“L’amica geniale” – La recensione dei primi episodi dell’ultima stagione

“L’amica geniale” – La recensione dei primi episodi dell’ultima stagione
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Lunedì 11 novembre è tornata su Rai 1 e RaiPlay L’amica geniale, una delle serie rivelazione degli ultimi anni, acclamata dal pubblico e dalla critica sia in Italia che all’estero

La narrazione si era interrotta lasciando Lila a combattere per la sua indipendenza a Napoli e Lenù in un momento di svolta della sua vita: ormai scrittrice affermata, moglie e madre di due bambine, sceglie di scardinare tutte le certezze della sua esistenza per vivere finalmente quell’amore con Nino Sarratore che desidera profondamente fin da bambina.

Affermazione o autodistruzione?

Elena Greco da sempre cammina su un filo molto sottile, in bilico tra ciò che è giusto e ciò che davvero vuole: da una parte la carriera, lo studio, la voglia di affrancarsi da un realtà, il Rione, che le appartiene visceralmente ma di cui rifiuta la violenza e l’ignoranza; dall’altra i suoi sentimenti, il desiderio di affermazione in un contesto intellettuale vivace, femminista e reazionario, in cui non si sente mai abbastanza, e la bramosia di voler avere per sé tutto ciò che ha sempre creduto potesse strappargli Lila.

L’amore tossico per Nino Sarratore la ferisce profondamente, ma allo stesso tempo la tiene legata a doppio filo a ciò da cui dovrebbe voler fuggire: i tradimenti, il rancore spesso immotivato verso Lila, il Rione stesso.

La serie non si limita al racconto superficiale di un amicizia e dell’amore che vive la protagonista, ma scava nel profondo, ci fa riflettere sulla situazione politica e sociale di quegli anni e su quanto spesso nulla cambi nonostante le lotte delle donne per emanciparsi dal patriarcato. Lenù pur con la sua intelligenza, la sua cultura, i consigli da parte di chi le è più vicino, si abbandona ad un amore distruttivo che la riduce al ruolo di amante, senza più spirito creativo ed in grossa difficoltà come madre.

Il rapporto con Lila, istinto e razionalità

Elena è da tutta la vita che cerca di essere migliore di Lila: quella laureata, benestante, con un buon matrimonio. Il risentimento che da sempre cova, però, la porta a gettare tutto al vento per la passione per un uomo che vorrebbe l’amasse per ciò che davvero è e non per l’immagine di sé che ha costruito e, soprattutto, che vorrebbe la stimasse più di quanto lui non stimi Lila. Quest’ultima appare poco nei primi due episodi andati in onda, ma come sempre cerca di salvare Lenù da se stessa, con lo sguardo lucido, onesto e quasi spietato che ha sulle loro vite fin da quando erano bambine.

Lo spettatore, fin dalla prima stagione, si domanda chi delle due sia davvero l’amica geniale ed è un interrogativo non banale, a cui forse non saremo mai in grado di dare una risposta certa, che ci permette di scavare a fondo nella psiche di due personaggi creati magistralmente da Elena Ferrante, due donne che nonostante le mille ombre si vogliono sinceramente bene.

Il racconto segue fedelmente le vicende narrate nei libri e gli attori sono convincenti: Alba Rohrwacher ha preso il posto di Margherita Mazzucco nell’interpretazione di Elena ed Irene Maiorino quello di Gaia Girace per Lila. Fabrizio Gifuni è Nino Sarratore e, infine, merita una menzione speciale uno straordinario Stefano Dionisi nei panni di Franco Mari.

Se tutto questo ancora non vi ha convinto a recuperare L’amica geniale, lasciatevi catturare dalla bellissima fotografia e dall’ambientazione storica tra Napoli e Torino.

a cura di
Arianna Spennacchio

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Arianna Spennacchio

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