Il Potere del Cane: un western con Cumberbatch diverso dal solito

Il Potere del Cane: un western con Cumberbatch diverso dal solito
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Il Potere del Cane è il nuovo film con protagonista Benedict Cumberbatch. Il titolo originario della pellicola è “The Power of the Dog” ed è l’adattamento cinematografico del omonimo romanzo di Thomas Savage. La pellicola è ora visionabile su Netflix.

Presentato alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la regista (Jane Campion) è stata premiata con con il Leone d’argento. Nel “Il potere del cane” oltre al talentuoso Benedict Cumberbatch, compaiono: Kirsten Dunst e Jesse Plemons. Tutti attori che in questo film hanno una performance davvero all’altezza delle aspettative

Ma di cosa parla questo film?

La trama

Ci troviamo nel Montana agli inizii del ‘900. Il nostro protagonista, interpretato da Benedict Cumberbatch, è il rozzo, sporco, omofobo, misogino ranchero Phil Burbank.

Figlio di una famiglia molto ricca, Phil gestisce un enorme ranch insieme a suo fratello George (interpretato da Jesse Plemons), che è di fatti il suo opposto. Infatti George ci viene da subito presentato come un uomo timido e buono.
Inizialmente il film sembra il classico wester, ma ci racconta una vicenda familiare e di rapporti che con l’andare del tempo si deteriorano sempre di più.

L’inizio di questo deterioramento avviene quando George si innamora e sposa la povera padrona di una locanda, la bella Rose (interpretata da Kirsten Dunst). Vedova, Rose deve anche badare al figlio adolescente, un ragazzo molto buono e sensibile, che subito viene preso di mira da Phil.

Da questo momento in poi i rapporto tra i fratelli si inaspriscono ancora di più, essendo Phil estremamente contrario al matrimonio.

Non vorrei dirvi altro sulla trama, se volete saperne di più basta vedere il film su Netflix.

Un film con potenziale ma poco sfruttato

Nel “Il Potere del cane” più che la trama quello che tiene davvero incollato lo spettatore allo schermo sono le meravigliose ambientazioni.
Vediamo, per tutto il film, questi splendidi spazi sconfinati, tipici del genere western, ed è un piacere rivederli riproposti nel film della Campion.

Questo film, sicuramente, prende spunto da pellicole, meglio riuscite, come “I Fratelli Sisters” (The Sisters Brothers) di Jacques Audiard. Soprattutto per la dinamica amore/odio tra i due fratelli. A differenza del film di Audiard, questo film per quanto sia molto piacevole e con delle ambientazioni magnifiche, manca forse di un tocco di originalità.

“Il potere del cane” non si sbilancia, né in positivo né in negativo. La potenza di questo film risiede tutto nel lato visivo, è un’opera che parla per immagini. Basa tutto su questo, ovviamente è un piacere vedere un film dove la regista non ti imbocca per farti capire la trama.
Questa pellicola vive di un eccessivo estetismo.

Ve lo consiglio?

Io vi consiglio di vedere “Il potere del cane”.
Ha alcuni difetti, uno tra questi la scelta sbagliata per l’attore protagonista. Benedict Cumberbatch, per quanto sia un attore davvero di talento, qui non riesce a essere credibile nel ruolo del rozzo e crudele mandriano. Non per mancanza di talento, il ruolo non è adatto a lui.

Nonostante i difetti che ho citato rimane un film molto piacevole, che si prende i suoi tempi e che ci vuole mostrare un pezzo di “vera America” quella più selvaggia e sconfinata. Dove tutto sembra essere possibile.
Il finale è molto bello perché si scopre il significato del titolo.
A mio avviso non rimarrete delusi.

a cura di
Angelica Donini

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Angelica Donini

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