Mi è sembrato di sentire un rumore, rumore! Il Roma Pride 2022

Mi è sembrato di sentire un rumore, rumore! Il Roma Pride 2022
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Roma Pride 2022, una capitale inondata di colore, allegria e voci determinate

Ieri la città metropolitana di Roma è stata teatro di una rumorosa manifestazione, tornata a colorare le strade dopo un lungo stop. Dopo due anni in cui la pandemia ha reso impossibile la marcia, il Pride è tornato a celebrare l’orgoglio queer in una vera festa per le principali vie del centro.

Tra le 16:30 e le 17:00 lo sfavillante corteo ha lasciato Piazza della Repubblica per iniziare il percorso. Dipinte con i colori dell’arcobaleno via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo e Piazza Venezia.

In testa alla folla, Roberto Gualtieri che, come promesso, ha deciso di marciare a sostegno alla causa. Il Primo cittadino partecipa simboleggiando l’impegno che il comune di Roma assume per la lotta ai diritti della comunità LGBTQIA+. Al fianco del sindaco, una elettrizzata Elodie è pronta a far ballare la folla dal suo carro che la ritrae letteralmente come una stella.

Migliaia di cittadini hanno sfilato tra i 21 carri allegorici ricchi di musica, colore e volti colmi di gioia. L’orgoglio di essere sé stessi e nel vedere un’Italia che crede nell’uguaglianza e pretende parità di diritti e stop alle discriminazioni.

«Siamo cittadini, cittadine e cittadin* come tutt*, non dovremmo essere qui a richiedere dei diritti che ci spettano»

Dai carri si diffondono le urla di quella comunità che, oppressa da secoli, è ancora costretta a supplicare una politica assente e opposta.
«L’Italia è al 33° posto fra i paesi europei per i diritti LGBTQIA+ e al 1° posto per le vittime di transfobia»
raccontavano pochi giorni fa le drag queen Karma B alla puntata del 10 giugno di Propaganda Live. Numeri che fanno riflettere su quanto bisogno di rumore sia ancora necessario fare.

Roma Pride 2022

La manifestazione termina in Piazza Venezia dove il fiume di queer e alleati si ritrova per parlare e confrontarsi sulle ragioni di questo Pride. Riusciamo a salutare l’organizzatore del corteo di quest’anno, Mario Colamarino, il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. È sfinito, ma con occhi fieri ci racconta di essere davvero soddisfatto del risultato ottenuto e dell’adesione riscossa. Ci chiede «Vi siete divertiti?» e la nostra risposta non può che essere sì.

Ci siamo divertiti perché il Gay Pride non è solo un corteo politico, è un momento di condivisione. È un ritrovo per la comunità, è un giorno dedicato all’amore libero e ad essere sé stessi. È una safe zone all’interno di un Paese ancora ostile alla diversità.
Proprio come ci prometteva Elodie due giorni fa i capitolini hanno manifestato festeggiando per celebrare l’orgoglio queer e i traguardi conquistati e quelli ancora da conquistare.

a cura di
Enzo Celani

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Enzo Celani

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