarsi per amore, nonostante ella sia ligia al rispetto delle regole che l’aristocrazia impone.
Un personaggio degno di nota è la sorella minore di Daphne, Eloise (Claudia Jessie), una ragazza libertina, totalmente opposta alla sorella che ricorda molto il personaggio di Jo March in Piccole Donne, con il desiderio di alimentare più la sua mente che il suo cuore.
Costumi e Musiche
La cosa che mi ha sorpreso più di tutte è la minuziosità dei costumi e delle scenografie, un lavoro degno di nota, dato dall’attenzione e dalla particolarità dei dettagli.
Infatti, all’occhio salta subito la differenziazione dei colori e dello stile che contraddistingue le famiglie protagoniste e i personaggi principali.
Durante le scene dei balli, le comparse e la scenografia vengono identificate con un solo colore dominante, mentre i protagonisti della scena indossano un colore diverso, così da rendere percepibile la differenza.
Oltre ai costumi, interessante è anche l’arrangiamento delle canzoni pop in chiave ottocentesca, ascoltare i brani di Ariana Grande e Billi Eilish (solo per citare alcuni esempi) suonate con l’orchestra (soprattutto archi) non possono che suscitare una certa piacevolezza.
Perché guardare Bridgerton?
Bridgerton nel suo essere “scontato” non è un prodotto banale, è una serie tv godibile e leggera, che puntata dopo puntata ti spinge a volerne sempre di più.
Ovviamente il sapere come andranno a finire le storie è il motore portante, ma per alcuni dettagli è a suo modo quasi rivoluzionario.
Un altro punto a suo favore è la parziale risoluzione delle varie storie sviluppate, è un punto di forza, poiché non vengono tirate troppo per le lunghe e quindi non cadono nel banale e nel noioso.
La mente creatrice del progetto è Shonda Rhimes e se c’è qualcosa che sa fare bene sono proprio le serie tv.
Consigliato a chi ama un po’ di sano romanticismo, i drammi in costume e quella leggerezza che fa comunque riflettere.
Ps: se avete intenzione di guardarla, attenzione, provoca dipendenza!
a cura di
Francesca Graziano
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