Penomeco fuori con il suo EP “[ Rorschach ] Part 1”

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Penomeco, rapper e cantautore sud-coreano, ha da poco pubblicato l’EP “[ Rorschach ] Part 1”. Contente sette tracce, anticipa la pubblicazione di una serie di EP.

Bio

Penomeco, pseudonimo di Jeong Dong-uk, è un rapper e cantautore sud coreano classe ‘92. Inizia a produrre musica e rilascia il suo primo album “Right There”, nel lontano ottobre del 2014. La sua carriera prende una svolta grazie allo show televisivo Mnet, di cui nel 2018 diviene il vincitore.

Dopo una serie di uscite ed esperienze musicali di vario genere esce il 19 aprile 2023 con “[ Rorschach ] Part 1”, l’EP in questione è l’inizio di una serie, che troverà la sua conclusione con appunto “[ Rorschach ] Part 2”, che ha data di uscita ancora da destinarsi. 

Andiamo ora ad esplorare quella che è la dimensione musicale che “[ Rorschach ] Part 1” di Penomeco riesce a creare. Data la breve durata dell’EP (21 minuti su 7 tracce), per addentrarci nelle sonorità hip-hop, rap e anche sperimentali che l’artista coreano ci regala, conviene affrontare il disco track by track.

BOYPABLO (2019)

“BOYPABLO” è un ottimo brano per aprire il disco, il suo ritmo incalzante setta perfettamente il mood che troveremo per la maggior parte della durata dell’EP. Un ritornello molto catchy e lo switch della base tra la seconda e la terza strofa rendono il brano poco noioso.

Unica nota di demerito per alcune rime della terza strofa, non a livello con il resto del brano, è data dalla ripetizione della parola “DNA” per sette volte di fila. Magari l’intento era quello di creare alcune barre catchy, ma sono risultate un po’ fastidiose.

RINDAMAN ft. Zico

Il disco procede con il primo featuring, ossia quello di Zico, appunto in “RINDAMAN”. Per i più ignoranti (come me) che non sanno cosa significhi la parola “Rindaman”, ecco una breve descrizione trovata su google: “Rindaman incarna l’archetipo di una persona forte e silenziosa. È un introverso generalmente pacato che si tiene per sé ed evita la folla”.

Non che questa definizione sia la chiave di volta per la comprensione del brano, ma ad ogni modo è importante per la lore dell’artista. 

Il brano è solido, e possiamo trovare ancora una volta un ritornello e strofe orecchiabili e piacevoli. A dare un brio in più vi è un piccolo outro di chitarra, che come per il brano precedente è il dettaglio che rende la canzone più interessante. Tra i due artisti c’è alchimia, sono sullo stesso livello e in sinergia lavorano per tenere alta l’asticella. 

PEW ft. Zico

Terzo brano, ed è ancora featuring con Zico. Questa volta però i due artisti non sono sullo stesso livello. Grandissima nota di merito per Zico, che riesce a stare sulla base in maniera impeccabile, sfoggiando diversi flow e utilizzando al meglio il bilinguismo tra coreano e inglese.

Si può tranquillamente dire che Zico eclissa Penomeco, ed allo stesso tempo a porta avanti il brano. Interessante l’intro del brano, che sembra richiamare molto il grime o la drill inglese, per poi cambiare improvvisamente e tornare nel mood affiliato a Penomeco.

Margiela ft. Paul Blanco

Con “Margiela”, non rimaniamo nello stesso mood delle altre canzoni, ed è con questo brano che avviene il primo cambio di atmosfera. Le sonorità evocano un clima più tranquillo e rilassato, anche se gli 808 ricchi e potenti ci ricordano da dove veniamo. Il tutto è ipersensibilizzato dall’intervento musicale di Paul Blanco, molto lirico ed angelico, che fornisce quel qualcosa in più ad un brano che fin ora appare come il più debole.

Bubble

Passiamo da un clima calmo alla follia più totale, con “Bubble”. Senza ombra di dubbio questo è il brano più sperimentale dell’EP. “Bubble” cerca di essere anti-pop e ci riesce perfettamente, il che lo rende un brano che sicuramente lascia il segno. Perciò se cercate una produzione non convenzionale, questo è il vostro brano. 

Around ft. Yonko

Continuano ad alternarsi climi musicali diametralmente opposti con “Around”, che ci riporta in terre di placida quiete. L’apporto di Yonko non fornisce nulla di speciale al brano, anzi, lo troviamo solo in una terza strofa un pochino debole, che non fa altro che far spiccare Penomeco ancora di più. L’artista in questa canzone aggiunge delle ottime linee liriche e ci trasporta nel suo mondo interiore.

Trust me

L’EP si conclude in maniera introspettiva. “Trust me” è di gran lunga il brano più personale del disco. Qui, Penomeco ci racconta una storia di promesse e disperazione, di amore e frustrazione.

Conclusioni

“[ Rorschach ] Part 1” alterna pezzi cattivi ad altri più dolci, creando questa sensazione di alti e bassi che pervade l’ascoltatore durante la fruizione dell’EP. Tale avvicendarsi di canzoni con mood diversi è anche ciò che rende questo disco estremamente versatile. Siamo di fronte ad un EP che può rispondere a più necessità, c’è la canzone d’amore, così come l’esercizio di stile da rappuso.


Tutto sommato “[ Rorschach ] Part 1” è un buon EP, è veloce, versatile e funzionale.

a cura di
Matteo Cantergiani

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