“Tredici canzoni urgenti”. L’ultima appassionata opera di Vinicio Capossela

“Tredici canzoni urgenti”. L’ultima appassionata opera di Vinicio Capossela
Condividi su

Uscito il 21 aprile “Tredici canzoni urgenti” è l’ultimo album di Vinicio Capossela. Scritto e registrato lo scorso anno, il nuovo lavoro è stato dettato dalla necessità di far rivivere l’umanità in un mondo senza controllo. Ricchezza di parole e di musica dove Capossella ritorna ad essere il gran cerimoniere

“Ho pensato che dovevo attraversare questo dolore collettivo. Da quando è scoppiata la pandemia stiamo sperimentando un senso di pericolo, una riformulazione della libertà e del rapporto con l’ambiente sociale e naturale. In realtà ci sono anche motivi personalissimi alla base di questi brani, ma i motivi non importano, importano le canzoni, che sono qui, si sono imposte”.

Vinicio Capossela

È da questa consapevolezza che nasce “Tredici Canzoni Urgenti“. L’artista che mette se stesso e la sua arte per raccontare il mondo di oggi. L’urgenza di salvaguardare scampoli di umanità in mezzo all’indifferenza della politica e di uno Stato sociale ripiegato in se stesso. Vinicio si mette il vestito buono e rovista fra le sue molteplici influenze conquistandoci come non accadeva da tempo.

Un lavoro che ha visto il contributo dei suoi ormai fedeli sodali come Alessandro “Asso” Stefana o Giancarlo Bianchetti, Vincenzo Vasi. E ancora Marc Ribot, Greg Cohen ma anche la preziosa presenza di Cesare Malfatti. Alcuni geni di scuola romagnola come Antonio Grammentieri e Franco Naddei.

Ogni canzone tratta argomenti che riguardano tutti noi. Non solo, ci sono riferimenti “alti” della letteratura, di scrittori che hanno scritto pagine di poesia universale. Ogni brano quindi è una ricchezza di intenzioni e sensazioni palpabili, di ode all’uomo vivo. Invitandovi all’ascolto di questa opera cerchiamo di addentrarci in questo mondo deliziosamente caposelliano.

Il bene rifugio

Da tempo sembra che la canzone d’autore abbia perso quella forza di aiutare alla riflessione. Con questo nuovo album Vinicio Capossela rappresenta un pò Diogene con la lanterna. Ci riporta all’illuminazione dei sentimenti contro l’imperante individualismo che ci sta lentamente logorando.”Il mondo è andato in folle. Sopra al soffitto sta cadendo il cielo“. Da qui nasce l’urgenza di raccontare attraverso le canzoni un recupero di virtù per l’umanità.

All you can eat

Un mondo in caduta libera dove gli equilibri sono ormai spezzati. L’illusione di benessere ha spinto l’uomo a consumare le risorse della terra in modo vertiginoso. “Non c’è più limite, puoi esagerare. Questa è la libertà, questa è la libertà”. L’illusione della convenienza e la libertà di consumare. Non ci sono regole e divieti. Nasce da qui l’urgenza etica, educativa, esistenziale, urgenza di un nuovo umanesimo egualitario, urgenza di verità oltre le mistificazioni correnti.

Dalla parte del torto

L’egemonia di un potere che non incarna ideali “né destra, né sinistra, solo potere d’acquisto” incarnazione del vuoto. Se il potere si riveste di giustizia e cerca di inglobarti, non resta che spostarsi dal lato opposto. Quello del torto, appunto. Da qui il brano “Dalla parte del torto” citazione tratta dall’Opera da tre Soldi di Bertold Brecht. Vede la partecipazione di “Don Antonio” Gramentieri alla produzione.

Staffette in bicicletta

“Su un muro di cemento lungo la pista ciclabile di Scandiano (Re) nella biciclettata del 25 aprile scorso ho visto dipinti una trentina di nomi di donne. Nomi che oggi non si usano più, soppiantati da altri, più alla moda.

Nomi che difficilmente avevano un onomastico, figli piuttosto dell’amore per la letteratura, l’opera e il teatro, nomi che da soli ci parlano di un’altra Italia, l’Italia della resistenza e del dopoguerra.

Sul muro era scritto: ‘omaggio alle staffette partigiane’. 

Il ruolo avuto dalle donne nella resistenza è fondamentale, e non abbastanza riconosciuto. Tra le azioni che hanno svolto c’è stata soprattutto quella di fare guerra alla guerra”

Vinicio Capossela

Ma l’urgenza richiede identità. “Prendere parte e da che parte stare”. Così “Staffetta in bicicletta” è il racconto di Vinicio col contributo prezioso di Mara Redeghieri. Cantante e leader di un gruppo storico come gli Ustmamò, Mara durante la sua carriera ha omaggiato sempre la resistenza. Qui l’unione con Vinicio si fa comunità, il racconto di quelle donne coraggiose che sfidavano la morte sulla bicicletta, portatrici di libertà come elemento essenziale.

Sul divano occidentale

“Tredici Canzoni Urgenti” è un disco corale, forse il più comunitario di Vinicio. Si perché nel “Sul divano occidentale” prendono parte alla festa Raiz (Almamegretta), Bunna (Africa Unite) e Sir Oliver Skardy (Pittura Freska). Amici di vecchia data di Vinicio, ora presenti anche loro per un’urgenza collettiva. La visione ironica del divano come fulcro di resistenza quando semmai è il simbolo dell’immobilismo sociale. Un brano sembra quasi ricordare l’approccio stilistico dei CCCP.

Ariosto Governatore

Le trame folk avvolgenti sono gli elementi eccellenti di “Ariosto Governatore” ispirato all’episodio di Ariosto sulla luna. Astolfo deve salire sulla Luna per recuperare il senno perso da Orlando per amore nel viaggio, viene accompagnato da San Giovanni. Ma perché la luna? Perché qui vengono raccolte tutte le cose perse dagli uomini sulla Terra, beni materiali ma soprattutto morali.

La crociata dei bambini

Non si può parlare di guerra, di futuro da salvaguardare senza citare l’innocenza dei bambini. “La crociata dei bambini” è forse uno dei brani più struggenti dell’album. Ispirata alla “Crociata dei ragazzi” di Brecht. Un gruppo di ragazzi attraversa un paese in guerra cercando di trovare ancora un briciolo di umanità in mezzo alla devastazione di anime.

La cattiva educazione

Pochi hanno cantato con coraggio e lucidità la triste piaga della donna sottomessa in un turbine di violenza domestica. Capossela, con il supporto di Margherita Vicario, danno voce a questa ingiustizia figlia di una cultura di predominio maschile. Un tratto di incivile barbarie diventata ormai consuetudine. Tutte queste sono manifestazioni di cattiva educazione. La speranza di una nuova coscienza e di un atto di civiltà che affranchi il destino di povere donne.

Minorità

Canzone nata dopo il concerto che Vinicio ha tenuto nel carcere di Volterra nel febbraio 2022. Una condizione umana dove l’uomo vede annientato il suo ruolo di uomo all’interno della società e relegato come reietto. Una condizione che raramente la società veicola verso un miglioramento.

Cha cha chaf della pozzanghera

Si riaprono le danze in questo cha cha cha coivolgente e festoso. Un invito alla leggerezza, a “sporcarsi nella pozzanghera”. A una condizione insomma di istinto libertario delle passioni sane rivitalizzate. Impossibile restare fermi

Il tempo dei regali

La vita come incontro di salvezza e come dono. Una preghiera laica di ringraziamento alla luce dell’arte di Vinicio Capossela. Un abbraccio ideale verso sentimenti condivisi. Anche questo un brano che accomuna spiriti erranti e meditabondi, illusi e disperati ma assetati di vita e amore.

Con i tasti che ci abbiamo

Una degna chiusura. Un brano nato da un episodio: i suoi nipoti avevano rovinato i tasti di un pianoforte e Vinicio ha provato a suonarlo lo stesso. Da qui la canzone. Un invito a guardare alla parte sincera di noi senza cedere aalle apsettative degli altri e di chi ci vuole “utili a qualcosa”.

Tredici Canzoni Urgenti” è un album che ci lascia sgomenti di quanto potenziale umano la musica possa far rivivere. Non disincanto ma azione di parole e note libere. Vinicio ci invita e ci prende per mano nel suo e nostro mondo ancora vivo e pieno di passione.

a cura di
Beppe Ardito

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE-Concerto Primo Maggio 2023 – “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”
LEGGI ANCHE-La Lucca Manga School al Comicon di Napoli
Condividi su

Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *