Tick, Tick…BOOM!: il musical di Lin-Manuel Miranda che racconta il genio di Jonathan Larson
È approdato su Netflix lo scorso 19 novembre il primo film di Lin-Manuel Miranda, Tick, Tick…BOOM!, che racconta la storia del giovane e talentuoso compositore Jonathan Larson.
Lo ammetto, non è stato semplice scrivere la recensione di questo musical. Non certo perché si tratti di una pellicola particolarmente complessa o di pessima fattura. Niente affatto.
La difficoltà maggiore ha riguardato meramente la sfera emotiva. Tick, Tick…BOOM!, che segna l’esordio alla regia dell’attore e cantante statunitense Lin-Manuel Miranda, è infatti capace di prendere lo spettatore e di gettarlo in una centrifuga di emozioni dalla quale poi ne esce devastato.
È esattamente ciò che è successo al sottoscritto. Mi sono approcciato alla visione senza troppe aspettative, e ne sono riemerso piacevolmente sorpreso e col volto solcato dalle lacrime. Andiamo con ordine.
Di cosa parla Tick, Tick…BOOM!
Protagonista della storia è Jonathan Larson, interpretato da uno straordinario Andrew Garfield. Giovane e brillante, Jon è stato uno dei più talentuosi compositori teatrali degli anni ’90, capace di cambiare l’idea stessa di musical, grazie a progetti come Rent, andato in scena per ben 12 anni a Broadway, e proprio quel Tick, Tick…BOOM! che dà il titolo al film.
La storia raccontata da Miranda si focalizza, però, sulla lunga e faticosa realizzazione del musical Superbia, il primo lavoro a cui Larson ha dedicato ben otto anni della sua vita.
Tra sfibranti giornate di lavoro al diner ed estenuanti ricerche di fondi e musicisti, Jonathan cerca di concludere al meglio la sua creatura per presentarla ai più importanti produttori di una New York esigente e spietata, ma anche fredda e malinconica, falcidiata dalla diffusione dell’epidemia di Aids.
Lin-Manuel Miranda mette in scena la vita intensa e luminosa di Jonathan, interrotta da una morte prematura avvenuta all’età di trentacinque anni, come apostrofato a inizio film.
“Questa è la storia di Jonathan Larson. Prima dei Tony Awards, prima del Premio Pulitzer. Prima che lo perdessimo. Tutto quello che vedrete è vero!”
Sogni e paure
Lo sceneggiatore Steven Levenson e lo stesso Lin-Manuel Miranda mettono in scena con passione e vivacità la vita di questo brillante ma tormentato genio. Jonathan Larson era un ragazzo di grande talento, un sognatore, ma anche una persona costantemente minacciata dalle proprie insicurezze.
Regista e sceneggiatore riescono meravigliosamente a portare sullo schermo la forza ma anche la fragilità di Jon, permettendo così al pubblico di calarsi con estrema facilità nei suoi panni. Le sue paure sono le nostre paure. I suoi dubbi sono anche i nostri. Cosa farò della mia vita? Riuscirò a realizzarmi? Posso ancora permettermi di sognare?
Una delle tematiche centrali della pellicola è proprio il tempo. Quel lento ma inesorabile ticchettio che scandisce le nostre vite e ne marca le azioni. Un ticchettio asfissiante che non lascia scampo, che mette con le spalle al muro, ponendoci una semplice ma essenziale domanda: come vogliamo usare il nostro tempo?
Il prezzo dei sogni
Jon vede davanti a sé il traguardo dei trent’anni. Un’età che sancisce in modo definitivo la fine della sua giovinezza, e si chiede se sognare abbia ancora un senso. Ha impiegato gli ultimi otto anni della sua vita a scrivere un musical che potrebbe non andare mai in scena. Potrebbe aver dedicato la sua intera gioventù a un sogno, destinato a rimanere tale.
Paura ed insicurezza. Fallimento ed accettazione. Sono aspetti e momenti cruciali della vita di ciascuno di noi. Jonathan lo sa e combatte con tutto sé stesso per tenersi stretto quel sogno che ha nutrito per così tanto tempo il suo spirito, mantenendolo vivo. A che prezzo però?
Jon diviene cieco e sordo davanti ai bisogni di chi gli sta accanto: trascura le esigenze della ragazza Susan (Alexandra Shipp), e non ascolta quelle del suo amico Michael (Robin de Jesus). Amore e amicizia vengono oscurati da sogni ed ambizioni.
Garfield in formato Award
Andrew Garfield riesce magnificamente a restituire la fragilità emotiva di Jon e la sua tenacia, attraverso un’interpretazione maiuscola che lo pone in seria corsa per l’imminente Award Season.
La prova dell’attore britannico è profonda e struggente, potente e sincera. Una performance in grado di mettere d’accordo pubblico e critica, riempiendo gli occhi e il cuore.
Personalmente sono entusiasta di aver ritrovato Andrew Garfield in una forma così smagliante. Reduce da qualche prova non ottimale, con Tick, Tick…BOOM! torna a convincere ed emozionare, così come aveva fatto in Hacksaw Ridge di Mel Gibson (ottenendo la sua prima candidatura all’Oscar) e in Silence di Martin Scorsese.
Ve lo consigliamo?
Se amate i musical e i biopic, questo è senz’altro il film che fa per voi. Misurato nella regia e frizzante nella scrittura, Tick, Tick…BOOM! ha tutte le carte in regola per diventare uno dei vostri film del cuore. Un solo ma importante avvertimento: preparate i fazzoletti!
a cura di
Alessandro Michelozzi
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