La difesa territoriale ucraina

La difesa territoriale ucraina
Condividi su

Molto spesso ci si chiede se l’Ucraina sia in grado di affrontare questa guerra da sola. Vale la pena chiedersi, però, quale sia il suo grado di difesa e quale sia la sua politica di difesa.

I precedenti

Durante la Guerra del 2014, il ministro ad interim ucraino Oleksandr Turčynov emise una ordinanza per la creazione di un numero iniziale di 7 battaglioni di volontari per aiutare le forze regolari nei combattimenti nella provincia del Donbass. Ci furono tre fasi di reclutamento di questi volontari e nel settembre del 2014 il numero complessivo di effettivi fu 7000. Nel novembre dello stesso anno, vennero integrati come battaglioni di fanteria motorizzati nelle attuali forze terrestri ucraine. Il sentimento popolare nei confronti di questi soggetti, prima semplici civili, ebbe il suo culmine nelle successive elezioni parlamentari, con le quali molti di loro vennero eletti al parlamento Ucraino. Con lo scoppiare della guerra contro la Russia, vennero reintrodotti, inizialmente con compiti di pattuglia locale, chiaramente differenziati in base alla zona di appartenenza.

La situazione odierna

Ma adesso, perfino volontari di difesa territoriale della zona di kharkiv sono stati chiamati al fronte. Si inizia a sentire il bisogno di uomini in prima linea, e tutti gli effettivi si stanno spostando, anche in risposta alla “ritirata” dei russi da ovest verso est. In questi giorni c’è molto movimento, molta incertezza, e qui si aspetta la prossima mossa di Putin con ansia. Lo reputano, giustamente forse, capace di tutto. Complessivamente, si stima che 100.000 mila volontari ora siano coinvolti in compiti di milizia armata.

La situazione a Leopoli

Per quanto ho potuto vedere a Leopoli, ci si occupa sostanzialmente di pattugliare zone sensibili. Gli uomini, armati, verificano le identità di sospetti e possono obbligarti a mostrare e consegnare il telefono per controlli di sicurezza. Per gli occhi di un Italiano, per i miei, appare quantomeno strano che un soggetto fino a qualche settimana fa civile, ora impugni un AK-47 intimandomi di consegnarli il passaporto e il cellulare.

Ultimi aggiornamenti

Oggi sono stato all’inaugurazione del Centro per il supporto della nuova 125esima brigata di difesa territoriale. A parlare, era il parlamentare Rostyslav Tistyk, che ha ribadito l’importanza di ricevere donazioni per equipaggiare al meglio le truppe. Queste donazioni saranno veicolate attraverso sistemi trasparenti per permettere la verifica del corretto uso degli stessi. Ha spiegato perché, nonostante la guerra si combatta più a est, è fondamentale avere truppe dislocate in ogni regione:

Tutte le unità, ognuno è importante, perché il nostro nemico è imprevedibile, per questo bisogna diffondere e spargere truppe il più possibile nel territorio.

Tistyk ha anche commentato le immagini raccapriccianti che giungono dalle città limitrofe a Kiev:

Sono giovane, non ho mai visto da nessuna parte questa inumanità, né in film né in video. Ma avremo vendetta per ogni anima persa, e ogni stivale russo abbandonerà la nostra terra.

La paura del post guerra

Si paventa anche il quesito del post guerra. Tutte queste armi difficilmente saranno riottenute senza sforzi dal governo, non sembra ci sia un vero e proprio piano strutturato per questo scopo. Si rischia di lasciare decine di migliaia di civili armati, in un paese devastato da decadi di instabilità sparsi per tutto il territorio. Sono anche queste domande alle quali bisognerebbe dare una risposta.

a cura di
Giacomo Minelli

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Irama annuncia le date estive
LEGGI ANCHE – Hans Zimmer – Mediolanum Forum – 30 marzo 2022
Condividi su

Giacomo Minelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *