“Mezzanotte”, il denaro che regola i rapporti interpersonali raccontato da Mao Dun
Scritto nel 1933, Mezzanotte è il romanzo più significativo dello scrittore realista cinese Mao Dun. Considerato uno dei principali esempi di realismo politico dal Partito Comunista Cinese, Mezzanotte è il primo romanzo moderno cinese. All’opera segue, nel 1981, il celebre film diretto da Sang Hu Midnight che enfatizza il desiderio di ritorno alla normalità dopo anni di lotta civile intergenerazionale
Mezzanotte è un lungo romanzo diventato affresco della società cinese in decenza dei primi anni del Novecento. Fedele all’ideologia marxista, Mao Dun regala al lettore un ritratto pessimistico della realtà coloniale della Shanghai degli anni Trenta. Romanzo ricco di centinaia di personaggi, è l’unico a proporre come soggetto narrativo principale il mercato e le sue straniere leggi finanziarie. In una società cosmopolita dove l’alta finanza, la speculazione e l’industria dell’intrattenimento dominano, i rapporti tra le parti sociali vengono spersonalizzati.
La rivoluzione industriale e il puro capitalismo speculativo rompo definitivamente l’etica che regolava i rapporti interpersonali prima dell’influenza occidentale nella cultura cinese. Il racconto si fa carico di una feroce critica verso l’introduzione e l’appropriazione del sistema macroeconomico occidentale che avvantaggia solo chi sceglie di assoggettarsi completamente al volere dei rappresentanti delle potenze occidentali a discapito di chi, invece, vorrebbe vivere secondo i propri valori.
L’inevitabile bancarotta economica
Il personaggio che funge da collante in tutto lo scheletro narrativo dell’opera è Wu Sunfu. Abile imprenditore dalle grandi ambizioni e potenzialità, il protagonista inizia la sua carriera lavorativa come uomo onesto e capitalista nazionalista. Dopo aver vissuto per anni all’estero e aver appreso le capacità di gestione aziendale statunitensi, decide di accrescere la sua piccola industria serica a Shanghai. Il suo sogno di fondare una realtà industriale puramente cinese si scontra però con la concorrenza spietata della produzione giapponese e straniera.
Nonostante le sue doti e il suo infallibile fiuto imprenditoriale, Wu Sunfu cede alle lusinghe del mercato azionario accettando i consigli del suo alter ego e nemico Zhao Botao. Stereotipo dello speculatore senza alcuna umanità o principio morale, l’uomo illude gli imprenditori come Wu Sunfu che, a sua volta, sono animati da un progetto politico di indipendenza della Cina dalle potenze straniere, con la promessa di guadagni facili.
Il tracollo economico e finanziario di Wu Sunfu è inevitabile, e tutti i tentativi disperati per salvare l’azienda da lui tanto intrapresi sono inutili. Non rimane per l’imprenditore che dichiarare la temuta bancarotta e perdere tutti i suoi averi.
“La pioggia si stava diradando e si era trasformata in una sostanza simile alla birra mentre il cielo si faceva sempre più grigio. Anche nel cuore Wu Sunfu sembrava gravare un pezzo di piombo. Gli interessi del mercato azionario come in un balletto si sollevano e abbassavano incessantemente e così la speranza non era ancora del tutto morta, ma dalla situazione che si era delineata negli ultimi due giorni, qualcuno aveva tutto l’interesse di far fuori quante teste possibile, questo era del tutto terribile“.
La crisi economica e morale della società cinese degli anni 30
In Mezzanotte, Mao Dun tratteggia con un forte realismo politico la vita di ogni ceto sociale appartenente alla Shanghai degli anni Trenta. Vista come il paradiso terrestre per i capitalisti stranieri e per la borghesia a loro alleata, la città diventa teatro di sopraffazione dei piccoli e grandi imprenditori nazionalisti, che, a loro volta, annientano ogni speranza di vita agiata ai contadini e agli operai poveri. Loro stessi tentano invano di non vacillare nella morsa dell’oppressione, talvolta dimostrandosi spietati e corrotti. Una società, quindi, piena di contraddizioni, dove l’unico valore reale, da tutti i personaggi perseguito, è il denaro.
In questo contesto caotico, il protagonista non riesce a gestire la propria impresa perché l’ambiente corrotto ed industriale della Cina di quegli anni non gli permette di mantenere vivi i propri ideali. Mao Dun si rivolge al lettore con parole cariche di astio verso le impersonali regole di mercato che vanno a mercificare non solo l’anima dell’essere umano, ma anche il fisico. Ad esempio, la vendita del proprio corpo diventa l’unico mezzo che le donne hanno per sfuggire ad una vita degenerata alla continua ricerca di denaro.
Il contrasto tra tradizione e modernità ha causato una rottura profonda nella società cinese della primi del Novecento, che, per Mao Dun, ha perso completamente la propria identità rifugiandosi nell’accumulo sfrenato di denaro e ricchezza. Del resto, lo stesso autore ha “perso ogni illusione sulle contraddizioni della vita umana” e sceglie di scrivere della realtà disincantata della Cina alle porte della Rivoluzione Comunista.
Un lungo racconto di affiliazione politica e sociale
Mezzanotte è senz’altro una pietra miliare nella storia della letteratura cinese moderna. Il romanzo dà prova della straordinaria abilità dell’autore nel saper rendere su carta l’atmosfera rarefatta e contraddittoria della Cina della prima metà del Novecento. La facilità di lettura del racconto non sminuisce la premura di Mao Dun nell’impostare una trama che sia quanto più possibile somigliante alla realtà da lui stesso vissuta, mentre la cura verso le descrizioni e i dettagli sono il catalizzatore delle idee politiche dello scrittore.
La modernità e la Rivoluzione Industriale sono il simbolo e la causa del degrado sociale per Mao Dun che viene ricordato e celebrato per il suo impegno rivoluzionario nella lotta al Capitalismo. La sua analisi accurata e turbolenta della crisi che attraversava la società cinese in quegli anni si ripercuote anche nella scelta del soprannome artistico Mao Dun, pseudonimo di Shen Yanbing che significa, per l’appunto, contraddizione.
a cura di
Elisa Manzini
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