3 motivi per sperare che Mario Balotelli faccia bene al Genoa

3 motivi per sperare che Mario Balotelli faccia bene al Genoa
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Con l’ingaggio di Mario Balotelli il Genoa ha messo in atto un colpo di mercato dall’eco mediatico indiscutibile, per un paio di giorni è stato il “main topic” dei social di casa nostra. Tuttavia, e ovviamente, il club rossoblu (così come tutto l’ambiente) si aspetta soprattutto un ritorno dal punto di vista sportivo, dato che questa sarà verosimilmente l’ultima avventura in Serie A di Super Mario. 

L’interesse per uno dei più grandi “what if” della storia del calcio italiano trascende il tifo per il Grifone e non sono soltanto i tifosi rossoblu a sperare che la terra ligure rigeneri un giocatore che sembrava ormai essere destinato a ritirarsi senza più acuti, senza più niente da dire. A ben guardare, comunque, ci sono (almeno) 3 motivi per sperare che Mario Balotelli faccia bene alla corte di Alberto Gilardino. 

Un talento mai espresso appieno

Sarebbe un’occasione per rivedere all’opera un talento inespresso, consapevole di essere agli sgoccioli di una carriera nella quale avrebbe potuto dire (e dare) molto di più e potrebbe decidere di lasciare il calcio, quando lo lascerà, volendo lasciare un segno, qualcosa che rimanga e che superi le dimensioni dei propri rimpianti. La cifra tecnica non si discute: a lasciare dei dubbi possono essere i precedenti a livello disciplinare, ma a 34 anni Marione sa benissimo che questo sia l’ultimo treno di una carriera prestigiosa, ma densa di rammarico, e concluderla con un’esperienza che fa stropicciare gli occhi lascerebbe di lui un ricordo ben diverso da quello che si avrebbe altrimenti. 

Il parallelismo con Cassano

Il ricordo di Antonio Cassano, altro grandissimo “what if” del calcio italiano, persosi più volte in carriera ma ritrovatosi alla Samp, aprirebbe un parallelismo suggestivo e probabilmente anche iconico: Genova come oasi nel deserto, come fosse un’ancora di salvezza per talenti che qualcuno pensava irrecuperabili e destinati al dimenticatoio. Cassano in blucerchiato ha ritrovato sé stesso, la gioia di giocare a calcio e a Genova ha costruito la propria famiglia, tanto per dare la misura della stabilità acquisita in Liguria. Balotelli in rossoblu arriva in un ambiente pronto a coccolarlo e proteggerlo, a patto che ritrovi anche lui la gioia di giocare a pallone e regali ai tifosi genoani emozioni sopite da tempo.

Last dance in Nazionale 

Se dovesse andare bene la sua esperienza in rossoblu, perché non poter ambire ad una “last dance” in Nazionale? Spalletti ha detto di non guardare in faccia nessuno, che convoca chi merita, quindi nessun pregiudizio. E l’ultima volta che l’Italia ha partecipato ai Mondiali era nel 2014, con Balotelli in campo: l’idea che dopo 2 edizioni saltate, ed un esilio dall’azzurro forzato dalla propria incompiutezza, sia proprio Super Mario a riportare l’Italia nella massima competizione ha del romanticismo che giustifica ogni volo pindarico che si può avere a riguardo.

E se si spera che Super Mario faccia bene con la maglia del Grifone c’è un motivo ben preciso, lui che al Genoa è molto più di un giocatore che torna in Serie A dopo circa 4 anni: Mario Balotelli siamo noi, alla ricerca definitiva del riscatto di noi stessi e di quell’apprezzamento che ci fa sentire, una volta per tutte, accettati per quello che siamo, difetti inclusi. 

A cura di
Luca Vendrame

(Foto Fotmob.com)

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Luca Vendrame

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