L’Avvocato dei Santi: in quarantena c’è bisogno di ascoltare diversamente

L’Avvocato dei Santi: in quarantena c’è bisogno di ascoltare diversamente
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L’Avvocato dei Santi è il progetto solista del polistrumentista Mattia Mari (già nei Giuda e Belladonna, tra le band italiane più apprezzate all’estero), ed ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Niente da perdere, in un periodo complicato, per un brano complicato.

Ne abbiamo parlato con lui.

Com’è far uscire un singolo in questo periodo complicato?

Ciao! È indubbiamente strano, e ci si sente quasi in difetto, detto in tutta sincerità, ma proprio per far si che non tutto cambi, credo che io debba continuare a fare ciò che mi fa stare bene. Fare musica mi fa stare bene, pensare a quel che c’è oltre le quattro mura di questa casa mi fa stare bene, e la musica mi porta ogni volta in posti diversi

E anzi, come stai passando queste strane giornate di quarantena?

La mia vita non è cambiata granchè, in realtà. Ho la fortuna di avere il mio piccolo studio in casa, quindi scrivo, registro, lavoro a nuova musica tutto il giorno. Certo, i concerti sono stati cancellati, gli amici e gli amori mi mancano, ma c’è chi se la passa decisamente peggio di me.

Forse, c’è bisogno di più musica in questo momento?

Credo ci sia bisogno di ascoltare musica in maniera diversa, più che altro. Prendersi il tempo di posare il cellulare e ascoltare un disco senza fare nient’altro, questo si potrebbe fare. Dare la giusta attenzione alle cose ora che il tempo non manca. Ognuno vive questa situazione a modo suo poi… ho sentito di persone che non riescono ad ascoltare musica, come invece persone che si sono rifugiate ancora di più nelle canzoni che amano.

Riecheggia ancora quella frase di Rumore, di te che sei a metà strada tra Battisti e Led Zeppelin. Ti ci ritrovi ancora anche con questo singolo?

È un onore immenso essere accostati a due nomi del genere e a me così cari, ma io mi sento vicino a me stesso, e non lo dico per essere autoreferenziale. Ho interiorizzato certamente tanta musica, sono influenzato da tantissimi ascolti, e da qualche parte per certo queste cose escono fuori, ma non cerco mai di far suonare qualcosa “tipo questo o quello”. In qualche modo quindi, credo che questa “metà strada” sia anche in questo nuovo singolo.

Come sei entrato in contatto con Dario ed Enrico de La Rappresentante di Lista?

Con Dario ed Enrico ci siamo ovviamente incontrati grazie alla musica, scoprire LRDL per me è stato un turning point, e la stima reciproca credo abbia fatto il resto. Lavorare con persone così talentuose è davvero una enorme fortuna, e la cosa che mi piace di più di tutto questo è il confronto, l’ascoltarsi, lo scontrarsi, anche. Se riaccadrà? Non so, ma spero vivamente di si. E’ qualcosa che nasce da solo, incontrollabile come l’amore. Per quanto riguarda i concerti che avevamo in programma insieme, siamo in balia degli eventi, ma una cosa è certa, faremo quello che è più giusto fare per salvaguardare la tutela di tutti.

In qualche modo, nei tuoi testi sembra esserci sempre un senso universale, prima ancora che un senso personale. In che misura questi tuoi primi brani sono autobiografici?

Niente da perdere” credo sia il mio brano più chiaro e autobiografico in realtà, ma l’idea non è mai quella di scrivere di me, anche se inevitabilmente accade. Non so mai di cosa parlerà una canzone finchè non inizio a scriverla. Da una frase, da un pensiero, mi collego a qualcosa di mio, e mi capita di collegarmi a questioni che poi non riguardano solo me. Quei pensieri che crediamo esclusivamente personali, spesso sono comuni invece a così tante persone diverse e forse è questo che mi porta a pensare al tutto in maniera più universale, per usare le tue parole.

a cura di
Conza Press

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