“Chi è Robbie Williams? Un narcisista. Una faccia da schiaffi. Un coglione spocchioso.” Questa la descrizione che l’artista fa di se stesso in Better Man, biopic sulla sua vita presentato in anteprima mondiale il 6 Dicembre 2024 a Roma e che arriverà nella sale il 1 Gennaio 2025.
Robbie Williams in Better Man (Robert per non utilizzare il suo nome d’arte) si mette a nudo descrivendosi in negativo, quasi a esorcizzare un modo di essere visto dagli altri che inevitabilmente gli entra nelle vene. Non è questo il punto però: il punto è come si vede lui.
Signori e Signore ecco a voi una scimmia in computer grafica autoironica, talentuosa, ambiziosa e fragile, animale da palcoscenico dal “diamo a loro ciò che vogliono vedere”. Ma questa esistenza fatta di apparenza, che cristallizza nel tempo l’essere, a che cosa lo porta? Ce lo racconta Robert, tramite le sue canzoni che scandiscono il tempo, e ce lo racconta Michael Gracey (The Greatest Showman) tramite il suo magistrale lavoro di regia.
Siamo abituati a conoscere le celebrità come uno strumento per farci divertire, sognare, stare bene ed essere felici.
Ma le celebrità come stanno? Robert è il protagonista, alter ego di Robbie dietro le quinte degli show e della vita privata. Vive con la madre, gran lavoratrice; il padre, un uomo la cui ambizione più grande è essere “qualcuno per gli altri” e un intrattenitore che zittisce la sua inettitudine nell’alcolismo; l’amatissima nonna, sua fan numero uno e anche paladina del “è ciò che c’è nel cuore che conta, devi essere visto da te stesso prima che dagli altri”.
My Way, gli inizi
L’ambizione di Robert si alimenta del desiderio di attirare l’attenzione del padre e lo strumento utilizzato sin da bambino è il canto e il ballo essendo lui a suo dire “un intrattenitore”. Caro a Robert il momento in cui entrambi performano davanti alla televisione My Way di Sinatra, con coreografia e pettinata porta fortuna iniziale.
“O hai quella cosa o non sei nessuno”: la determinazione, mischiata al talento che Robert dimostra, lo porta a bussare all’occasione giusta: la formazione del gruppo pop Take That, occasione che segna l’inizio della sua ascesa: è qui che diventa Robbie.
Rock, DJ
La scena da musical irradiata da Rock, DJ ballata e cantata per le strade di Regent Street a Londra, pone l’attenzione al futuro. La canzone è sua, è Robbie la star, ma racconta un periodo della sua vita dove non lo era affatto: era la pecora nera, un ragazzo di provincia a cui nessuno avrebbe dato la possibilità di emergere.
Robert riappare, ed è il ragazzino che veniva scelto per ultimo a calcio, quello inadeguato del gruppo ma anche colui che non si perdeva mai d’animo e traeva forza e determinazione da questo esilio forzato.
Robbie Williams viene allontanato dal gruppo, perchè incapace di rimanere sullo sfondo, e diventa così ciò che sarebbe destinato ad essere: un grandissimo showman solista.
She’s the One
Durante un capodanno senza un business plan, Robbie incontra l’amore della sua vita, Nicole Appleton del gruppo musicale All Saints: ballano e si innamorano sulle note di She’s the One, percorrendo in quei brevi minuti a velocità aumentata il futuro che li attende. Robbie non imparerà ad amarsi per amare lei, e lei rinuncerà ad amare lui per amor proprio.
E’ straziante vedere un Robbie incapace di conoscersi e brancolante nel buio, ormai assorbito dal vortice incontrollabile di dipendenza da sostanze. Molto educativa la parte dove Nicole non può e non vuole distruggere sè stessa, nell’onere di prendersi carico di un essere umano che non ha ancora imparato ad amarsi.
Angels
Il colpo più duro in Better Man è sferrato quando muore la nonna di Robert. Angels è disarmante e il moto sentimentale negli occhi e quindi nell’anima dell’artista che vediamo scorrere davanti a noi è claustrofobico: ha perso un amore enorme e una presenza estremamente significativa per lui.
Something Beautiful
“Le canzoni funzionano se ti metti in gioco”: Robbie incontra Guy Chambers, colui che lo aiuta a svoltare la sua carriera partendo da un semplice consiglio. Le canzoni funzionano solo se ti costano qualcosa, devi parlare di ciò che ti appartiene. Riconosciamo così Something Beautiful in incisione. Robbie si mette a nudo non senza sofferenza e difficoltà che è proprio la carta vincente per toccare l’anima di chi è in ascolto.
Let me Entertain you
“Sarà Cabaret ma è Cabaret di prima classe”: Robbie ha un sogno ed è suonare a Knebworth. Ottiene quello che vuole ma c’è un ostacolo che non aveva preventivato: sé stesso, i suoi fantasmi e le sue battaglie interiori che si fanno sempre più rumorose e violente.
Il momento di fare i conti con sé stesso arriva in concomitanza a Knebworth e al…ritorno del padre. Robbie ha tutto ma non ha niente perchè ha ufficialmente perso se stesso: “non lo sapevo ma soffrivo di depressione. Non mi piacciono quelle parole, fanno tanto Rossella O’Hara”, si isola dal mondo, respinge famiglia e amici, diventa il narcisista di cui parlava all’inizio, non vede al di la di se stesso perchè è fluttuante in un vortice di terrore, disarmato.
Ha sempre nascosto tutto e messo tutto a tacere perchè è questo che gli è stato insegnato dal padre, non può essere fragile perchè “ha tutto ciò che una persona possa desiderare”, non può essere depresso, non ne avrebbe motivo.
Qui Robert riemerge per un attimo e solenne dice al padre che non c’è mai stato per lui ma solo per Robbie. Quando il padre volta le spalle grida di essere visto, ma ancora una volta non riscontra l’approvazione agognata.
La battaglia tra Robbie e Robert
E’ arrivato a Knebworth, il suo sogno, ed è qui che si sviluppa il campo di battaglia per la resa dei conti con i fantasmi del passato: in una scena alla Game of Thrones, Robert lotta violentemente contro tutte le sue parti (personificate e in platea) che lo fanno sentire inadeguato, sbagliato e un impostore. Robbie vince ancora una volta, ma perde con se stesso.
Tornato a casa dopo la più grande occasione musicale della sua vita si sente perso ed è li che chiede aiuto e ascolto all’universo. La sua vita cambierà per sempre.
My Way che chiude il cerchio
My Way di Sinatra riecheggia all’Albert Hall durante la premiazione di un grande artista, ma soprattutto di un uomo che ha avuto il coraggio di conoscersi ed accettarsi forse per la prima volta. Chiede scusa a tutti coloro che ama e che ha amato, terminando con la madre che c’è sempre stata e il padre che ha perdonato, concedendogli una performance con il suo Robert sul palco con la coreografia che facevano quando era piccolo.
Better Man è una vera e propria seduta di autoanalisi: Robbie Williams affronta i suoi demoni interiori per costruirsi e rendersi indistruttibile in questo biopic, che approderà nelle sale dal 1 Gennaio 2025 dove Robbie diventa nella vita il Better Man che porta sul palco.
a cura di
Michela Besacchi
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