Adelasia: “Le mie canzoni fanno acqua da tutte le parti”

Adelasia: “Le mie canzoni fanno acqua da tutte le parti”
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Adelasia è una giovanissima cantautrice toscana, figlia di artisti, la musica è stata il suo modo di incanalare una vena creativa che per tanto tempo non riusciva ad esprimere.

Dopo il trasferimento a Roma si dedica allo studio della chitarra ed inizia a scrivere le prime canzoni per esprimere ciò che fa fatica a comunicare: la fine di un sentimento, l’annuncio di un addio, la descrizione di un malessere. 

Sempre più incuriosita dalla scrittura decide di iniziare a studiare la voci e inizia a prendere lezioni di canto. Nel 2019 dall’incontro con Sbaglio Dischi nasce il suo progetto solista che porta alla pubblicazione di diversi singoli fino all’ultimo, uscito a fine maggio, Acqua.

L’abbiamo intervistata ed ecco cosa ci ha raccontato.

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Ciao Adelasia, grazie mille per aver accettato l’intervista. Partiamo dalle basi, il tuo nome. Da dove arriva, e in che modo identifica il progetto?

Ciao, grazie a voi. Mi sono appena fatta mandare da mio padre delle foto di mia nonna, è a lei che devo il mio nome, ma non l’ho mai conosciuta. In queste foto guida una 600 ridipinta a strisce bianche e nere ed è vestita con un completo di maglia a righe colorate e ha un paio di occhiali da sole enormi. Era una donna molto originale, estrosa, coraggiosa, emancipata e libera, da quello che mi racconta mio padre. Era una tipa fuori dalle righe, fiera e felice di esserlo. Sono tutti aggettivi che vorrei ritrovare nel mio progetto, come nella mia personalità. Il mio nome mi ha insegnato che essere diversi può essere un vantaggio, un punto di forza.

Acqua e Controcorrente (come anche Umido) son tutti titoli che rimandano a un universo marino, acquatico. Sbagliamo? Hai voglia di trovarci una manciata di quadri o illustrazioni che in qualche modo ben si adattano al tuo immaginario?

Sorrido. No non sbagliate, è esattamente così, ma è successo senza che ne accorgessi. “Le mie canzoni fanno acqua da tutte le parti”, mi piace dire così. Dopo essermi resa conto che in qualsiasi cosa scrivessi inserivo temi acquatici, ho riflettuto e la risposta che mi do è che ho da sempre tanta paura del mare, perché non so nuotare bene e perché non so cosa contenga, mi fa paura l’idea che nel mare ci siano i pesci e io non li veda, mi fa paura che sia così profondo e così esteso, che non ci siano punti di riferimento. Forse inconsciamente questa paura ha significati più profondi che ancora non ho compreso ed è per questo che influenza così tanto la mia scrittura.

In definitiva, di cosa parla Acqua?

È una canzone serena, tranquilla. Parla di quando ti lascia alle spalle qualcosa di bello che hai vissuto e quel qualcosa si trasforma in un ricordo, in immagini, odori, rumori. Piano piano sfumano nella tua memoria e tu ti abbandoni a quei ricordi sfumati senza tristezza, anzi con la convinzione che ci saranno tanti altri momenti altrettanto belli nella tua vita. Quindi è una canzone ossimorica, come una allegra malinconia.

Quali sono le tue influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?

Mi piace molto l’indie folk, mi piacciono le belle melodie delle canzoni dei Big thief, di Aldous Harding, dei Bon Iver. Ma ho anche un animo pop, estremamente pop, ascolto tanto la radio e sicuramente questo ha influenzato la mia musica. Ma chi mi ha influenzato più di tutti forse, tra gli artisti che non ho mai citato, è Jack Johnson per il quale ho un debole dalle scuole medie (quando dico un debole intendo UN DEBOLE).

Esiste una scena musicale a Lucca? Chi ne fa parte?

Esistono molti ragazzi che fanno musica che sono di Lucca, per citarne alcuni Cecilia, Ciulla, Gionata ma ci sono poche opportunità per esibirsi e soprattutto manca un po’ il substrato di una scena musicale cioè i producer, le sale prove, i tecnici, i musicisti, questo è normale perchè è una città piccola ma è un peccato perché ci costringe a cercare altrove e quindi tutti i ragazzi che ho citato prima (potrei sbagliarmi) non vivono più a Lucca ma stanno portando avanti il loro progetto in altre città, più grandi e che offrono più possibilità, proprio come sto facendo io.

E adesso? Prossimi passi per il futuro?

Scrivere nell’attesa che esca il mio primo disco che è pronto, e che non vedo l’ora di farvi ascoltare.<3

a cura di
Giulia Perna

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Giulia Perna

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