Drusilla Foer inaugura il festival Tensioni a Rovigo

Drusilla Foer inaugura il festival Tensioni a Rovigo
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Drusilla Foer sale sul palco del Tensioni Festival a Rovigo, e lo fa in modo scintillante, ed è impossibile non rimanere incantati da questa donna.

È difficile raccontare quello che è andato in scena ieri sera, un po’ perché più che uno spettacolo è stato una chiacchierata con il pubblico e un po’ perché la Dama ha toccato molti temi. Riassumerli, senza perdere quel tocco di magia e ironia, è davvero difficile.

Drusilla ci accompagna con la sua voce e i suoi aneddoti inframezzati da alcuni brani che canta con passione, menzione d’onore per l’interpretazione di I Will Survive che commuove più di qualcuno tra il pubblico.

Un’ora e mezza di argomenti sparsi ma uniti, alla fine, da quello che è il filo conduttore del festival, ovvero la geografia delle relazioni e allora eccolo il viaggio nell’animo umano e nelle sue fragilità.

La vergogna

La vergogna, temine usato più volte nel corso della serata, è un tema piuttosto sentito dalla Foer che infatti ha deciso di intitolare il suo nuovo libro in uscita per Mondadori Tu non conosci la vergogna. La mia vita eleganzissima.

Titolo, ci spiega, suggeritole da una frase che la nonna le disse anni fa:

Tu non conosci la vergogna. Piuttosto incazzati ma non vergognarti mai di te stessa. La vergogna è una cosa schifosa come il razzismo e la stupidità. Pudore semmai, il pudore è più carino. Più profumato. Con più luce.

Il dolore

Il dolore visto come, a volte, invenzione emotiva; una gabbia che ci si costruisce da soli pensando di non meritare la gioia e l’amore. Il bisogno quindi di uscire da noi stessi per poterci vedere da altre angolazioni, senza paura di poter cambiare le nostre convinzioni.

Il viaggio

La concezione del viaggio va oltre il senso classico del termine. Non si tratta solo di partire per cambiare punto di vista o ampliare i proprio orizzonti; quello di cui si parla è un viaggio emotivo. L’importanza di avvicinarsi emotivamente alle persone, di fare un passo in più per poterle raggiungere, per poterle capire e non lasciarle sole.

L’educazione

Insegnare ai genitori a relazionarsi in modo sano coi propri figli, senza portarli a pensare che sia normale dare della “puttana” ad una donna o del “frocio” ad un omosessuale. Insegnare ai figli a crearsi delle opinioni e non dei pregiudizi per costruire delle generazioni future decisamente migliori di quelle attuali.

Drusilla ha la capacità di trattare temi importanti, e a volte dolorosi, facendo comunque sorridere il pubblico e portandolo su una sorta di montagna russa emotiva. Una serata che avrebbe meritato qualche decina di minuti in più, e forse maggior alchimia tra lei ed il presentatore, ma che, comunque, fa uscire gli spettatori decisamente soddisfatti come dimostrano gli infiniti applausi avuti in scena.

a cura di
Anna Bechis
foto di
Enrico Dal Boni

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Anna Bechis

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