Frank Carter & Sex Pistols, Editors, Bambole di Pezza – AMA Music Festival, Romano d’Ezzelino (VI) – 25 agosto 2024
I Sex Pistols insieme a Frank Carter scelgono l’AMA Music Festival come unica data italiana. Presenti anche gli Editors dopo la tappa al sud
Sì chiude così, dopo cinque giorni di musica, l’AMA Music Festival nella cornice del parco di Villa Ca’ Cornaro a Romano d’Ezzelino (VI). Noi eravamo presenti domenica 25 agosto, durante l’ultima giornata che ha visto protagonisti Sex Pistols, Editors e Babole di Pezza. l’AMA Music Festival è una manifestazione che dal 2016 ha saputo guadagnarsi, anno dopo anno, una posizione di tutto rispetto nel panorama italiano per quanto riguarda gli appuntamenti estivi dedicati alla musica di fama nazionale e internazionale.
Il festival ha come intento quello di portare la musica, in tutti i suoi generi possibili che conosciamo, senza distinzione: rock, rap, pop, indie, trap, post-punk, ska, alternative. Ma non è tutto. Il sito della manifestazione recita:
“Il festival nasce da un’idea. Partire dalla musica per portare sul palco concerti ed esperienze satellite che esaltano il territorio e rispettano il pianeta, per una sostenibilità ambientale e sociale […].”
Artisti assenti e “reclute” dell’ultimo minuto
Proprio quest’anno sarebbero dovuti essere ospiti i QOTSA che, con sommo dispiacere, si sono visti costretti ad annullare l’intero tour estivo europeo lo scorso giugno. Non sono però mancate le sorprese. A circa un mese dalla data sono stati annunciati sul palco Glen Matlock, Paul Cook e Steve Jones, membri originari dei Sex Pistols. Insieme a loro Frank Carter che ha ricoperto il ruolo del frontman al posto di John Lydon (Johnny Rotten). Frank Carter, voce per i Gallows, Pure Love e Frank Carter and the Rattlesnakes, che con il suo spirito ribelle ha portato un’energia prorompete sul palco dell’AMA Music Festival.
La data di domenica non ha registrato il sold out come invece successo durante la prima giornata del festival che ha visto salire sul palco Offspring e Buzzcocks. Tuttavia i fan accorsi per la reunion dei Sex Pistols si sono iniziati a intravedere già dall’apertura delle porte (ore 17.30 per i muniti di VIP Pack, ore 18.00 per tutti gli altri). Le transenne a quell’ora erano già occupate dai fan più devoti delle due band principali protagoniste della serata. Come tasselli di una scacchiera così si alternavano due scritte sulle magliette: “Sex Pistols” e “Editors”.
Tra gli opener i Mama.In.Inca
I primi a rompere il ghiaccio sul palco sono stati i Mama.In.Inca una band locale, trio indie rock con tre dischi all’attivo. Come dicevamo le t-shirt dei presenti erano un chiaro segnale che non fossero arrivati presto per ascoltare la band originaria di Cittadella. Ciononostante il supporto e il coinvolgimento non sono mancati. La band era visibilmente emozionata tanto che uno dei componenti ha tenuto a sottolineare quanto fossero onorati di calcare quel palco che, poche ore dopo, avrebbe accolto artisti che hanno fatto la storia della musica.
Bambole tutto pepe
Alle 19.00 è il turno della Bambole di Pezza, gruppo musicale milanese con formazione tutta al femminile. Il loro è un genere che potremmo definire italo pop punk. I loro testi sono visibilmente ispirati al movimento politico delle riot grrrl. Non sono nuove nel panorama italiano, hanno dischi in attivo dal 2002, con in mezzo momenti di pausa e nuove formazioni ma sempre capitanate da Morgana Blue, chitarrista e fondatrice che ha ideato il progetto.
I testi non lasciano spazio all’interpretazione, è chiaro che attraverso la musica si facciano promotrici di valori come l’uguaglianza di genere e la lotta contro la violenza. Messaggi che veicolano anche attraverso il look e il linguaggio non verbale. Sono grintose e irriverenti tanto da riuscire a coinvolgere parte del pubblico in un pogo.
Cleo (nome d’arte di Martina Ungarelli) è la voce principale della band ma è chiaro fin da subito che a loro non piace incasellarsi in un ruolo preciso. Non esiste infatti una front girl e ce lo ricorderanno svariate volte durante le loro esibizioni intercambiandosi ripetutamente l’una con l’altra. Quando Cleo non canta, suona la batteria lasciando spazio al microfono a Xina (Federica Rossi) o a Kaj (Caterina Dolci) che suona anche basso e chitarra.
Editors, da headliner a opener, ma solo nella forma
In perfetto orario, alle 20.30, salgono sul palco gli Editors, che dopo la tappa al sud italiana (di cui abbiamo parlato qui) sono pronti a conquistare anche il pubblico dell’AMA Festival.
Nonostante l’inserimento dei Sex Pistols nella line up, i ragazzi di Stafford non hanno subìto tagli alla loro scaletta, regalandoci un’ora e mezzo di emozioni.
Non sembrano esserci variazione a distanza di una settimana. La setlist è la medesima o almeno così sembra fino a quando, poco prima dell’encore, intonano Bricks and Mortar. Brano tratto dall’album In This Light And On This Evening, suonato quest’anno solo altre 5 volte (fonte setlist.it). Fatta eccezione per la canzone citata poc’anzi, forse riconosciuta da pochi, la serata procede alla grande con un pubblico molto presente che canta e si lascia trascinare dal sound indie rock della band. Tra i fan dei Sex Pistols, qualche volto piacevolmente colpito dall’esibizione degli Editors l’abbiamo individuato (c’era chi li stava ascoltando per la prima volta). Chi l’avrebbe mai detto!
Baci, plettri e considerazioni sul sound
Qualcuno tra il pubblico li percepisci leggermente stanchi, ma non per questo giù di tono, a noi non è sembrato. Tom vocalmente ineccepibile, si muove e balla leggiadro come una libellula da lato a lato del palco. Ringrazia più volte il pubblico e, nel buio che separata la fine di un brano dall’inizio del successivo, elargisce baci il cui schiocco è ben udibile al microfono. Russell non si risparmia neanche questa volta è generosamente dona ai fan i suoi plettri, sia usati che nuovi.
Qualche piccolo disturbo a livello di suono l’abbiamo notato anche questa volta. Il problema sono sempre i bassi, troppo carichi. A questo punto ci viene da pensare che non sia un discorso di acustica ma forse più di settaggio durante il sound-check. Ai tecnici del suono l’ardua sentenza.
Sappiamo benissimo che quando parte The Racing Rats ci stiamo per avvicinare verso la fine del concerto. Subito dopo, come da copione, la serata con gli Editors si chiude sulle note inconfondibili di Papillon. Un encore solo percepito e non annunciato poiché non vi sono state pause ne uscite degli artisti.
Gran finale
Il momento tanto atteso è infine arrivato. Alle 22.30 la folla li acclama a gran voce, sono loro, un pezzo di storia del punk rock inglese.
Si parte subito con Holidays in the Sun e si prosegue con i brani contenuti in Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols, unico album in studio dei Sex Pistols. L’ordine dei pezzi non segue quello delle tracce del disco, pietra miliare del punk. In poco tempo però ci accorgiamo che è la setlist del tour, senza variazioni, compresa la cover di No Fun degli Stooges.
Carter corre da una parte all’altra del palco, con l’asta del microfono sempre in mano, come una scheggia impazzita. È lui a infiammare il palco con una performance esplosiva insieme ai leggendari Sex Pistols che di energia ne hanno (ora) certamente meno ma non hanno assolutamente perso la grinta e la voglia di suonare. Difficile individuare un brano che primeggia su altri. Sicuramente tra i highlights citiamo God Save the Queen e Submission. Attimi memorabili poi quelli in cui Carter raggiunge per mezzo di un crowd surfing il centro della zona pit e continua a cantare lì mentre intorno a lui la folla si riorganizza in uno scatenato mosh pit.
Il concerto si chiude sulle note della celeberrima Anarchy in the U.K. Il carisma di Carter e l’irriverenza dei Sex Pistols hanno creato un’atmosfera elettrica. L’evento è stato uno dei momenti più memorabili del festival. L’AMA Music Festival si conferma ancora una volta una tappa imperdibile per gli amanti della musica.
a cura di
Illary Terenzi
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