Forrest Gump: una storia americana

Forrest Gump: una storia americana
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Dopo quasi trent’anni possiamo dirlo: Forrest Gump è uno dei grandi classici della cinematografia americana. Non a caso è stato inserito fra i 100 migliori film americani di sempre.

Attraverso le vicende di Forrest vediamo in rassegna trent’anni di storia. Un’epopea appassionante e senza età, un evergreen come Una poltrona per due a Natale. Il film è diretto da Robert Zemeckis che realizza il suo film più ambizioso (e forse anche il migliore). Come attore principale viene scelto Tom Hanks, reduce da un Oscar col precedente Philadelphia.

La vita è come una scatola di cioccolatini…non sai mai quello che ti capita

Forrest Gump

La storia (SPOILER)

Il film è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Winston Groom del 1986. E’ la storia di Forrest Gump, un ragazzo americano con un quoziente cognitivo appena inferiore alla media. Seduto su una panchina a una fermata di Savannah (Georgia) comincia a raccontare la sua storia.

Da piccolo viveva solo con la madre che lo inciterà a non darsi per vinto nella vita. Malgrado la direzione scolastica non voglia accettarlo, a causa del suo quoziente intellettivo, riesce a farlo ammettere nella scuola pubblica. Qui conoscerà la piccola Jenny (da grande interpretata da Robin Wright) con cui instaurerà un rapporto d’amore per tutta la vita.

Successivamente Forrest, nel tentativo di sfuggire ai bulli, scopre di avere un potenziale come corridore sportivo. Questo lo porterà a conseguire la laurea all’università dell’Alabama e ad arruolarsi successivamente nell’esercito.

“Non permettere mai a nessuno di dirti che è migliore di te, Forrest. Se Dio avesse deciso che fossimo tutti uguali avrebbe dato a tutti un apparecchio alle gambe.”

Madre di Forrest

Qui conoscerà due suoi grandi amici: Benjamin Buford Blue, detto Bubba, soldato afroamericano anch’esso affetto da un leggero ritardo mentale, e il Tenente Dan Taylor (l’attore Gary Sinise), che diventerà comandante del loro plotone in Vietnam.

In un’imboscata perde il suo amico Bubba ma salva la vita del Tenente. Questo atto eroico gli procurerà la Medal of Honor consegnata dal presidente Lyndon B. Johnson. Ma Forrest nel frattempo ha imparato a giocare a ping pong e diventa un campione rappresentando il suo paese in un incontro disputato in Cina.

Tenente Dan: Volevo vedere se mi reggo in piedi su una barca.

Forrest Gump: Ma lei non li ha i piedi tenente Dan!

Tenente Dan: Sì, questo lo so già.

Dopo il congedo, Forrest si ripropone di tener fede alla promessa fatta a Bubba prima di morire: comprare un peschereccio per la pesca dei gamberi. Coi soldi guadagnati grazie ai meriti sportivi Forrest acquista la barca e nomina come primo ufficiale proprio il Tenente Dan. Lo ha ritrovato nella disperazione, su una sedia a rotelle per la perdita degli arti inferiori e dedito all’alcool.

Insieme, malgrado i difficili inizi in mare, i due fanno una pesca miracolosa di gamberi in gran quantità. Questo episodio cambierà le sorti dei due rendendoli successivamente miliardari con l’acquisto di azioni della Apple (“me li fece investire in una specie di società di frutta”).

Come promesso, Forrest userà parte del patrimonio per donarla alla famiglia di Bubba. Nel frattempo ritorna alla sua casa natale dove si stabilisce. Qui ritrova Jenny, l’amore della sua vita. Trascorreranno una notte d’amore insieme, l’unica, prima che lei sparisca di nuovo. Al suo risveglio Forrest comincia una corsa che lo porterà dalla fine della strada fino all’Oceano Pacifico e poi indietro all’Oceano Atlantico. Dopo tre anni di corsa Forrest si ferma (“inizio a essere un po’ stanchino”) e riceve una lettera da Jenny.

Qui finisce il racconto sulla panchina. Forrest si reca da Jenny che le annuncia di aspettare un figlio da lui. Forrest è preoccupato che possa avere un deficit mentale ed ereditare alcuni suoi problemi, ma Jenny lo rassicura dicendo che sarà un bambino stupendo.

Nel frattempo decidono di sposarsi prima che Jenny muoia. Forrest che accudisce suo figlio e legge sulla tomba di Jenny i progressi che fanno insieme come famiglia. Il padre lo accompagna alla stessa fermata dove lui prendeva l’autobus da ragazzo. Il film termina con Forrest che porge al figlio il libro, Curioso come George, che sua madre gli leggeva. La piuma che apre la prima scena del film, caduta dal libro, si alza di nuovo volando nell’aria.

Notte degli Oscar

Il 27 marzo 1995, allo Shrine Auditorium di Los Angeles, durante la 67ma edizione della notte degli Oscar si trovano a competere due film di cui si parla molto. Uno è Pulp Fiction, considerata la summa dell’arte di Quentin Tarantino e l’altro è Forrest Gump. Il film di Zemeckis conquisterà gli Oscar come miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista e anche quelli per i migliori effetti speciali e per la miglior sceneggiatura non originale. Fu un vero trionfo che sancì la consacrazione di un film puramente spielberghiano con pregi e difetti dell’arte americana.

Prodigiosi effetti speciali

La sapienza del film, unita all’ambizione, è quella di narrare alcuni momenti epocali della storia americana, grazie alle vicende che scandiscono la vita di Forrest. Diventa un eroe del Vietnam e stringe la mano a tre presidenti: Kennedy, Johnson e Nixon. Assiste ai movimenti studenteschi e suggerisce le parole del testo Imagine a John Lennon.

Non solo, le scene degli incontri con Forrest sono un prodigio di effetti speciali per l’epoca. Ad esempio la scena col presidente Kennedy è ottenuta incastrando filmati vecchi e nuovi: la troupe, guidata da Don Burgess, ha dovuto girare le scene ricreando la stessa luce, lo stesso tipo di pellicola e le stesse sbavature tecniche. Per la prima volta Zemeckis dimostrò che anche il corso della Storia poteva essere modificato e re-inventato a proprio piacimento, grazie alle tecniche del cinema digitale.

Inoltre, gli eventi storici narrati sembrano un tutt’uno con la storia di Forrest ma, a volte, ne influenzano gli eventi. Fra le scene più belle vogliamo ricordare l’abbraccio di Jenny e Forrest durante la manifestazione pacifista al Lincoln Memorial Reflecting Pool in Washington D.C.

Momenti storici che si intersecano con la narrazione. Come l’incontro con Nixon e la sua conseguente scoperta di quello che sarà lo scandalo Watergate. O l’incontro con Elvis Presley quando da ragazzo Forrest è costretto ad usare dei sostegni meccanici. Le sue strane movenze saranno l’ispirazione per i movimenti pelvici del re del rock’n’roll.

Le polemiche

Il film ha da subito generato critiche di buona parte della critica e da un certa elitè, intellettuale e politica, di stampo liberale. L’accusa è che dietro il buonismo, la purezza del personaggio, il patriottismo presente, insomma l’impianto morale del film, si nasconda un veicolo per la destra conservatrice. Non solo, la rappresentazione della controcultura hippie viene demolita attraverso il personaggio di Jenny, persa dietro l’uso di stupefacenti e condannata a morire di AIDS nel finale.

Il messaggio

In realtà presenta diversi messaggi, nascosti dietro un apparente film per famiglie. La risposta l’ha data Quentin Tarantino la notte stessa degli Oscar del 1995. Tutti i giornalisti gli chiedevano dichiarazioni riguardo a quell’Oscar strappatogli da Zemeckis. Lui, in tutta tranquillità rispose:

“hanno fatto un sacco di polemiche sul fatto che Wow, Forrest Gump è l’opposto di Pulp Fiction e viceversa. Ma io non credo che ci sia questa differenza drastica. Se hai familiarità con il lavoro di Bob, in realtà scopri una quantità enorme di acido che attraversa il suo film.” 

La poetica sognante e positiva del film presenta un elemento esistenzialista molto profondo. Ognuno di noi è letteralmente e individualmente responsabile della creazione dell’umanità stessa. Forrest, con le sue azioni, contribuisce a cambiare il corso della storia. E qui interviene la scatola di cioccolatini del famoso dialogo.

Perché, in definitiva, il destino spesso cambia il corso di una storia collettiva. Solo il candore, l’innocenza di un uomo considerato inferiore come Forrest Gump potrà dare vita al vero sogno americano. Non è manipolabile dalla classe politica perché, in fondo, considerato non idoneo. E questa sua indole si rivela l’unica in grado di generare una speranza per una società migliore.

La colonna sonora

Non possiamo chiudere senza citare l’importanza della colonna sonora all’interno del film. Il tema principale è stato composto da Alan Silvestri, celebre compositore di numerosi film fra cui la serie dei film Avengers.

La colonna sonora contiene 34 brani che ripercorrono la storia della musica popolare in un periodo che va dal 1956 al 1980. Nella tracklist, strutturata su due cd, si spazia tra i grandi classici del rock di tutti i tempi, da Elvis Presley ai Jefferson Airplane, da Aretha Franklin a Bob Dylan e poi, ancora, Beach Boys, Mamas and Papas, The Supremes, Creedence Clearwater Revival, Simon & Garfunkel, The Doors e moltissimi altri.

Considerazioni finali

A trent’anni dall’uscita questo film si rivela così una presa di coscienza di un paese importante come gli Stati Uniti d’America. Un film che va rivalutato, tutt’altro che conservatore, piuttosto una critica verso chi ha portato il paese verso le derive trumpiane e il recupero del patriarcato come identità di un paese. Dietro la purezza di Forrest, che si prende realmente cura delle altre persone senza pensare alle conseguenze dei propri gesti, sta tutta l’importanza di questo film.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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