Royel Otis – Santeria Toscana 31, Milano – 12 novembre 2024

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La band australiana dopo il successo acquisito durante quest’anno è arrivata in Italia con un’unica data al Santeria Toscana di Milano per il “Glory to Glory – Eu Tour”.

Come opening act sono stati scelti i Sonic Reducer, purtroppo siamo arrivati giusto in tempo per poter ascoltare un paio di brani. Sono sembrati comunque molto più punk e più “estremi” dei Royel Otis. Forse è stata scelta questa band per coprire un ampio spettro di generi orbitando e sfociando in parte nello stile della band principale.

Per chi non conoscesse i Royel Otis ecco un piccolo recap. Il gruppo è formato principalmente dal duo australiano Otis Pavlovic e Royel Maddell (ndr, da qui il nome). Questa band, formatasi solamente nel 2019, è diventata particolarmente virale sul web grazie a una cover di un certo livello di “Murder on the Dancefloor” di Sophie Ellis-Bextor. La band era già particolarmente lanciata con diversi milioni di ascolti all’attivo sulle principali canzoni; sicuramente però questa performance ha dato una bella spinta ulteriore.

Il momento dei Royel Otis

Per cominciare bene la serata, la scenografia non sembrava presentarsi come qualcosa di straordinario; le solite postazioni dei quattro musicisti con i rispettivi strumenti, ma poco prima del concerto ecco la sorpresa. È stata svelata infatti una grossa scultura di un gambero sullo sfondo.

Detta così non ha molto senso ed è decisamente lontana dai canoni estetici richiesti a oggi. Il gruppo ha spiegato però come stessero portando con loro la seconda scultura più grande al mondo di un gambero, dietro solo a quella che hanno nella loro cittadina natale.

Se dovessimo definire un genere di questa band potremmo classificarli come alternative/indie per aiutarvi nell’inquadrare un attimo il mood. Abbiamo visto sicuramente martedì peggiori e lo ha confermato la stessa band che si è ritrovata il locale decisamente “bombato”, oltre che un pubblico caldo caldo nonostante le temperature glaciali milanesi.

Spesso alla prima data in Italia almeno abbiamo visto eseguire il compitino. Il nostro Paese, magari succede anche in altri, visto che è inserito nel tour bisogna portarlo a casa. In realtà i Royel Otis si sono messi ben in mostra, guadagnando dei bei punti con i presenti e non ci sorprenderemmo di vederli presto anche in una location con molto più pubblico.

Tutte le canzoni, anche quelle meno conosciute, riescono a prenderti e come degli stuzzichini da aperitivo, una tira l’altra. Ne volevamo sempre di più; le aspettative erano comunque alte perché la band presenta una certa qualità musicale. Riescono a switchare mood facilmente, sanno intrattenere il pubblico con qualche piccolo dialogo e sul palco ci sanno decisamente fare: insomma che soddisfazione vedere qualcosa fuori dal solito pop.

Il concerto è stato un crescendo di emozioni in generale, ma la parte chicca è stata a partire da “If Our Love Is Dead” che ha preparato il decollo finale. Con il susseguirsi di “Fried Rice”, “Til the Morning”, “Sofa King”, “Going Kokomo”, la stessa “Murder on the Dancefloor” e per chiudere di “Oysters in My Pocket”. Se non conoscete questo sestetto di brani, rimediate immediatamente e vedrete che ne uscirete soddisfatti.

Speriamo che i Royel Otis possano tornare il prima possibile con nuova musica così da deliziarci nuovamente e la prossima volta non mancheremo di sicuro per ascoltarci ancora una delle band emergenti alternative più forti del momento.