Oltre le sbarre “ce sta o Mar For”: la rieducazione in carcere è possibile?

Oltre le sbarre “ce sta o Mar For”: la rieducazione in carcere è possibile?
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Mare Fuori è la serie del regista Ivan Silvestrini, campione d’ascolti di Raiuno. La terza stagione si è conclusa il 22 marzo. La storia ambientata a Napoli in un istituto penitenziario minorile, ha riscosso un notevole successo tra il pubblico, facendolo appassionare alle storie dei singoli personaggi. Ma vediamo insieme i punti di forza e di debolezza di questa serie.

La trama

Mare Fuori è ambientata a Napoli in un carcere minorile, i protagonisti infatti sono minorenni o ragazzi fino all’età di 25 anni. Ognuno di loro è entrato in carcere per motivi differenti e porta con sé dei vissuti altrettanto diversi.

Ciro, Carmine, Edoardo, Naditza, Viola, sono solo alcuni dei nomi dei ragazzi che vivono nell’IPM e che devono scontare una condanna per reati commessi in un’età particolarmente difficile e complicata. Accanto a loro però, ci sono degli educatori e le guardie penitenziarie che li affiancano in questo percorso di vita molto complicato.

La vita all’interno dell’IPM

La vita all’interno dell’IPM in Mare Fuori non è facile, né per i ragazzi, né per gli educatori e tantomeno per le guardie penitenziarie. Ogni giorno sono alle prese con i problemi che possono sorgere in un penitenziario. Carmine, Chiattillo, Edoardo, Naditza, Viola, Pino, Cardiotrap, sono solo alcuni dei ragazzi che stanno scontando la pena nell’IPM.

Ogni ragazzo di Mare Fuori porta con sé dietro le sbarre il proprio vissuto e le proprie vicissitudini familiari, ma anche il desiderio di riscatto nei confronti di una società che non ha saputo gestire i problemi giovanili e di famiglie che, per certi versi, non sono state un punto di riferimento per questi ragazzi.

I protagonisti della serie
Filippo e Nadiza

C’è Naditza (Valentina Romani), una ragazza rom, instradata dalla sua famiglia a commettere crimini sin da piccola, non prospettandogli null’altra possibilità che quella di un matrimonio combinato e una vita fatta di sopravvivenza e piccoli furti. La ragazza ha però un talento nascosto, quello per la musica, che le farà scoprire sfumature di se stessa, che nemmeno lei sapeva di possedere.

Carmine

Carmine (Massimiliano Caiazzo): un ragazzo appartenente ad una famiglia mafiosa. Lui ha le idee ben chiare: non vuole fare parte del sistema mafioso, nonostante le insistenze della famiglia d’origine. Non ha la fama di essere un “uomo d’onore”, perché si rifiuta di impugnare la pistola e di sparare a comando ai “nemici” della sua famiglia. Viene soprannominato ” O piecoro”, in quanto considerato un ragazzo privo di coraggio, seppure ne abbia da vendere. La vita lo porterà a commettere un crimine, che lo condannerà a scontare la pena all’interno dell’IPM.

Edoardo

C’è Edoardo (Matteo Paolillo), figlio di una cameriera, che non ha molte possibilità economiche. Crede che la strada del crimine e la protezione di una famiglia mafiosa lo porteranno a diventare qualcuno nella vita e ad acquisire potere e rispetto. Alcuni eventi gli faranno capire che la via della strada non garantisce protezione né quel rispetto e successo che si era aspettato.

Filippo e Viola
Filippo

Filippo (Nicolas Maupas), denominato anche “Chiattillo“: un ragazzo di Milano che, trascinato dagli amici, uccide un suo compagno. Lui proviene da una famiglia benestante che l’ha sempre protetto e lo ha fatto vivere dentro un “castello di vetro”. Grazie all’amore di una ragazza e alla passione per la musica, capirà che la vita non è così facile, così come gliel’avevano prospettata.

Viola

C’è Viola (Serena De Ferrari), una ragazza apparentemente forte e invulnerabile, che però commette atti autolesionistici ed è finita nell’IPM per aver ucciso la sua migliore amica. Lei ha una passato molto difficile, fatto di trascuratezza familiare, abusi fisici e psicologici.

Uno dei punti forti della serie è sicuramente la caratterizzazione psicologica dei personaggi. Quasi in ogni puntata viene approfondita la storia di ciascuno di essi. Questo è uno dei motivi per cui il pubblico ha empatizzato e ha apprezzato questa serie.

Fiction e realtà

Se uno dei punti forti di Mare Fuori è la caratterizzazione psicologica, ci sono delle forti differenze con la realtà. All’interno di un penitenziario, seppur minorile, ci sono regole che vanno rispettate. Nel corso della serie vengono commessi alcuni reati, come il reato di evasione.

Senza fare spoiler, per chi ancora dovrà guardare la serie, alcuni personaggi evadono dall’IPM e per molte puntate nessuno li cerca. Nella realtà, un’azione del genere, avrebbe scatenato non solo la preoccupazione dei genitori, quanto una ricerca assidua da parte delle forze dell’ordine.

Punti che potevano essere analizzati meglio

All’interno dell’IPM non è presente alcuna figura psicologica. Ci sono gli educatori che si occupano della rieducazione dei ragazzi, tramite delle attività ludiche, lavorative, ma non viene mai fatto vedere come si svolge un colloquio psicologico con gli operatori penitenziari. La realtà carceraria è molto difficile da sopportare, specialmente per ragazzi in via di crescita.

Nella realtà difatti, c’è il servizio dei Nuovi Giunti, che si occupa di fare il primo colloquio psicologico con i detenuti appena arrivati in carcere, e un’ equipe composta da esperti completamente dedicata all’osservazione e al trattamento dei detenuti.

Il personaggio di Viola ha dei chiari problemi psicologici, ma nessuno fa nulla per aiutarla. Il suo posto non dovrebbe essere all’interno dell’istituto, ma in una struttura psichiatrica.

Per quanto riguarda i ragazzi e le ragazze, nel corso della serie sono lasciati liberi di avere contatti tra di loro: nella realtà questo eccessivo contatto non sarebbe possibile.

La colonna sonora

La colonna sonora di Mare Fuori, composta da Stefano Lentini è senza dubbio uno dei punti forti della serie. Lentini grazie ai suoi brani dà maggiore valore alle scene e all’interpretazione dei personaggi. Il compositore è conosciuto per aver collaborato alla colonna sonora di The Grandmaster, candidato a due premi Oscar. Ha inoltre composto la colonna sonora de La porta rossa, Studio Battaglia e tra le altre anche quella di Braccialetti Rossi.

Ve la consigliamo?

Mare Fuori è una serie che parla di un tema molto delicato anche se, seppur con delle buone intenzioni di fondo, pecca di discrepanze con alcuni fatti che accadono nella realtà. Le prime stagioni sono sicuramente fatte meglio, la terza vi lascerà un tantino perplessi.

a cura di
Maria Raffaella Primerano

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